Edicola: Milan, così non va. Serve di più.

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I quotidiani in edicola sul KO del Milan, con qualificazione agli ottavi, contro il Rennes:

GDS: Milan avanti, ma così non va. La qualificazione non può bastare, se si nutrono ambizioni di vittoria finale. Il Milan entra negli ottavi di Europa League grazie al 3-0 dell’andata a San Siro, ma non farà molta strada se giocherà come ieri nel ritorno in Francia. Il Rennes lo ha sbatacchiato di qua e di là ed è rimasto in corsa per la qualificazione fino agli ultimi minuti. Vinceva per 3-2 e sarebbe bastato un altro gol, quello del 4-2, per rendere terrificanti le ultime curve del Diavoletto visto al Roahzon Park. Il 5-2 avrebbe gettato il Milan nel panico dei supplementari. Non è successo, però è grave che il Rennes sul campo abbia alimentato il sogno del ribaltone. Indifeso La fase difensiva continua a essere disastrosa. Altri tre gol subiti in un colpo solo, dopo i quattro di domenica scorsa in campionato a Monza, sette reti incassate in due partite, ma sarebbe ingiusto e sbagliato prendersela con il reparto. Ieri è stato un problema di squadra e di atteggiamento retrogrado. Il Milan si è fatto comprimere nella sua metà campo, come dimostra la differenza di baricentro. Il Rennes ha tenuto una posizione media molto alta, a 60,4 metri, di fatto ha invaso la metà campo altrui. Il Milan per contro ha galleggiato di base a 46,7 metri, troppo in basso. Quasi 15 metri di differenza, una voragine. Se tale postura venisse mantenuta contro il Liverpool o il Bayer Leverkusen, possibili future avversarie, l’imbarcata sarebbe inevitabile. Il match di Rennes andrà analizzato con spirito critico non è possibile che il Milan abbia sofferto contro una volonterosa squadra di medio livello della Ligue 1. Il Milan è stato a lungo preso in ostaggio dal dinamismo delle due mezzali, Bourigeaud e Desiré Doué, e dal talento di Gouiri sulla destra.

Corriera della Sera: il Milan esagera nel soffrire ma ottiene quello che vuole. Brividi e paura, poi il sospiro di sollievo. Troppa sofferenza contro un'avversaria tenace e nulla più. Ma il Milan alla fine centra l'obiettivo qualificazione. Pioli però farà bene ad analizzare a fondo la brutta sconfitta. Approccio pessimo e Leao che ha sbagliato l'impossibile nei primi minuti. Il portoghese poi si è riscattato confezionando con un assolo il gol del 2-2. Con l'Atalanta servirà un altro Milan. Sette gol incassati tra Monza e Rennes. Troppi.

Tuttosport: il Milan fa acqua. Ci pensa l'attacco. L’obiettivo era già stato raggiunto, se non ipotecato, grazie al 3-0 dell’andata. E alla fine il Milan ha raggiunto quello che voleva, ovvero gli ottavi di finale di Europa. Ma la prestazione di ieri sera a Rennes, con la sconfitta per 3-2, non può far felice una squadra reduce dalla pesante sconfitta per 4-2 col Monza. Certo, la qualificazione era fondamentale, il Milan l’ha ottenuta e oggi conoscerà la propria avversaria per continuare a sognare di arrivare alla finale di Dublino: non ci potrà essere il derby con l’Atalanta, ma il rischio di prendere un avversaria tosta c’è, visto che dall’urna potrebbero uscire formazioni come Liverpool o Bayer Leverkusen, grandi favorite per il successo finale. Le altre sono le inglesi Brighton (di De Zerbi) e West Ham, il Villarreal, i Rangers di Glasgow e lo Slavia Praga. Detto ciò, il Milan, come ci si poteva attendere, ha sofferto, forse troppo visti i tre gol subiti - seppur due su rigore, il primo discutibile - anche perché il Rennes, più che immaginare di ribaltare il 3-0 dell’andata, aveva solamente la voglia di vincere per ottenere un risultato di prestigio e ha impostato la sua partita solo sulla fase offensiva. Trascinato dai propri tifosi che hanno trasformato il Roazhon Park in una bolgia, il Rennes è partito fortissimo, ma prima di segnare all’undicesimo l’1-0 con Bourigeaud (autore poi di una tripletta), ha rischiato di capitolare due volte. Proprio per il suo atteggiamento spregiudicato, infatti, la squadra francese ha concesso fin da subito delle praterie al Milan, ma Leao e compagni non hanno sfruttato al meglio le tante occasioni che i francesi gli hanno concesso. Proprio il portoghese, autore poi del momentaneo 2-2 nella ripresa, ha sprecato tre nitide opportunità per fare gol: le avesse concretizzate, la sofferenza del Milan sarebbe stata sicuramente inferiore. È evidente, però, che il dato che deve far riflettere Pioli rimane quello dei gol subiti. È vero che il tecnico ha più volte ribadito che questo Milan è destinato a cercare la vittoria segnando un gol in più degli avversari, piuttosto che puntare a vincere 1-0 - e proprio per questo le occasioni vanno concretizzate - ma una squadra come il Milan, se vorrà ambire ad arrivare in fondo dovrà trovare un modo per blindare maggiormente la porta di Maignan. Anche perché a breve arriveranno avversarie ben più quotate, a partire da domenica con l’Atalanta. In soli quattro giorni la squadra rossonera ha incassato ben 7 reti; in 13 partite stagionali ha subito due o più gol per un totale, in questo parziale di gare, di addirittura 35. Uno sproposito. Le cause sono molteplici, così come le responsabilità: da chi ha costruito la squadra con giocatori con caratteristiche tendenzialmente offensive, soprattutto a centrocampo - con Kessie e Tonali insieme a Bennacer il Milan aveva chiuso la stagione 21-22 con 44 gol subiti in 48 partite, oggi siamo già a 45 in 35 incontri - a Pioli incapace, in questa annata, di trovare i giusti equilibri per una fase difensiva per lo meno accettabile; ai giocatori che si divertono, anche per dna, a correre in avanti, ma trotterellano quando ci sono da recuperare le posizioni. Per non parlare di alcuni atteggiamenti, soprattutto da parte di alcuni elementi che dovrebbero mettere dei dubbi nel tecnico per ritagliarsi maggiori spazi. La gara di ieri sera, così come altre del Milan, assomigliava a una partita di tennis, con un colpo da una parte e uno dall'altra. La prima frazione si è chiusa 1-1 (a Bourigeaud ha replicato Jovic), la ripresa si è invece sbloccata con un rigore dubbio concesso dal portoghese Pinheiro (contatto Kjaer-Terrier) e trasformato da Bourigeaud, proseguita col coast-to-coast vincente di Leao e chiusa con il secondo rigore del solito Bourigeaud (fallo di mano di Jovic). Nel finale il Milan ha controllato, sbagliato diverse ripartenze e chiuso con un compatto 5-4-1, con Maignan che ha dovuto principalmente intervenire con uscite alte.

CorSport: salvaMilan Jovic e Leao. Il Milan avanza agli ottavi di Europa League, ma non spazza via i dubbi sollevati dalla sconfitta con il Monza. Era prevedibile, infatti, che il Rennes andasse in all-in, per tentare una clamorosa rimonta. O, comunque, per portare a casa una vittoria di prestigio, come è poi accaduto grazie a due rigori e alla tripletta di Bourigeaud. Ma era il caso di soffrire in quel modo? Vero è che, al di là della sconfi tta, il passaggio del turno non è mai stato veramente in discussione. La pratica, però, avrebbe potuto essere sbrigata rapidamente se il Diavolo non avesse sprecato la valanga di occasioni concesse dai francesi. In questo senso, sul banco degli imputati non può che salire Leao. Si è parzialmente salvato con la rete del temporaneo 2-2. Ma quella prodezza non può cancellare il fatto che almeno altri tre gol (due addirittura nei primi 10’), senza contare i contropiede gettati al vento. Eppure, come spesso accade, Pioli gli aveva risparmiato specifici compiti difensivi. Ma, ancora una volta non è bastato. La fase difensiva, poi, ha nuovamente lasciato a desiderare: altri 3 gol incassati, dopo i 4 con il Monza, totale 7 in 5 giorni. E’ un difetto che sta accompagnando la squadra rossonera da inizio stagione, non per colpe specifiche del pacchetto arretrato: manca equilibrio perché i centrocampisti non hanno posizioni e distanze corrette. A Rennes, per lunghi tratti, sembrava che gli uomini di Pioli potessero andare in porta ad ogni occasione. Ma, allo stesso tempo, davano l’impressione di ballare appena i francesi arrivavano sulla trequarti: un monito per il futuro. È stata la seconda sconfi tta consecutiva. Contro l’Atalanta, domenica prossima, un atteggiamento del genere non sarebbe accettabile. E attenzione, a questo punto, anche all’avversario degli ottavi di finale di Europa League.

Il Giornale:
il Milan indifeso va avanti in Europa: dalla tempesta in Bretagna il Milan torna con una qualificazione di cui non può certo menare vanto. Troppi i tre gol subiti, d’accordo gli ultimi due su rigore (il primo discutibile, il secondo netto per il tocco di braccio largo di Jovic), a dimostrazione di una fragilità complessiva che non può certo infondere ottimismo per il futuro in Europa league né per il finale del campionato. E non è solo una questione di una difesa di carta velina. No, è una questione legata alle caratteristiche e al disegno tattico scelto da Pioli per questo Milan che non ha barriere protettive a centrocampo tutto dedito alla costruzione del gioco e pochissimo invece a difendere, nonostante la presenza di Musah. Una plastica prova è il primo gol del Rennes, firmato dal limite da Bourigeaud, il protagonista della serata francese: 3 gol. Nessuno tra centrocampisti o difensori gli va incontro per chiudere la traiettoria del tiro e il destro dell’attaccante coglie l’angolo lontano di Maignan, autore più avanti di qualche altro intervento più d’istinto che di tecnica pura, un altro segnale di un rendimento ridotto che deve preoccupare al pari di altri segnali. Certo poi il Milan ha davanti gente in grado di rimettere in sesto i conti di qualsiasi sfida come ricordano alcuni precedenti recenti in campionato. E infatti accade che dopo il primo squillo francese, Jovic (al primo sigillo europeo) messo davanti alla porta sguarnita da Theo Hernandez rimette in parità la contabilità. Identica impresa quella di Leao che al quarto tentativo entra con la palla in rete per fissare il 2 a 2 dell’ora di gioco. Solo a calcetto si può giocare a chi fa un gol in più! Anche la serata di Leao merita un approfondimento. Ha ragione Florenzi che lo conosce meglio di tutti noi: «Se Rafa si alza con la luna storta...». Ecco il portoghese sembra proprio sveglio dal riposino pomeridiano con la luna storta perché in sequenza “sporca” tre perfette giocate degne del suo noto repertorio, un paio di volte il portiere di casa, l’esperto Mangana lo sblocca in uscita, senza riuscire a fare centro. Timbra il cartellino un minuto prima di essere sostituito perché Pioli pensa anche all’Atalanta. Ma la morale dalla Francia è un’altra: se questo Milan continua a incassare gol anche dal Rennes che non è certo un rivale di rango, beh allora la conseguenza è molto semplice. Non si possono coltivare grandi illusioni sul futuro europeo e bisogna anzi immaginare difficoltà nei prossimi due appuntamenti di campionato, tra Atalanta e Lazio a Roma. Di sicuro anche le prestazioni difensive non offrono grandi garanzie: Kjaer è in affanno, Gabbia fa il suo, Theo Hernandez per un tempo difende e serve assist, di più non è possibile pretendere, specie nella ripresa quando la fatica di una serataccia comincia a farsi sentire visto che le gioca tutte per mancanza di affidabili alternative.


Altre news di giornata


—) Pagelle quotidiani Rennes - Milan 3-2. 22 febbraio.


—) Ibra toglie il velo. E' manager. E il futuro...


—) Stadio: Milan e Inter insieme a San Siro, San Donato o Rozzano. Il caffè di ieri..


—) Milan: non sai più difendere. Maignan: 0 rigori parati su 10.


—) Edicola: Milan, così non va. Serve di più.


—)
Milan agli ottavi di EL. Avversarie e sorteggio alle 12.
 

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GDS: Milan avanti, ma così non va. La qualificazione non può bastare, se si nutrono ambizioni di vittoria finale. Il Milan entra negli ottavi di Europa League grazie al 3-0 dell’andata a San Siro, ma non farà molta strada se giocherà come ieri nel ritorno in Francia. Il Rennes lo ha sbatacchiato di qua e di là ed è rimasto in corsa per la qualificazione fino agli ultimi minuti. Vinceva per 3-2 e sarebbe bastato un altro gol, quello del 4-2, per rendere terrificanti le ultime curve del Diavoletto visto al Roahzon Park. Il 5-2 avrebbe gettato il Milan nel panico dei supplementari. Non è successo, però è grave che il Rennes sul campo abbia alimentato il sogno del ribaltone. Indifeso La fase difensiva continua a essere disastrosa. Altri tre gol subiti in un colpo solo, dopo i quattro di domenica scorsa in campionato a Monza, sette reti incassate in due partite, ma sarebbe ingiusto e sbagliato prendersela con il reparto. Ieri è stato un problema di squadra e di atteggiamento retrogrado. Il Milan si è fatto comprimere nella sua metà campo, come dimostra la differenza di baricentro. Il Rennes ha tenuto una posizione media molto alta, a 60,4 metri, di fatto ha invaso la metà campo altrui. Il Milan per contro ha galleggiato di base a 46,7 metri, troppo in basso. Quasi 15 metri di differenza, una voragine. Se tale postura venisse mantenuta contro il Liverpool o il Bayer Leverkusen, possibili future avversarie, l’imbarcata sarebbe inevitabile. Il match di Rennes andrà analizzato con spirito critico non è possibile che il Milan abbia sofferto contro una volonterosa squadra di medio livello della Ligue 1. Il Milan è stato a lungo preso in ostaggio dal dinamismo delle due mezzali, Bourigeaud e Desiré Doué, e dal talento di Gouiri sulla destra.

In aggiornamento con altri quotidiani

Tuttosport: il Milan fa acqua. Ci pensa l'attacco. L’obiettivo era già stato raggiunto, se non ipotecato, grazie al 3-0 dell’andata. E alla fine il Milan ha raggiunto quello che voleva, ovvero gli ottavi di finale di Europa. Ma la prestazione di ieri sera a Rennes, con la sconfitta per 3-2, non può far felice una squadra reduce dalla pesante sconfitta per 4-2 col Monza. Certo, la qualificazione era fondamentale, il Milan l’ha ottenuta e oggi conoscerà la propria avversaria per continuare a sognare di arrivare alla finale di Dublino: non ci potrà essere il derby con l’Atalanta, ma il rischio di prendere un avversaria tosta c’è, visto che dall’urna potrebbero uscire formazioni come Liverpool o Bayer Leverkusen, grandi favorite per il successo finale. Le altre sono le inglesi Brighton (di De Zerbi) e West Ham, il Villarreal, i Rangers di Glasgow e lo Slavia Praga. Detto ciò, il Milan, come ci si poteva attendere, ha sofferto, forse troppo visti i tre gol subiti - seppur due su rigore, il primo discutibile - anche perché il Rennes, più che immaginare di ribaltare il 3-0 dell’andata, aveva solamente la voglia di vincere per ottenere un risultato di prestigio e ha impostato la sua partita solo sulla fase offensiva. Trascinato dai propri tifosi che hanno trasformato il Roazhon Park in una bolgia, il Rennes è partito fortissimo, ma prima di segnare all’undicesimo l’1-0 con Bourigeaud (autore poi di una tripletta), ha rischiato di capitolare due volte. Proprio per il suo atteggiamento spregiudicato, infatti, la squadra francese ha concesso fin da subito delle praterie al Milan, ma Leao e compagni non hanno sfruttato al meglio le tante occasioni che i francesi gli hanno concesso. Proprio il portoghese, autore poi del momentaneo 2-2 nella ripresa, ha sprecato tre nitide opportunità per fare gol: le avesse concretizzate, la sofferenza del Milan sarebbe stata sicuramente inferiore. È evidente, però, che il dato che deve far riflettere Pioli rimane quello dei gol subiti. È vero che il tecnico ha più volte ribadito che questo Milan è destinato a cercare la vittoria segnando un gol in più degli avversari, piuttosto che puntare a vincere 1-0 - e proprio per questo le occasioni vanno concretizzate - ma una squadra come il Milan, se vorrà ambire ad arrivare in fondo dovrà trovare un modo per blindare maggiormente la porta di Maignan. Anche perché a breve arriveranno avversarie ben più quotate, a partire da domenica con l’Atalanta. In soli quattro giorni la squadra rossonera ha incassato ben 7 reti; in 13 partite stagionali ha subito due o più gol per un totale, in questo parziale di gare, di addirittura 35. Uno sproposito. Le cause sono molteplici, così come le responsabilità: da chi ha costruito la squadra con giocatori con caratteristiche tendenzialmente offensive, soprattutto a centrocampo - con Kessie e Tonali insieme a Bennacer il Milan aveva chiuso la stagione 21-22 con 44 gol subiti in 48 partite, oggi siamo già a 45 in 35 incontri - a Pioli incapace, in questa annata, di trovare i giusti equilibri per una fase difensiva per lo meno accettabile; ai giocatori che si divertono, anche per dna, a correre in avanti, ma trotterellano quando ci sono da recuperare le posizioni. Per non parlare di alcuni atteggiamenti, soprattutto da parte di alcuni elementi che dovrebbero mettere dei dubbi nel tecnico per ritagliarsi maggiori spazi. La gara di ieri sera, così come altre del Milan, assomigliava a una partita di tennis, con un colpo da una parte e uno dall'altra. La prima frazione si è chiusa 1-1 (a Bourigeaud ha replicato Jovic), la ripresa si è invece sbloccata con un rigore dubbio concesso dal portoghese Pinheiro (contatto Kjaer-Terrier) e trasformato da Bourigeaud, proseguita col coast-to-coast vincente di Leao e chiusa con il secondo rigore del solito Bourigeaud (fallo di mano di Jovic). Nel finale il Milan ha controllato, sbagliato diverse ripartenze e chiuso con un compatto 5-4-1, con Maignan che ha dovuto principalmente intervenire con uscite alte.
 

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Corriera della Sera: il Milan esagera nel soffrire ma ottiene quello che vuole. Brividi e paura, poi il sospiro di sollievo. Troppa sofferenza contro un'avversaria tenace e nulla più. Ma il Milan alla fine centra l'obiettivo qualificazione. Pioli però farà bene ad analizzare a fondo la brutta sconfitta. Approccio pessimo e Leao che ha sbagliato l'impossibile nei primi minuti. Il portoghese poi si è riscattato confezionando con un assolo il gol del 2-2. Con l'Atalanta servirà un altro Milan. Sette gol incassati tra Monza e Rennes. Troppi.

Tuttosport: il Milan fa acqua. Ci pensa l'attacco. L’obiettivo era già stato raggiunto, se non ipotecato, grazie al 3-0 dell’andata. E alla fine il Milan ha raggiunto quello che voleva, ovvero gli ottavi di finale di Europa. Ma la prestazione di ieri sera a Rennes, con la sconfitta per 3-2, non può far felice una squadra reduce dalla pesante sconfitta per 4-2 col Monza. Certo, la qualificazione era fondamentale, il Milan l’ha ottenuta e oggi conoscerà la propria avversaria per continuare a sognare di arrivare alla finale di Dublino: non ci potrà essere il derby con l’Atalanta, ma il rischio di prendere un avversaria tosta c’è, visto che dall’urna potrebbero uscire formazioni come Liverpool o Bayer Leverkusen, grandi favorite per il successo finale. Le altre sono le inglesi Brighton (di De Zerbi) e West Ham, il Villarreal, i Rangers di Glasgow e lo Slavia Praga. Detto ciò, il Milan, come ci si poteva attendere, ha sofferto, forse troppo visti i tre gol subiti - seppur due su rigore, il primo discutibile - anche perché il Rennes, più che immaginare di ribaltare il 3-0 dell’andata, aveva solamente la voglia di vincere per ottenere un risultato di prestigio e ha impostato la sua partita solo sulla fase offensiva. Trascinato dai propri tifosi che hanno trasformato il Roazhon Park in una bolgia, il Rennes è partito fortissimo, ma prima di segnare all’undicesimo l’1-0 con Bourigeaud (autore poi di una tripletta), ha rischiato di capitolare due volte. Proprio per il suo atteggiamento spregiudicato, infatti, la squadra francese ha concesso fin da subito delle praterie al Milan, ma Leao e compagni non hanno sfruttato al meglio le tante occasioni che i francesi gli hanno concesso. Proprio il portoghese, autore poi del momentaneo 2-2 nella ripresa, ha sprecato tre nitide opportunità per fare gol: le avesse concretizzate, la sofferenza del Milan sarebbe stata sicuramente inferiore. È evidente, però, che il dato che deve far riflettere Pioli rimane quello dei gol subiti. È vero che il tecnico ha più volte ribadito che questo Milan è destinato a cercare la vittoria segnando un gol in più degli avversari, piuttosto che puntare a vincere 1-0 - e proprio per questo le occasioni vanno concretizzate - ma una squadra come il Milan, se vorrà ambire ad arrivare in fondo dovrà trovare un modo per blindare maggiormente la porta di Maignan. Anche perché a breve arriveranno avversarie ben più quotate, a partire da domenica con l’Atalanta. In soli quattro giorni la squadra rossonera ha incassato ben 7 reti; in 13 partite stagionali ha subito due o più gol per un totale, in questo parziale di gare, di addirittura 35. Uno sproposito. Le cause sono molteplici, così come le responsabilità: da chi ha costruito la squadra con giocatori con caratteristiche tendenzialmente offensive, soprattutto a centrocampo - con Kessie e Tonali insieme a Bennacer il Milan aveva chiuso la stagione 21-22 con 44 gol subiti in 48 partite, oggi siamo già a 45 in 35 incontri - a Pioli incapace, in questa annata, di trovare i giusti equilibri per una fase difensiva per lo meno accettabile; ai giocatori che si divertono, anche per dna, a correre in avanti, ma trotterellano quando ci sono da recuperare le posizioni. Per non parlare di alcuni atteggiamenti, soprattutto da parte di alcuni elementi che dovrebbero mettere dei dubbi nel tecnico per ritagliarsi maggiori spazi. La gara di ieri sera, così come altre del Milan, assomigliava a una partita di tennis, con un colpo da una parte e uno dall'altra. La prima frazione si è chiusa 1-1 (a Bourigeaud ha replicato Jovic), la ripresa si è invece sbloccata con un rigore dubbio concesso dal portoghese Pinheiro (contatto Kjaer-Terrier) e trasformato da Bourigeaud, proseguita col coast-to-coast vincente di Leao e chiusa con il secondo rigore del solito Bourigeaud (fallo di mano di Jovic). Nel finale il Milan ha controllato, sbagliato diverse ripartenze e chiuso con un compatto 5-4-1, con Maignan che ha dovuto principalmente intervenire con uscite alte.

CorSport: salvaMilan Jovic e Leao. Il Milan avanza agli ottavi di Europa League, ma non spazza via i dubbi sollevati dalla sconfitta con il Monza. Era prevedibile, infatti, che il Rennes andasse in all-in, per tentare una clamorosa rimonta. O, comunque, per portare a casa una vittoria di prestigio, come è poi accaduto grazie a due rigori e alla tripletta di Bourigeaud. Ma era il caso di soffrire in quel modo? Vero è che, al di là della sconfi tta, il passaggio del turno non è mai stato veramente in discussione. La pratica, però, avrebbe potuto essere sbrigata rapidamente se il Diavolo non avesse sprecato la valanga di occasioni concesse dai francesi. In questo senso, sul banco degli imputati non può che salire Leao. Si è parzialmente salvato con la rete del temporaneo 2-2. Ma quella prodezza non può cancellare il fatto che almeno altri tre gol (due addirittura nei primi 10’), senza contare i contropiede gettati al vento. Eppure, come spesso accade, Pioli gli aveva risparmiato specifici compiti difensivi. Ma, ancora una volta non è bastato. La fase difensiva, poi, ha nuovamente lasciato a desiderare: altri 3 gol incassati, dopo i 4 con il Monza, totale 7 in 5 giorni. E’ un difetto che sta accompagnando la squadra rossonera da inizio stagione, non per colpe specifiche del pacchetto arretrato: manca equilibrio perché i centrocampisti non hanno posizioni e distanze corrette. A Rennes, per lunghi tratti, sembrava che gli uomini di Pioli potessero andare in porta ad ogni occasione. Ma, allo stesso tempo, davano l’impressione di ballare appena i francesi arrivavano sulla trequarti: un monito per il futuro. È stata la seconda sconfi tta consecutiva. Contro l’Atalanta, domenica prossima, un atteggiamento del genere non sarebbe accettabile. E attenzione, a questo punto, anche all’avversario degli ottavi di finale di Europa League.

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Il Giornale: il Milan indifeso va avanti in Europa: dalla tempesta in Bretagna il Milan torna con una qualificazione di cui non può certo menare vanto. Troppi i tre gol subiti, d’accordo gli ultimi due su rigore (il primo discutibile, il secondo netto per il tocco di braccio largo di Jovic), a dimostrazione di una fragilità complessiva che non può certo infondere ottimismo per il futuro in Europa league né per il finale del campionato. E non è solo una questione di una difesa di carta velina. No, è una questione legata alle caratteristiche e al disegno tattico scelto da Pioli per questo Milan che non ha barriere protettive a centrocampo tutto dedito alla costruzione del gioco e pochissimo invece a difendere, nonostante la presenza di Musah. Una plastica prova è il primo gol del Rennes, firmato dal limite da Bourigeaud, il protagonista della serata francese: 3 gol. Nessuno tra centrocampisti o difensori gli va incontro per chiudere la traiettoria del tiro e il destro dell’attaccante coglie l’angolo lontano di Maignan, autore più avanti di qualche altro intervento più d’istinto che di tecnica pura, un altro segnale di un rendimento ridotto che deve preoccupare al pari di altri segnali. Certo poi il Milan ha davanti gente in grado di rimettere in sesto i conti di qualsiasi sfida come ricordano alcuni precedenti recenti in campionato. E infatti accade che dopo il primo squillo francese, Jovic (al primo sigillo europeo) messo davanti alla porta sguarnita da Theo Hernandez rimette in parità la contabilità. Identica impresa quella di Leao che al quarto tentativo entra con la palla in rete per fissare il 2 a 2 dell’ora di gioco. Solo a calcetto si può giocare a chi fa un gol in più! Anche la serata di Leao merita un approfondimento. Ha ragione Florenzi che lo conosce meglio di tutti noi: «Se Rafa si alza con la luna storta...». Ecco il portoghese sembra proprio sveglio dal riposino pomeridiano con la luna storta perché in sequenza “sporca” tre perfette giocate degne del suo noto repertorio, un paio di volte il portiere di casa, l’esperto Mangana lo sblocca in uscita, senza riuscire a fare centro. Timbra il cartellino un minuto prima di essere sostituito perché Pioli pensa anche all’Atalanta. Ma la morale dalla Francia è un’altra: se questo Milan continua a incassare gol anche dal Rennes che non è certo un rivale di rango, beh allora la conseguenza è molto semplice. Non si possono coltivare grandi illusioni sul futuro europeo e bisogna anzi immaginare difficoltà nei prossimi due appuntamenti di campionato, tra Atalanta e Lazio a Roma. Di sicuro anche le prestazioni difensive non offrono grandi garanzie: Kjaer è in affanno, Gabbia fa il suo, Theo Hernandez per un tempo difende e serve assist, di più non è possibile pretendere, specie nella ripresa quando la fatica di una serataccia comincia a farsi sentire visto che le gioca tutte per mancanza di affidabili alternative.
 

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I quotidiani in edicola sul KO del Milan, con qualificazione agli ottavi, contro il Rennes:

GDS: Milan avanti, ma così non va. La qualificazione non può bastare, se si nutrono ambizioni di vittoria finale. Il Milan entra negli ottavi di Europa League grazie al 3-0 dell’andata a San Siro, ma non farà molta strada se giocherà come ieri nel ritorno in Francia. Il Rennes lo ha sbatacchiato di qua e di là ed è rimasto in corsa per la qualificazione fino agli ultimi minuti. Vinceva per 3-2 e sarebbe bastato un altro gol, quello del 4-2, per rendere terrificanti le ultime curve del Diavoletto visto al Roahzon Park. Il 5-2 avrebbe gettato il Milan nel panico dei supplementari. Non è successo, però è grave che il Rennes sul campo abbia alimentato il sogno del ribaltone. Indifeso La fase difensiva continua a essere disastrosa. Altri tre gol subiti in un colpo solo, dopo i quattro di domenica scorsa in campionato a Monza, sette reti incassate in due partite, ma sarebbe ingiusto e sbagliato prendersela con il reparto. Ieri è stato un problema di squadra e di atteggiamento retrogrado. Il Milan si è fatto comprimere nella sua metà campo, come dimostra la differenza di baricentro. Il Rennes ha tenuto una posizione media molto alta, a 60,4 metri, di fatto ha invaso la metà campo altrui. Il Milan per contro ha galleggiato di base a 46,7 metri, troppo in basso. Quasi 15 metri di differenza, una voragine. Se tale postura venisse mantenuta contro il Liverpool o il Bayer Leverkusen, possibili future avversarie, l’imbarcata sarebbe inevitabile. Il match di Rennes andrà analizzato con spirito critico non è possibile che il Milan abbia sofferto contro una volonterosa squadra di medio livello della Ligue 1. Il Milan è stato a lungo preso in ostaggio dal dinamismo delle due mezzali, Bourigeaud e Desiré Doué, e dal talento di Gouiri sulla destra.

Corriera della Sera: il Milan esagera nel soffrire ma ottiene quello che vuole. Brividi e paura, poi il sospiro di sollievo. Troppa sofferenza contro un'avversaria tenace e nulla più. Ma il Milan alla fine centra l'obiettivo qualificazione. Pioli però farà bene ad analizzare a fondo la brutta sconfitta. Approccio pessimo e Leao che ha sbagliato l'impossibile nei primi minuti. Il portoghese poi si è riscattato confezionando con un assolo il gol del 2-2. Con l'Atalanta servirà un altro Milan. Sette gol incassati tra Monza e Rennes. Troppi.

Tuttosport: il Milan fa acqua. Ci pensa l'attacco. L’obiettivo era già stato raggiunto, se non ipotecato, grazie al 3-0 dell’andata. E alla fine il Milan ha raggiunto quello che voleva, ovvero gli ottavi di finale di Europa. Ma la prestazione di ieri sera a Rennes, con la sconfitta per 3-2, non può far felice una squadra reduce dalla pesante sconfitta per 4-2 col Monza. Certo, la qualificazione era fondamentale, il Milan l’ha ottenuta e oggi conoscerà la propria avversaria per continuare a sognare di arrivare alla finale di Dublino: non ci potrà essere il derby con l’Atalanta, ma il rischio di prendere un avversaria tosta c’è, visto che dall’urna potrebbero uscire formazioni come Liverpool o Bayer Leverkusen, grandi favorite per il successo finale. Le altre sono le inglesi Brighton (di De Zerbi) e West Ham, il Villarreal, i Rangers di Glasgow e lo Slavia Praga. Detto ciò, il Milan, come ci si poteva attendere, ha sofferto, forse troppo visti i tre gol subiti - seppur due su rigore, il primo discutibile - anche perché il Rennes, più che immaginare di ribaltare il 3-0 dell’andata, aveva solamente la voglia di vincere per ottenere un risultato di prestigio e ha impostato la sua partita solo sulla fase offensiva. Trascinato dai propri tifosi che hanno trasformato il Roazhon Park in una bolgia, il Rennes è partito fortissimo, ma prima di segnare all’undicesimo l’1-0 con Bourigeaud (autore poi di una tripletta), ha rischiato di capitolare due volte. Proprio per il suo atteggiamento spregiudicato, infatti, la squadra francese ha concesso fin da subito delle praterie al Milan, ma Leao e compagni non hanno sfruttato al meglio le tante occasioni che i francesi gli hanno concesso. Proprio il portoghese, autore poi del momentaneo 2-2 nella ripresa, ha sprecato tre nitide opportunità per fare gol: le avesse concretizzate, la sofferenza del Milan sarebbe stata sicuramente inferiore. È evidente, però, che il dato che deve far riflettere Pioli rimane quello dei gol subiti. È vero che il tecnico ha più volte ribadito che questo Milan è destinato a cercare la vittoria segnando un gol in più degli avversari, piuttosto che puntare a vincere 1-0 - e proprio per questo le occasioni vanno concretizzate - ma una squadra come il Milan, se vorrà ambire ad arrivare in fondo dovrà trovare un modo per blindare maggiormente la porta di Maignan. Anche perché a breve arriveranno avversarie ben più quotate, a partire da domenica con l’Atalanta. In soli quattro giorni la squadra rossonera ha incassato ben 7 reti; in 13 partite stagionali ha subito due o più gol per un totale, in questo parziale di gare, di addirittura 35. Uno sproposito. Le cause sono molteplici, così come le responsabilità: da chi ha costruito la squadra con giocatori con caratteristiche tendenzialmente offensive, soprattutto a centrocampo - con Kessie e Tonali insieme a Bennacer il Milan aveva chiuso la stagione 21-22 con 44 gol subiti in 48 partite, oggi siamo già a 45 in 35 incontri - a Pioli incapace, in questa annata, di trovare i giusti equilibri per una fase difensiva per lo meno accettabile; ai giocatori che si divertono, anche per dna, a correre in avanti, ma trotterellano quando ci sono da recuperare le posizioni. Per non parlare di alcuni atteggiamenti, soprattutto da parte di alcuni elementi che dovrebbero mettere dei dubbi nel tecnico per ritagliarsi maggiori spazi. La gara di ieri sera, così come altre del Milan, assomigliava a una partita di tennis, con un colpo da una parte e uno dall'altra. La prima frazione si è chiusa 1-1 (a Bourigeaud ha replicato Jovic), la ripresa si è invece sbloccata con un rigore dubbio concesso dal portoghese Pinheiro (contatto Kjaer-Terrier) e trasformato da Bourigeaud, proseguita col coast-to-coast vincente di Leao e chiusa con il secondo rigore del solito Bourigeaud (fallo di mano di Jovic). Nel finale il Milan ha controllato, sbagliato diverse ripartenze e chiuso con un compatto 5-4-1, con Maignan che ha dovuto principalmente intervenire con uscite alte.

CorSport: salvaMilan Jovic e Leao. Il Milan avanza agli ottavi di Europa League, ma non spazza via i dubbi sollevati dalla sconfitta con il Monza. Era prevedibile, infatti, che il Rennes andasse in all-in, per tentare una clamorosa rimonta. O, comunque, per portare a casa una vittoria di prestigio, come è poi accaduto grazie a due rigori e alla tripletta di Bourigeaud. Ma era il caso di soffrire in quel modo? Vero è che, al di là della sconfi tta, il passaggio del turno non è mai stato veramente in discussione. La pratica, però, avrebbe potuto essere sbrigata rapidamente se il Diavolo non avesse sprecato la valanga di occasioni concesse dai francesi. In questo senso, sul banco degli imputati non può che salire Leao. Si è parzialmente salvato con la rete del temporaneo 2-2. Ma quella prodezza non può cancellare il fatto che almeno altri tre gol (due addirittura nei primi 10’), senza contare i contropiede gettati al vento. Eppure, come spesso accade, Pioli gli aveva risparmiato specifici compiti difensivi. Ma, ancora una volta non è bastato. La fase difensiva, poi, ha nuovamente lasciato a desiderare: altri 3 gol incassati, dopo i 4 con il Monza, totale 7 in 5 giorni. E’ un difetto che sta accompagnando la squadra rossonera da inizio stagione, non per colpe specifiche del pacchetto arretrato: manca equilibrio perché i centrocampisti non hanno posizioni e distanze corrette. A Rennes, per lunghi tratti, sembrava che gli uomini di Pioli potessero andare in porta ad ogni occasione. Ma, allo stesso tempo, davano l’impressione di ballare appena i francesi arrivavano sulla trequarti: un monito per il futuro. È stata la seconda sconfi tta consecutiva. Contro l’Atalanta, domenica prossima, un atteggiamento del genere non sarebbe accettabile. E attenzione, a questo punto, anche all’avversario degli ottavi di finale di Europa League.

Il Giornale:
il Milan indifeso va avanti in Europa: dalla tempesta in Bretagna il Milan torna con una qualificazione di cui non può certo menare vanto. Troppi i tre gol subiti, d’accordo gli ultimi due su rigore (il primo discutibile, il secondo netto per il tocco di braccio largo di Jovic), a dimostrazione di una fragilità complessiva che non può certo infondere ottimismo per il futuro in Europa league né per il finale del campionato. E non è solo una questione di una difesa di carta velina. No, è una questione legata alle caratteristiche e al disegno tattico scelto da Pioli per questo Milan che non ha barriere protettive a centrocampo tutto dedito alla costruzione del gioco e pochissimo invece a difendere, nonostante la presenza di Musah. Una plastica prova è il primo gol del Rennes, firmato dal limite da Bourigeaud, il protagonista della serata francese: 3 gol. Nessuno tra centrocampisti o difensori gli va incontro per chiudere la traiettoria del tiro e il destro dell’attaccante coglie l’angolo lontano di Maignan, autore più avanti di qualche altro intervento più d’istinto che di tecnica pura, un altro segnale di un rendimento ridotto che deve preoccupare al pari di altri segnali. Certo poi il Milan ha davanti gente in grado di rimettere in sesto i conti di qualsiasi sfida come ricordano alcuni precedenti recenti in campionato. E infatti accade che dopo il primo squillo francese, Jovic (al primo sigillo europeo) messo davanti alla porta sguarnita da Theo Hernandez rimette in parità la contabilità. Identica impresa quella di Leao che al quarto tentativo entra con la palla in rete per fissare il 2 a 2 dell’ora di gioco. Solo a calcetto si può giocare a chi fa un gol in più! Anche la serata di Leao merita un approfondimento. Ha ragione Florenzi che lo conosce meglio di tutti noi: «Se Rafa si alza con la luna storta...». Ecco il portoghese sembra proprio sveglio dal riposino pomeridiano con la luna storta perché in sequenza “sporca” tre perfette giocate degne del suo noto repertorio, un paio di volte il portiere di casa, l’esperto Mangana lo sblocca in uscita, senza riuscire a fare centro. Timbra il cartellino un minuto prima di essere sostituito perché Pioli pensa anche all’Atalanta. Ma la morale dalla Francia è un’altra: se questo Milan continua a incassare gol anche dal Rennes che non è certo un rivale di rango, beh allora la conseguenza è molto semplice. Non si possono coltivare grandi illusioni sul futuro europeo e bisogna anzi immaginare difficoltà nei prossimi due appuntamenti di campionato, tra Atalanta e Lazio a Roma. Di sicuro anche le prestazioni difensive non offrono grandi garanzie: Kjaer è in affanno, Gabbia fa il suo, Theo Hernandez per un tempo difende e serve assist, di più non è possibile pretendere, specie nella ripresa quando la fatica di una serataccia comincia a farsi sentire visto che le gioca tutte per mancanza di affidabili alternative.


Altre news di giornata


—) Pagelle quotidiani Rennes - Milan 3-2. 22 febbraio.


—) Ibra toglie il velo. E' manager. E il futuro...


—) Stadio: Milan e Inter insieme a San Siro, San Donato o Rozzano. Il caffè di ieri..


—) Milan: non sai più difendere. Maignan: 0 rigori parati su 10.


—) Edicola: Milan, così non va. Serve di più.


—)
Milan agli ottavi di EL. Avversarie e sorteggio alle 12.
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