Escl. Report: over dosi vaccini UE e disastri sanità

Andris

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Ieri sera è andata in onda una puntata molto interessante di Report.

Un'inchiesta sulle dosi di vaccini in Italia e in Europa, un'altra sulla situazione ospedaliera

Partiamo dai vaccini.

Il giornalista va a Pratica di Mare, centro logistica delle forze armate dove ci sono tutti i frigoriferi di Pfizer e molti altri per altre aziende.

Il responsabile militare intervistato dice che ogni settimana continuano ad arrivare tanti vaccini, al momento è al 50% della capienza totale pur se da mesi le vaccinazioni sono crollate.

In particolare desta attenzione la questione Novavax, perchè l'Italia sta ricevendo 5.907.331 dosi se poi è utilizzabile solo per prima e seconda dose che manca all'appello di non molti adulti ?

a parte che non la faranno mai, non ha alcun senso in effetti

I contratti tra l'Unione europea e le aziende produttrici sono tuttora dopo un anno e mezzo segreti.
Report però almeno è riuscita tramite un accesso agli atti a risalire al numero esatto di dosi acquistate dall'Italia nel 2022, sotto al documento ufficiale c'è la firma del nuovo generale succeduto a Figliuolo

137.974.808 dosi acquistate

Ci sono anche 1.000.000 Valneva e 9.964.800 Sanofi che non sono mai stati approvati dagli enti regolatori europei.

Nel 2021 sono state 183.974.808 dunque la differenza non è così sostanziale se conveniamo sull'emergenza covid svanita

Ovviamente parliamo sempre di vaccini calibrati sul ceppo Wuhan 2019, nulla di aggiornato alle varianti


A livello regionale poi ci sono i frigoriferi per i vaccini non Pfizer, visto che questi necessitano di una temperatura bassissima.

Il giornalista va ad intervistare chi lavora ad esempio nel centro vaccinale regionale del Lazio, in sostanza Novavax è praticamente scaduto nel frigorifero perchè ne hanno 10.000 dosi e ne somministrano in tutta la regione una decina al giorno.

I vaccini Pfizer sono stati prorogati d'ufficio in tutta Europa da 6 a 9 mesi, tuttavia anche così stanno scadendo nei frigoferi.

La cosa surreale è che i paesi non sono liberi di donare i vaccini prossimi alla scadenza, devono chiedere autorizzazione alle rispettive aziende produttrici.

Nel programma di aiuto mondiale già 100.000.000 dosi sono state buttate perchè scadute

Per esempio l'Italia ha donato alla Tunisia 1,5 milioni di dosi ma sono scadute poche settimane dopo

Chiaramente stanno donando soprattutto Astrazeneca che è stata scartata a favore di quelli a mrna.



La seconda parte è molto interessante.
Mentre i politici italiani scappano a gambe levate alla presenza del giornalista di Report, il ministro della Salute del governo polacco accetta tranquillamente una lunga intervista.

La Polonia da marzo non sta pagando più i vaccini, ammette candidamente il ministro, e sfrutta una clausola a loro dire presente nel contratto: causa di forza maggiore, in questo caso le conseguenze della guerra in Ucraina con milioni di profughi e danni economici.

Il ministro dice di aver scritto a tutti i 27 paesi membri per fermare le consegne dei vaccini e altri 9 paesi sono stati d'accordo a cambiare proprio i contratti essendo variate le condizioni iniziali.

Nello specifico si chiede almeno di spalmare le consegne in 10 anni ed eventualmente ricevere altri medicinali dalle stesse aziende, non necessariamente i vaccini per il covid.

"E' assurdo che non ci sia una correlazione tra la curva epidemiologica e la vaccinazione vigente con le consegne.
Con 200 casi giornalieri e 5 morti arrivano consegne come in inverno
Quei contratti, soprattutto quello con Pfizer, non sono equi"



Ora veniamo alla situazione comatosa della sanità italiana, nonostante le fanfare del 2 giugno e le promesse vane in questi due anni.

Innanzitutto nel PNRR non c'è nulla sui posti letto ordinari, si parla solo di terapia intensiva e sub intensiva, dunque sarà ancora nelle mani regionali la situazione.

Solo dal 2010 al 2019 sono stati tagliati 25.000 posti letto ordinari e 42.380 lavoratori nella sanità

Ai tempi di Mimmo Arcuri sono stati stanziati nel decreto Rilancio oltre 1,4 miliardi di euro per il potenziamento della sanità ma la realtà è diversa ahimè.

Inoltre c'è un nuovo fenomeno: personale medico e sanitario che scappa dopo lo stress del covid.
Si ricorre a medici privati pagati con tariffe da liberi professionisti, quando si riesce a tamponare.

La giornalista va in Campania, la situazione è grave tra ospedali senza pronto soccorsi e altri con mancanza di personale.
Lo scorso mese 25 operatori del Cardarelli hanno firmato le dimissioni perchè con 170 persone in pronto soccorso contemporaneamente, alcuni da 7-10 giorni, non è più possibile rispettare il diritto alla vita con le urgenze.

Poi va nel Lazio, non se la passa granchè meglio.
Gli ospedali non hanno fatto i lavori di aumento dei posti letto per cui hanno stanziato fondi milionari, per assurdo mostrano uno che l'ha fatto (Palestrina) però non ha ricevuto autorizzazione a ospitare pazienti covid in terapia intensiva dunque sale nuove inutilizzate.

Gli ospedali maggiori hanno stipulato una convenzione con la sanità privata per mandare i propri medici ad operare casi non covid.


All'Umberto I non sono ancora partiti i lavori per le terapie, dicono finiranno a ottobre 2023, nel mentre c'è una terapia intensiva in un container nel parcheggio.

La regione Lazio ha previsto nel 2020 di aprire 545 tra terapie intensive e sub intensive, ufficialmente dice di averne 68 tuttavia Report ha verificato e solo 30 esistono effettivamente.

Dunque a distanza di due anni un flop imbarazzante, nonostante questo il governatore Zingaretti scappa dalla giornalista mentre si vanta del buon lavoro svolto e lo stesso l'onnipresente assessore alla Sanità che millanta della maggior parte di lavori svolti.

Purtroppo non è una prerogativa di qualche regione poco brillante, è tutta Italia così.

Si passa alla Lombardia
Piuttosto preoccupante ciò che dicono i responsabili di molti ospedali, se si pensa che sia la regione più colpita dal covid e quindi avrebbe dovuto primeggiare per rinforzi mentre pare si sia pensato solo al record di vaccinazione.
Una consigliera regionale asserisce che in due anni non sia cambiato "nulla o quasi".

E' lo stesso presidente degli oncologi a confermarlo in generale con 350 posti letto su 100.000 abitanti contro una media di 530 in UE.

E la cosa inquietante è che le regioni non prendono neanche i fondi a disposizione da due anni, perchè i lavori sono ancora in fase di progettazione o attuazione non certo di rimborso dopo essere svolti.
Per esempio la Lombardia avrebbe diritto a 225 milioni e ne ha chiesti 32, il Lazio potrebbe avere 115 milioni e ne ha chiesti 24, il Piemonte 25,5 milioni su 111 milioni etc

Report ha contattato tutte le regioni per chiedere i dati, tra chi non ha risposto e chi non li ha mandati il quadro è pressochè totale.
Stupisce l'Emilia-Romagna che sostiene di aver creato oltre il 70% delle terapie previste dal piano, ma non esiste traccia a riguardo a livello regionale e nazionale infatti risulta abbia chiesto 21 milioni sui 95 spettanti peraltro solo 7 già erogati.
Almeno il Molise sinceramente ammette di stare a zero ancora...


Insomma dallo slogan governativo "pronti per la seconda ondata" siamo a "arretratissimi alla quinta ondata"

Curiosa eccezione è la Sicilia che non solo ha richiesto già 99 milioni e prevede di superare la cifra statale di 129 milioni con soldi regionali fino a 239 milioni, ma poi ha voluto trasparenza con un ente terzo che si occupa di questo.
Certo non tutto corrisponde, in primis lo Spallanzani del Sud a Palermo annunciato a giugno 2020 "entro 6 mesi" e dopo due anni sta ancora in condizioni pietose, ma rispetto ad altre regioni per una volta sono dal lato positivo della storia.


Nelle prime due ondate sono saltati 1.300.000 ricoveri ordinari, 2.800.000 screening per tumore, 144.500.000 visite specialistiche

Inoltre tante operazioni importanti sono state spostate di mesi, compresi i pazienti oncologici come ricorda il presidente degli oncologi intervistato (99% tumori al seno, 99.5% tumori alla prostata, 74.5% tumori al colon retto).
70-80% delle operazioni sono di asportazione del tumore e non si sono svolte per tempo, perchè poi servivano le terapie intensive come ricovero spesso e non erano disponibili
 
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Andris

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ci è voluta oltre un'ora a riportare tutto, però ieri sono rimasto impressionato dalla gravità della situazione.
in Europa chi vuole cambiare le cose è in minoranza, in Italia piangono soldi poi per due anni non utilizzano quelli stanziati
non c'è una regione dove funzionano bene le cose
 
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Consiglio una ricerchina Google su Sandra Gallina, uno dei capo-negoziatore della Commissione Europea con le case farmaceutiche. Se leggete il CV capirete come mai sono contratti capestro: nella sua carriera si è occupata di tutt'altro. Il tutto, al netto degli eventuali fattori "politici": accettiamo qualsiasi accordo purché ci inondino di vaccini, che è una cosa politicamente spendibile per fare vedere quanto siamo bravi.
 

Stanis La Rochelle

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Su twitter ormai è un giorno intero che c'è in tendenza lockdownsubito :wtf:.

Ho il terrore di cosa accadrà in autunno/inverno
 
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