La data delle elezioni è ininfluente, perché i parlamentari rimangono in carica fino all'insediamento delle nuove camere, che avviene entro 20 giorni dalle elezioni. Anche votando il 18 settembre, il nuovo parlamento si riunirebbe comunque dopo il 24. Per perdere la scadenza del 24, si sarebbero dovute sciogliere le Camere entro i primi di luglio.
Tra l'altro, il "vitalizio" non esiste più dal 2013. Adesso versano semplicemente i contributi e la scadenza dei 4 anni e 6 mesi serve a farglieli maturare, altrimenti li perdono (i deputati) o possono al massimo riscattarli (al Senato).