Enrico Ruggeri contro Fedez, DDL Zan e Rai. E sulla Meloni...

fabri47

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Il cantante Enrico Ruggeri, pronto a scendere in campo per la Nazionale Cantanti nella partita del cuore in onda, per la prima volta, su Canale 5 dopo che era sempre stata trasmessa in Rai, torna ad esprimere le sue opinioni personali su vari argomenti e lo fa in un'intervista sul quotidiano Libero.

Sul passaggio a Mediaset de "La Partita del Cuore": "Il passaggio su Mediaset si spiega con la ricerca dell'entusiasmo. Mediaset ci ha contattati mostrandoci un'enorme voglia di fare, mentre Rai 1 è diventata elefantiaca, non particolarmente votata né alla qualità né agli ascolti".

Su Maicon, ex calciatore dell'Inter, che sarà il suo compagno di squadra durante la gara: "Lui indossa cinque maglie quando si allena. Mi ha consigliato di coprirmi di più quando mi alleno, per sudare di più, perdere peso ed acquisire tonicità".

Su Antonio Conte: "La presenza all'Inter di uno juventino come lui, la dovevo metabolizzare. E per farlo, non c'era niente di meglio di uno scudetto. Ma rimango vedovo di Mourinho".

A giugno tornerà a suonare dal vivo ed, in merito, ha dichiarato con tanto di stoccata all'ex premier Giuseppe Conte: "Quella della musica è la categoria più umiliata. Mi viene in mente la frase di Giuseppe Conte 'I cantanti ci fanno tanto divertire' riducendoci a giullari di corte. Chiudere tutto il settore è stato un attentato alla cultura, all'aggregazione, alla libertà e alla voglia di vivere".

Da tifoso dell'Inter si è espresso sui festeggiamenti in Piazza Duomo per lo scudetto, che hanno causato assembramenti: "Se è stato giusto festeggiare? Be’, mi pare che non ci sia stata una strage di tifosi. A cielo aperto è difficile che avvengano".

Quando gli viene chiesto del caso Fedez al Primo Maggio, al quale lo stesso Ruggeri ha partecipato, e del DDL Zan, la sua risposta è questa: "Credo che la Rai sia caduta in una trappola mediatica tesa da Fedez. Quanto al DDL Zan, personalmente trovo assurdo perfino pensare di discriminare un gay. Ma una guerra libertaria o una roba che cambi il costume non la fai per via legislativa".

Su Pio e Amedeo ed il loro contestato monologo a "Felicissima Sera": "In questo momento non c'è più il senso dell'ironia e l'ironia è cinica è scorretta da sempre...Da calciatore direi 'diamo un calcio contro il politicamente corretto'. ..Certi termini sono offensivi, se il contesto dietro è teso ad offendere. Se a me dicessero 'pelato di m...a', mi offenderei come se dicessero a un nero 'ne..o di m...a'".

Sulle quote rosa: "Io sono convinto che uomini e donne debbano avere pari opportunità lavorative. Ma la tesi per cui al Festival di Sanremo ci deve essere la stessa quota di donne e uomini o nella segreteria del Pd ci deve essere un equilibrio di genere, è una forzatura, la classica soluzione che evidenzia ancor di più il problema...Per esempio, le calciatrici si lamentano perché i calciatori guadagnano di più. Ma allora anche i giocatori maschi di hockey dovrebbero lamentarsi in quanto guadagnano meno dei calciatori. Questi ultimi prendono più soldi solo perché il calcio maschile è lo sport più richiesto dagli spettatori. È il mercato e non il sesso degli atleti a determinare i loro introiti".

Sul suo non essere schierato a sinistra: "Per me è sempre stato molto difficile. Ma oggi il potere è molto più organizzato e mascherato. Ora i fili li tiene in mano una mentalità, un pensiero apparentemente rivoluzionario, ma in realtà conformista".

Sulla Rai e sul suo programma "Una Storia da Cantare" che non va più in onda: "Non sono stato più voluto perché ero il manifesto di una cosa perfettamente riuscita appartenente alla gestione precedente di RaiUno (all'epoca il direttore di Rai 1 era Teresa De Santis, vicina alla Lega e nominata sotto il governo M5S-Lega n.d.s.), quella in odore di Salvini, e non allineata con la nuova gestione (attualmente Rai 1 è diretta da Stefano Coletta promosso da Rai 3 durante il governo M5S-PD n.d.s.), più vicina al Pd. Io ho fatto qualità e quantità, ottenendo il 50% in più degli ascolti fatti da altri programmi analoghi, che spendono tuttavia il quintuplo. Ma la Rai, si sa, non premia le cose che vanno bene, segue altre dinamiche".

Su Giorgia Meloni: "Se mi piacerebbe a capo del governo? Be’ sì, avremmo finalmente una donna premier. E, a quelli che tifano per le quote rosa, vorrei ricordare che non ne abbiamo ancora avuta una".
 

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fabri47;2338944 ha scritto:
Il cantante Enrico Ruggeri, pronto a scendere in campo per la Nazionale Cantanti nella partita del cuore in onda, per la prima volta, su Canale 5 dopo che era sempre stata trasmessa in Rai, torna ad esprimere le sue opinioni personali su vari argomenti e lo fa in un'intervista sul quotidiano Libero.

Sul passaggio a Mediaset de "La Partita del Cuore": "Il passaggio su Mediaset si spiega con la ricerca dell'entusiasmo. Mediaset ci ha contattati mostrandoci un'enorme voglia di fare, mentre Rai 1 è diventata elefantiaca, non particolarmente votata né alla qualità né agli ascolti".

Su Maicon, ex calciatore dell'Inter, che sarà il suo compagno di squadra durante la gara: "Lui indossa cinque maglie quando si allena. Mi ha consigliato di coprirmi di più quando mi alleno, per sudare di più, perdere peso ed acquisire tonicità".

Su Antonio Conte: "La presenza all'Inter di uno juventino come lui, la dovevo metabolizzare. E per farlo, non c'era niente di meglio di uno scudetto. Ma rimango vedovo di Mourinho".

A giugno tornerà a suonare dal vivo ed, in merito, ha dichiarato con tanto di stoccata all'ex premier Giuseppe Conte: "Quella della musica è la categoria più umiliata. Mi viene in mente la frase di Giuseppe Conte 'I cantanti ci fanno tanto divertire' riducendoci a giullari di corte. Chiudere tutto il settore è stato un attentato alla cultura, all'aggregazione, alla libertà e alla voglia di vivere".

Da tifoso dell'Inter si è espresso sui festeggiamenti in Piazza Duomo per lo scudetto, che hanno causato assembramenti: "Se è stato giusto festeggiare? Be’, mi pare che non ci sia stata una strage di tifosi. A cielo aperto è difficile che avvengano".

Quando gli viene chiesto del caso Fedez al Primo Maggio, al quale lo stesso Ruggeri ha partecipato, e del DDL Zan, la sua risposta è questa: "Credo che la Rai sia caduta in una trappola mediatica tesa da Fedez. Quanto al DDL Zan, personalmente trovo assurdo perfino pensare di discriminare un gay. Ma una guerra libertaria o una roba che cambi il costume non la fai per via legislativa".

Su Pio e Amedeo ed il loro contestato monologo a "Felicissima Sera": "In questo momento non c'è più il senso dell'ironia e l'ironia è cinica è scorretta da sempre...Da calciatore direi 'diamo un calcio contro il politicamente corretto'. ..Certi termini sono offensivi, se il contesto dietro è teso ad offendere. Se a me dicessero 'pelato di m...a', mi offenderei come se dicessero a un nero 'ne..o di m...a'".

Sulle quote rosa: "Io sono convinto che uomini e donne debbano avere pari opportunità lavorative. Ma la tesi per cui al Festival di Sanremo ci deve essere la stessa quota di donne e uomini o nella segreteria del Pd ci deve essere un equilibrio di genere, è una forzatura, la classica soluzione che evidenzia ancor di più il problema...Per esempio, le calciatrici si lamentano perché i calciatori guadagnano di più. Ma allora anche i giocatori maschi di hockey dovrebbero lamentarsi in quanto guadagnano meno dei calciatori. Questi ultimi prendono più soldi solo perché il calcio maschile è lo sport più richiesto dagli spettatori. È il mercato e non il sesso degli atleti a determinare i loro introiti".

Sul suo non essere schierato a sinistra: "Per me è sempre stato molto difficile. Ma oggi il potere è molto più organizzato e mascherato. Ora i fili li tiene in mano una mentalità, un pensiero apparentemente rivoluzionario, ma in realtà conformista".

Sulla Rai e sul suo programma "Una Storia da Cantare" che non va più in onda: "Non sono stato più voluto perché ero il manifesto di una cosa perfettamente riuscita appartenente alla gestione precedente di RaiUno (all'epoca il direttore di Rai 1 era Teresa De Santis, vicina alla Lega e nominata sotto il governo M5S-Lega n.d.s.), quella in odore di Salvini, e non allineata con la nuova gestione (attualmente Rai 1 è diretta da Stefano Coletta promosso da Rai 3 durante il governo M5S-PD n.d.s.), più vicina al Pd. Io ho fatto qualità e quantità, ottenendo il 50% in più degli ascolti fatti da altri programmi analoghi, che spendono tuttavia il quintuplo. Ma la Rai, si sa, non premia le cose che vanno bene, segue altre dinamiche".

Su Giorgia Meloni: "Se mi piacerebbe a capo del governo? Be’ sì, avremmo finalmente una donna premier. E, a quelli che tifano per le quote rosa, vorrei ricordare che non ne abbiamo ancora avuta una".

Sempre perfetto.

Non a caso non lo fanno lavorare più.
 

gabri65

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fabri47;2338944 ha scritto:
Il cantante Enrico Ruggeri, pronto a scendere in campo per la Nazionale Cantanti nella partita del cuore in onda, per la prima volta, su Canale 5 dopo che era sempre stata trasmessa in Rai, torna ad esprimere le sue opinioni personali su vari argomenti e lo fa in un'intervista sul quotidiano Libero.

Qualcuno gli farà saltare un crociato in partita, garantito, con tanto di commento serafico del telecronista venduto di turno "ecco che succede a dire scemenze".
 
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