Nel corso dei festeggiamenti al ritiro del capitano della Roma Francesco Totti non sono mancate le voci fuori dal coro. In particolare, l'ex giocatore del Milan Dugarry e il politico Mario Adinolfi non le hanno mandate a dire al Pupone, entrambi si son resi protagonisti di un vero e proprio attacco nei confronti di Totti.
Attraverso la propria pagina Facebook Adinolfi ha sostenuto che: "Totti è stato il grande male della Roma, eppure è stato osannato come un imperatore. Spalletti invece, che a portato la Roma sopra al Napoli, una delle migliori squadre d'Europa, se ne è dovuto andare tra i fischi. I tifosi della Roma non rimpiangeranno Totti ma Spalletti, l'anno prossimo quando torneranno le milanesi si alzeranno al cielo i lamenti delle vedove di Totti, ma pochi capiranno che la Roma non tornerà più così in alto perchè ha cacciato un grande allenatore. Ai romani piacciono le cafonate, quella andata in scena per Totti è stata una baracconata. Le vere bandiere, quelle che fanno la storia, non ha bisogno di un'ora di teatro, quando hanno fatto il loro tempo alzano la mano, salutano e se ne vanno. Totti non ha fatto la storia e quindi c'è stata la necessità di questa cafonata finale."
Sulla stessa falsa riga si è espresso anche l'ex giocatore del Milan Dugarry, nel corso della sua trasmissione su RMC: "Totti è stato un buon giocatore ma non una leggenda. Una leggenda non può aver vinto solamente uno scudetto. Certo, la storia è romantica, specialmente per i tifosi della Roma, ma Totti non può essere annoverato tra i grandi di questo sport. Non ho mai capito perchè non abbia lasciato Roma, per realizzarsi doveva andarsene, ma probabilmente o non ha avuto offerto o ha avuto paura".