Furlani:"Io milanista. Redbird, Pulisic e gli Usa..."

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,194
Reaction score
28,153
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".
 
Registrato
8 Gennaio 2014
Messaggi
3,435
Reaction score
1,920
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".
ci manca solo il documentario per farci ridere dietro
 

Dexter

Senior Member
Registrato
28 Agosto 2012
Messaggi
9,641
Reaction score
4,811
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".
Sempre più conferme su ciò che sosteneva l'avv. La Scala. Belle bordate per chi sa coglierle. Meglio che taccio va'
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,874
Reaction score
6,069
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".
Al finto condor nessuno si permetteva di dargli del tu. Ricordo ancora quando si è scagliato contro quel giovane giornalista perché aveva sbagliato il numero degli spettatori. Che persona fine
 

Solo

Senior Member
Registrato
30 Agosto 2012
Messaggi
14,518
Reaction score
5,737
RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle
Alcune cose che mi piacerebbe vedere lato puramente business per ciucciare soldi ai babbani, sopratutto gli americani

1) Ribaltare la gestione dei canali social. Non so più in che lingua dirlo, facciamo cacare a spruzzo.
2) Documentario stile All or Nothing (si può chiamare in causa anche Artists Equity/Skydance Media).
3) Qualche collaborazione specifica con SpringHill e/o Roc Nation per sponsorizzare i nostri big e aumentargli lo stipendio senza pesare sulle casse del Milan
4) Qualcuno che paghi per i naming rights di Milanello (che tra l'altro probabilmente andrebbe pure rinnovato...)
5) Collaborazione calcio femminile (si parlava di partnership con l'Angels FC, vediamo se esce qualcosa)
 

Swaitak

Senior Member
Registrato
22 Aprile 2019
Messaggi
23,768
Reaction score
14,942
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".
L'unica cosa che attira il milanista sono la champions ed I campioni per vincerla, su quello potete fare tutti I film e merchandising che volete. Non perdete tempo con laser e baseball
 
Registrato
8 Ottobre 2018
Messaggi
44,081
Reaction score
14,290
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".
finalmente uno che una trattativa la sa condurre e chiudere.
 

Toby rosso nero

Moderatore
Membro dello Staff
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
40,882
Reaction score
21,309
Furlani e l'ennesima intervista ai media Americani

Sei nella posizione di essere l'ad del club di cui facevi il tifoso da ragazzo. Come ti trovi?
"Il mio piano originale era essere il centravanti della squadra ma non ero abbastanza bravo così ho dovuto intraprendere questo percorso di carriera. Sono estremamente fortunato e privilegiato, ho una grande responsabilità verso i tifosi come il 13enne Giorgio. Sono milanese e milanista. La mia carriera non ha avuto niente da fare con il calcio fino a 6 anni fa, sono diventato un consigliere d'amministrazione del club e ora sono il CEO. Quindi, sono fortunato e felice. E cerco di fare un buon lavoro".

Eri Portfoglio Manager di Elliott. Quali di quelle capacità servono nel tuo nuovo ruolo?
"Ci sono elementi simili a ciò che facevo primo, come la negoziazione e strutturare accordi. Sono stato consigliere per qualche anno ed ero un consigliere molto presente. Come direbbe il mio predecessore, ero un consigliere un po' troppo fastidioso. Ho imparato da lui e dai miei colleghi. E spero di essere arrivato preparato abbastanza per svolgere questo ruolo"

Quale impatto sui media ha avuto l'acquisto di Christian Pulisic, Captain America?
"Lo abbiamo firmato perché è un giocatore straordinario, avevamo bisogno di un giocatore come lui e sappiamo farà la differenza. E' importante rimarcarlo. Questa è la ragione principale per cui lo abbiamo acquistato. Ovviamente, è uno dei migliori giocatori della Nazionale USA, il migliore visto che ormai è un nostro giocatore. Gli USA hanno notato questo acquisto: c'è stata un'esplosione nei numeri, da un punto di vista dell'e-commerce, il 90% delle magliette venduta del Milan in America è la 11 di Pulisic. E' un grande effetto e ci sarà molto di più. Siamo molto fortunati ad averlo perché è un grande giocatore ma ci aiuterà anche ad essere ancora più rilevanti negli USA".

Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".

I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".

Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
A. Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?

RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".

Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave".

Io posso anche sforzarmi di deporre l'ascia dell'ostilità, ma ogni volta che devo leggere Yes network, Sky Dance, Spring Hill, media media media media, Capitan America, New York Yankess, niente, mi calano le balle.
Non ce la faccio.
 

Similar threads

Alto
head>