Dopo un tira e molla durato settimane Nigel De Jong ha rinnovato il proprio contratto con il Milan fino al 2018.
Ho sperato fino ad oggi che se ne andasse – cosa che peraltro pare volesse fare da un po' – fin da quando è emerso che fu lui, litigando con Inzaghi, ad alzare la voce e dargli dell'indegno. Ora, fermo restando che Inzaghi sulla panchina sia stato una delle cose più imbarazzanti viste in campo da quando seguo il Milan, non è certo De Jong a doversi permettere di dirgli una cosa del genere.
Se io, che sono lavoratrice dipendente, dico una cosa del genere al principale del mio reparto, il datore di lavoro mi manda via a calci. A quanto pare, nel Milan invece le arroganze e i solismi di questi elementi pieni di sé non solo sono consentiti, ma anche assecondati.
E poi ci lamentiamo di uno spogliatoio sregolato e di ammutinamenti, rinnovando ad uno che si è permesso di dare dell'indegno ad un uomo che comunque ha fatto la storia del Milan. Spero almeno che le cifre dell'ingaggio non siano folli, ma visto che pare che al Condor sia partito l'embolo, in questo periodo, mi aspetto di tutto...