Mou
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L'Europa? Con 10€ non si mangia in un ristorante da 100.
Ieri i tifosi juventini più avvelenati avevano questa frase nelle orecchie mentre pronunciavano parole di disprezzo e condanna verso il Commissario Tecnico della Nazionale, Antonio Conte, reo di essere in qualche misura responsabile della rottura del crociato di Marchisio, quindi della fine delle ambizioni europee della Juventus.
I sostenitori di tutte le altre squadre godono di un privilegio: possono valutare la situazione senza preconcetti. Il rapporto fra il tifo bianconero e Conte è oggi paragonabile a quello fra un marito orgoglioso e una moglie tradita. Nessuno dei due soggetti in causa sa essere lucido valutando il comportamento dell'altro: ci siamo tanto amati, ora ci odiamo, ma comunque ci dispiace.
Cosa ha rotto questo idillio? A inizio maggio dell'anno scorso, mentre la Juventus è avviata a vincere il terzo Scudetto consecutivo col record di punti, Conte si presenta davanti ai microfoni e con tono amaro parla di 10€ in tasca e ristoranti di lusso in cui non si può entrare.
Davanti a questa accusa la società Juventus e il tifo Juventus reagiscono male per due motivi diversi.
La prima è imbufalita perché il proprio allenatore ha rivelato che il re è nudo: più di così non si vuole spendere, se non si spende non si vince, che nessuno dica che è colpa mia.
I secondi sono infuriati perché in Europa Conte ha disatteso ampiamente le aspettative, eppure si lamenta come se avesse per le mani una squadra di basso profilo. Servivano davvero 100€ per pareggiare col Galatasaray? Era necessaria una banconota verde per battere il Benfica in casa e accedere alla finale di Europa League?
Per i tifosi Conte ha snobbato il gruppo, ritenendolo sazio e incapace di migliorarsi ancora, un insieme di giocatori bigiotteria in confronto alle gioiellerie di Madrid o Monaco di Baviera. Ha abbandonato il vascello del quale era capitano idolatrato senza mai fare uno straccio di mea culpa, col tono spavaldo di chi sente di avere fatto il massimo.
Conte ha fatto un lavoro straordinario, ma non è al di sopra delle critiche. Ha accettato la Nazionale sapendo verso quale bufera si stesse dirigendo, eppure la permalosità e l'orgoglio lo stanno comunque rendendo una macchietta. Non è riuscito a fare a meno di essere se stesso.
Non avrebbe avuto colpe per un infortunio di Marchisio. La stampa ha marciato sul suo passato bianconero per alimentare polemiche? Sì. Elkann ha parlato a sproposito? Sì. Ma le sue reazioni offese davanti ai microfoni e il suo tono da accerchiato testimoniano che non è una persona serena in grado attualmente di svolgere il proprio lavoro con lucidità.
Giocatori infortunati in Nazionale ce ne sono sempre stati, con le conseguenti polemiche e recriminazioni da parte dei club che quei giocatori li stipendiano. Quando Khedira si è rotto il crociato con la Germania, cosa ha fatto il Real Madrid? Il terremoto. Eppure non è stato sicuramente Löw a entrargli sul ginocchio.
Antonio, se non sei in grado di reggere le polemiche, prenditi un anno sabbatico. I tifosi della Juventus li hai persi per sempre, e la scelta sai che è stata tua.
Ieri i tifosi juventini più avvelenati avevano questa frase nelle orecchie mentre pronunciavano parole di disprezzo e condanna verso il Commissario Tecnico della Nazionale, Antonio Conte, reo di essere in qualche misura responsabile della rottura del crociato di Marchisio, quindi della fine delle ambizioni europee della Juventus.
I sostenitori di tutte le altre squadre godono di un privilegio: possono valutare la situazione senza preconcetti. Il rapporto fra il tifo bianconero e Conte è oggi paragonabile a quello fra un marito orgoglioso e una moglie tradita. Nessuno dei due soggetti in causa sa essere lucido valutando il comportamento dell'altro: ci siamo tanto amati, ora ci odiamo, ma comunque ci dispiace.
Cosa ha rotto questo idillio? A inizio maggio dell'anno scorso, mentre la Juventus è avviata a vincere il terzo Scudetto consecutivo col record di punti, Conte si presenta davanti ai microfoni e con tono amaro parla di 10€ in tasca e ristoranti di lusso in cui non si può entrare.
Davanti a questa accusa la società Juventus e il tifo Juventus reagiscono male per due motivi diversi.
La prima è imbufalita perché il proprio allenatore ha rivelato che il re è nudo: più di così non si vuole spendere, se non si spende non si vince, che nessuno dica che è colpa mia.
I secondi sono infuriati perché in Europa Conte ha disatteso ampiamente le aspettative, eppure si lamenta come se avesse per le mani una squadra di basso profilo. Servivano davvero 100€ per pareggiare col Galatasaray? Era necessaria una banconota verde per battere il Benfica in casa e accedere alla finale di Europa League?
Per i tifosi Conte ha snobbato il gruppo, ritenendolo sazio e incapace di migliorarsi ancora, un insieme di giocatori bigiotteria in confronto alle gioiellerie di Madrid o Monaco di Baviera. Ha abbandonato il vascello del quale era capitano idolatrato senza mai fare uno straccio di mea culpa, col tono spavaldo di chi sente di avere fatto il massimo.
Conte ha fatto un lavoro straordinario, ma non è al di sopra delle critiche. Ha accettato la Nazionale sapendo verso quale bufera si stesse dirigendo, eppure la permalosità e l'orgoglio lo stanno comunque rendendo una macchietta. Non è riuscito a fare a meno di essere se stesso.
Non avrebbe avuto colpe per un infortunio di Marchisio. La stampa ha marciato sul suo passato bianconero per alimentare polemiche? Sì. Elkann ha parlato a sproposito? Sì. Ma le sue reazioni offese davanti ai microfoni e il suo tono da accerchiato testimoniano che non è una persona serena in grado attualmente di svolgere il proprio lavoro con lucidità.
Giocatori infortunati in Nazionale ce ne sono sempre stati, con le conseguenti polemiche e recriminazioni da parte dei club che quei giocatori li stipendiano. Quando Khedira si è rotto il crociato con la Germania, cosa ha fatto il Real Madrid? Il terremoto. Eppure non è stato sicuramente Löw a entrargli sul ginocchio.
Antonio, se non sei in grado di reggere le polemiche, prenditi un anno sabbatico. I tifosi della Juventus li hai persi per sempre, e la scelta sai che è stata tua.