Infatti il problema è proprio questo ormai. Queste maledette esclusive, non si può andare avanti così, a dover avere tante piattaforme per seguire la tua squadra, ti spennano, lucrano sulla fede in maniera indegna. Ma la cosa veramente vergognosa è che in tutto questo la lega taccia, anzi che sia complice di questo schifo
Il problema in Italia è che la gente vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Ci si lamenta del gap sui diritti tv con altri campionati, ma poi si vuole pagare poco, o addirittura non pagare proprio, per vedere le partite.
Dazn ha offerto 840 milioni proprio perché aveva l’esclusiva. Senza esclusiva il valore dei diritti tv scende drasticamente.
Le entrate per chi trasmette le partite sono abbonamenti e pubblicità. La seconda dipende dai primi e non può comunque essere eccessiva perché altrimenti danneggia la visione della partita. Quindi è inevitabile che il grosso debba provenire dagli abbonamenti.
Inoltre, dato che l’orizzonte dell’investimento è di tre anni, non c’è il tempo materiale per rientrare puntando su prezzi stracciati per ampliare il bacino di utenti e conseguentemente gli introiti pubblicitari, quindi è assolutamente normale che si intervenga sul prezzo dell’abbonamento.
E non usiamo la scusa della qualità del servizio, perché la pirateria c’era anche con Sky che offriva un servizio al top della tecnologia esistente al momento, né quella della qualità del campionato italiano, perché la pirateria in Italia c’era anche ai tempi delle sette sorelle e c’è anche oggi con le partite di premier e di altri campionati.
Per carità, è giustissimo che ognuno si faccia i conti e decida quanto valga la pena spendere per vedere le partite, ma se la serie A resta non competitiva per quanto riguarda gli introiti dei diritti tv dobbiamo semplicemente prendere atto che in Italia non ci sono abbastanza appassionati per arrivare ai ricavi sui livelli di altri campionati, con tutto quel che ne consegue in termini di competitività dei club italiani in Europa.
