Cura Pioli: difesa e pazienza. Chi gioca col Tottenham. Krunic...

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Come riportato dalla GDS in edicola, Pioli sta provando a curare il Milan con difesa coperta, pazienza e stelle. Il tecnico copia i rivali per fermarli ma poco alla volta spinge il Diavolo in avanti. Venerdì sono tornate le cose decisive di Giroud e Theo e si è rivisto un buon Kalulu. Manca ancora, soprattutto, il vero Leao, anima dello scudetto. Quando recupererà uomini, fiducia e condizione, Pioli potrà rivestire la propria identità tattica e non copiare quella degli altri. Allora, forse si rivedrà l’antica qualità di gioco perché un Milan che non fa un tiro in porta in tre tempi (i due con l’Inter e il primo col Toro) non è il vero Milan. Intanto martedì arriva il Tottenham di Kane che ha la forma del Torino (3-4-2-1). Vedremo se Pioli si specchierà in Conte. Meglio non illudersi sul tonfo di ieri degli Speroni, spianati dal Leicester 4-1. Meglio convincersi che bisognerà pareggiare la corsa e l’intensità degli inglesi. Non sarà facile per il Milan di oggi. Ma se riuscirà l’impresa, la guarigione sarà molto più vicina, perché tutto parte dalla testa. Lo si è capito venerdì: il Diavolo ha corso di più alla fine, perché il vantaggio ha regalato leggerezza.

Corriere della Sera: da Giroud a Theo segnali di risveglio. E anche Leao rassicura il tecnico. Il Milan si è ripreso col Toro e non vuole più fermarsi. Ora la controprova col Tottenham. L’andata dell’ottavo di Champions contro il Tottenham di Antonio Conte che martedì sera segnerà in un modo o nell’altro la stagione rossonera. La certezza è che al Milan servirà molto più di quanto mostrato venerdì sera contro i granata, con quella prima ora di (non) gio- co che ha lasciato in tutti l’impressione di una crisi ancora profonda. Di gioco, di gambe, di testa. A fare la differenza stavolta è stata a la reazione dell’ultima mezz’ora, con alcuni dei protagonisti tornati finalmente ai loro livelli, dopo troppo tempo. Serve un salto di qualità, da parte di tutti. Iniziando dalla difesa, che contro il Toro è riuscita finalmente a non prendere gol dopo oltre tre mesi: l’ultima volta era successo a Cremona, 8 novembre. Thiaw ha convinto: ha fisico e personalità, chissà che con lui non si recuperino le sicurezze smarrite. Martedì ci sarà. E se la dovrà vedere con Kane. Il Tottenham ieri ha perso malamente, 4-1 contro il Leicester, rimediando una figuraccia e finendo fuori dalla zona Champions, segno che non tutto va per il meglio nemmeno lassù, ma sottovalutare una squadra di Premier è sempre un azzardo. Basta un confronto sui valori degli organici: il Milan vale 570 milioni di euro, gli Spurs 710. Oltre al citato Kane, ci sono Son, l’ex juventino Kulusevski, l’ex interista Perisic: la squadra londinese è forte e ampia. Ieri ha perso Bentancur, fermato come il portiere Lloris da un infortunio al ginocchio. Ma, come detto, Conte in questo senso non ha i problemi di Pioli: se gli manca uno forte, ne mette dentro un altro forte. L’andata avrà un peso enorme, in chiave qualificazione ma anche in ottica campionato, col piazzamento Champions che da qui a giugno sarà il vero obiettivo che il Milan non può permettersi di fallire. Una prestazione positiva, che tenga aperta la questione fino al ritorno dell’8 marzo a Londra, sarebbe il modo ideale per rialzare davvero la testa per il lungo sprint di primavera in serie A. Sabato, dopo la coppa, c’è la trasferta «romantica» a Monza, a casa di Berlusconi. Vietato fallire.La testa però adesso va al Tottenham, con Bennacer e Tomori che oggi dovrebbero riaggregarsi al gruppo in modo da tornare arruolabili per martedì. La loro assenza si è fatta sentire maledettamente in queste ultime partite: senza di loro, in difesa e a centrocampo cambia molto. In attacco, Leao sarà confermato nel nuovo ruolo di seconda punta. Una svolta tattica che ha sorpreso anche Pioli: «Ho sempre pensato che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l’ho provato, ha detto che è la sua posizione preferita». A volte va così, basta un dettaglio, basta una scintilla.

Tuttosport in edicola: col Tottenham terzetto con Kalulu, Thiaw e Tomori, dunque, non è da escludere così come sarà fondamentale il ritorno di Bennacer, che non darà a Tonali il riposo del quale necessita, ma sicuramente lo sgraverà dei compiti di costruzione dei quali si è dovuto fare carico durante l’assenza del regista algerino. Poi Pioli dovrà anche decidere come agire sulla corsia di destra, dove Saelemaekers si è sbattuto tanto contro il Torino, ma non ha inciso nella fase di spinta. A sinistra si punterà sul redivivo Theo Hernandez, che con l’assist per Giroud ha interrotto una serie negativa di otto gare dove non ha portato né gol né assist. La davanti, invece, è difficile che Pioli possa cambiare Olivier Giroud e Rafael Leao. Il bomber francese ha un certo feeling contro le squadre londinesi e il gol con il Torino gli ha dato nuova carica mentre Leao, piaccia o meno, è sempre quell’arma imprevedibile che può spaccarti la partita da un momento all’altro. Insostanza, con Brahim Diaz che potrebbe andare in panchina, l’ago della bilancia potrebbe toccare a Rade Krunic. Il bosniaco, che venerdì ha giocato da interno di centrocampo accanto a Tonali, potrebbe agire come centrocampista box-to-box in alternanza con Tonali. Non ci sarà Maignan, il cui rientro in gruppo previsto tra una decina di giorni (Maldini dixit) così come non è ancora pronto Florenzi, anche se è alle battute finali del suo percorso di recupero.
 
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Come riportato dalla GDS in edicola, Pioli sta provando a curare il Milan con difesa coperta, pazienza e stelle. Il tecnico copia i rivali per fermarli ma poco alla volta spinge il Diavolo in avanti. Venerdì sono tornate le cose decisive di Giroud e Theo e si è rivisto un buon Kalulu. Manca ancora, soprattutto, il vero Leao, anima dello scudetto. Quando recupererà uomini, fiducia e condizione, Pioli potrà rivestire la propria identità tattica e non copiare quella degli altri. Allora, forse si rivedrà l’antica qualità di gioco perché un Milan che non fa un tiro in porta in tre tempi (i due con l’Inter e il primo col Toro) non è il vero Milan. Intanto martedì arriva il Tottenham di Kane che ha la forma del Torino (3-4-2-1). Vedremo se Pioli si specchierà in Conte. Meglio non illudersi sul tonfo di ieri degli Speroni, spianati dal Leicester 4-1. Meglio convincersi che bisognerà pareggiare la corsa e l’intensità degli inglesi. Non sarà facile per il Milan di oggi. Ma se riuscirà l’impresa, la guarigione sarà molto più vicina, perché tutto parte dalla testa. Lo si è capito venerdì: il Diavolo ha corso di più alla fine, perché il vantaggio ha regalato leggerezza.

Corriere della Sera: da Giroud a Theo segnali di risveglio. E anche Leao rassicura il tecnico. Il Milan si è ripreso col Toro e non vuole più fermarsi. Ora la controprova col Tottenham. L’andata dell’ottavo di Champions contro il Tottenham di Antonio Conte che martedì sera segnerà in un modo o nell’altro la stagione rossonera. La certezza è che al Milan servirà molto più di quanto mostrato venerdì sera contro i granata, con quella prima ora di (non) gio- co che ha lasciato in tutti l’impressione di una crisi ancora profonda. Di gioco, di gambe, di testa. A fare la differenza stavolta è stata a la reazione dell’ultima mezz’ora, con alcuni dei protagonisti tornati finalmente ai loro livelli, dopo troppo tempo. Serve un salto di qualità, da parte di tutti. Iniziando dalla difesa, che contro il Toro è riuscita finalmente a non prendere gol dopo oltre tre mesi: l’ultima volta era successo a Cremona, 8 novembre. Thiaw ha convinto: ha fisico e personalità, chissà che con lui non si recuperino le sicurezze smarrite. Martedì ci sarà. E se la dovrà vedere con Kane. Il Tottenham ieri ha perso malamente, 4-1 contro il Leicester, rimediando una figuraccia e finendo fuori dalla zona Champions, segno che non tutto va per il meglio nemmeno lassù, ma sottovalutare una squadra di Premier è sempre un azzardo. Basta un confronto sui valori degli organici: il Milan vale 570 milioni di euro, gli Spurs 710. Oltre al citato Kane, ci sono Son, l’ex juventino Kulusevski, l’ex interista Perisic: la squadra londinese è forte e ampia. Ieri ha perso Bentancur, fermato come il portiere Lloris da un infortunio al ginocchio. Ma, come detto, Conte in questo senso non ha i problemi di Pioli: se gli manca uno forte, ne mette dentro un altro forte. L’andata avrà un peso enorme, in chiave qualificazione ma anche in ottica campionato, col piazzamento Champions che da qui a giugno sarà il vero obiettivo che il Milan non può permettersi di fallire. Una prestazione positiva, che tenga aperta la questione fino al ritorno dell’8 marzo a Londra, sarebbe il modo ideale per rialzare davvero la testa per il lungo sprint di primavera in serie A. Sabato, dopo la coppa, c’è la trasferta «romantica» a Monza, a casa di Berlusconi. Vietato fallire.La testa però adesso va al Tottenham, con Bennacer e Tomori che oggi dovrebbero riaggregarsi al gruppo in modo da tornare arruolabili per martedì. La loro assenza si è fatta sentire maledettamente in queste ultime partite: senza di loro, in difesa e a centrocampo cambia molto. In attacco, Leao sarà confermato nel nuovo ruolo di seconda punta. Una svolta tattica che ha sorpreso anche Pioli: «Ho sempre pensato che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l’ho provato, ha detto che è la sua posizione preferita». A volte va così, basta un dettaglio, basta una scintilla.

Tuttosport in edicola: col Tottenham terzetto con Kalulu, Thiaw e Tomori, dunque, non è da escludere così come sarà fondamentale il ritorno di Bennacer, che non darà a Tonali il riposo del quale necessita, ma sicuramente lo sgraverà dei compiti di costruzione dei quali si è dovuto fare carico durante l’assenza del regista algerino. Poi Pioli dovrà anche decidere come agire sulla corsia di destra, dove Saelemaekers si è sbattuto tanto contro il Torino, ma non ha inciso nella fase di spinta. A sinistra si punterà sul redivivo Theo Hernandez, che con l’assist per Giroud ha interrotto una serie negativa di otto gare dove non ha portato né gol né assist. La davanti, invece, è difficile che Pioli possa cambiare Olivier Giroud e Rafael Leao. Il bomber francese ha un certo feeling contro le squadre londinesi e il gol con il Torino gli ha dato nuova carica mentre Leao, piaccia o meno, è sempre quell’arma imprevedibile che può spaccarti la partita da un momento all’altro. Insostanza, con Brahim Diaz che potrebbe andare in panchina, l’ago della bilancia potrebbe toccare a Rade Krunic. Il bosniaco, che venerdì ha giocato da interno di centrocampo accanto a Tonali, potrebbe agire come centrocampista box-to-box in alternanza con Tonali. Non ci sarà Maignan, il cui rientro in gruppo previsto tra una decina di giorni (Maldi- ni dixit) così come non è ancora pronto Florenzi, anche se è alle battute finali del suo percorso di recupero.

Ancora con sto Krunic trequartista?
 

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Corriere della Sera: da Giroud a Theo segnali di risveglio. E anche Leao rassicura il tecnico. Il Milan si è ripreso col Toro e non vuole più fermarsi. Ora la controprova col Tottenham. L’andata dell’ottavo di Champions contro il Tottenham di Antonio Conte che martedì sera segnerà in un modo o nell’altro la stagione rossonera. La certezza è che al Milan servirà molto più di quanto mostrato venerdì sera contro i granata, con quella prima ora di (non) gio- co che ha lasciato in tutti l’impressione di una crisi ancora profonda. Di gioco, di gambe, di testa. A fare la differenza stavolta è stata a la reazione dell’ultima mezz’ora, con alcuni dei protagonisti tornati finalmente ai loro livelli, dopo troppo tempo. Serve un salto di qualità, da parte di tutti. Iniziando dalla difesa, che contro il Toro è riuscita finalmente a non prendere gol dopo oltre tre mesi: l’ultima volta era successo a Cremona, 8 novembre. Thiaw ha convinto: ha fisico e personalità, chissà che con lui non si recuperino le sicurezze smarrite. Martedì ci sarà. E se la dovrà vedere con Kane. Il Tottenham ieri ha perso malamente, 4-1 contro il Leicester, rimediando una figuraccia e finendo fuori dalla zona Champions, segno che non tutto va per il meglio nemmeno lassù, ma sottovalutare una squadra di Premier è sempre un azzardo. Basta un confronto sui valori degli organici: il Milan vale 570 milioni di euro, gli Spurs 710. Oltre al citato Kane, ci sono Son, l’ex juventino Kulusevski, l’ex interista Perisic: la squadra londinese è forte e ampia. Ieri ha perso Bentancur, fermato come il portiere Lloris da un infortunio al ginocchio. Ma, come detto, Conte in questo senso non ha i problemi di Pioli: se gli manca uno forte, ne mette dentro un altro forte. L’andata avrà un peso enorme, in chiave qualificazione ma anche in ottica campionato, col piazzamento Champions che da qui a giugno sarà il vero obiettivo che il Milan non può permettersi di fallire. Una prestazione positiva, che tenga aperta la questione fino al ritorno dell’8 marzo a Londra, sarebbe il modo ideale per rialzare davvero la testa per il lungo sprint di primavera in serie A. Sabato, dopo la coppa, c’è la trasferta «romantica» a Monza, a casa di Berlusconi. Vietato fallire.La testa però adesso va al Tottenham, con Bennacer e Tomori che oggi dovrebbero riaggregarsi al gruppo in modo da tornare arruolabili per martedì. La loro assenza si è fatta sentire maledettamente in queste ultime partite: senza di loro, in difesa e a centrocampo cambia molto. In attacco, Leao sarà confermato nel nuovo ruolo di seconda punta. Una svolta tattica che ha sorpreso anche Pioli: «Ho sempre pensato che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l’ho provato, ha detto che è la sua posizione preferita». A volte va così, basta un dettaglio, basta una scintilla.

Tuttosport in edicola: col Tottenham terzetto con Kalulu, Thiaw e Tomori, dunque, non è da escludere così come sarà fondamentale il ritorno di Bennacer, che non darà a Tonali il riposo del quale necessita, ma sicuramente lo sgraverà dei compiti di costruzione dei quali si è dovuto fare carico durante l’assenza del regista algerino. Poi Pioli dovrà anche decidere come agire sulla corsia di destra, dove Saelemaekers si è sbattuto tanto contro il Torino, ma non ha inciso nella fase di spinta. A sinistra si punterà sul redivivo Theo Hernandez, che con l’assist per Giroud ha interrotto una serie negativa di otto gare dove non ha portato né gol né assist. La davanti, invece, è difficile che Pioli possa cambiare Olivier Giroud e Rafael Leao. Il bomber francese ha un certo feeling contro le squadre londinesi e il gol con il Torino gli ha dato nuova carica mentre Leao, piaccia o meno, è sempre quell’arma imprevedibile che può spaccarti la partita da un momento all’altro. Insostanza, con Brahim Diaz che potrebbe andare in panchina, l’ago della bilancia potrebbe toccare a Rade Krunic. Il bosniaco, che venerdì ha giocato da interno di centrocampo accanto a Tonali, potrebbe agire come centrocampista box-to-box in alternanza con Tonali. Non ci sarà Maignan, il cui rientro in gruppo previsto tra una decina di giorni (Maldini dixit) così come non è ancora pronto Florenzi, anche se è alle battute finali del suo percorso di recupero.
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Corriere della Sera: da Giroud a Theo segnali di risveglio. E anche Leao rassicura il tecnico. Il Milan si è ripreso col Toro e non vuole più fermarsi. Ora la controprova col Tottenham. L’andata dell’ottavo di Champions contro il Tottenham di Antonio Conte che martedì sera segnerà in un modo o nell’altro la stagione rossonera. La certezza è che al Milan servirà molto più di quanto mostrato venerdì sera contro i granata, con quella prima ora di (non) gio- co che ha lasciato in tutti l’impressione di una crisi ancora profonda. Di gioco, di gambe, di testa. A fare la differenza stavolta è stata a la reazione dell’ultima mezz’ora, con alcuni dei protagonisti tornati finalmente ai loro livelli, dopo troppo tempo. Serve un salto di qualità, da parte di tutti. Iniziando dalla difesa, che contro il Toro è riuscita finalmente a non prendere gol dopo oltre tre mesi: l’ultima volta era successo a Cremona, 8 novembre. Thiaw ha convinto: ha fisico e personalità, chissà che con lui non si recuperino le sicurezze smarrite. Martedì ci sarà. E se la dovrà vedere con Kane. Il Tottenham ieri ha perso malamente, 4-1 contro il Leicester, rimediando una figuraccia e finendo fuori dalla zona Champions, segno che non tutto va per il meglio nemmeno lassù, ma sottovalutare una squadra di Premier è sempre un azzardo. Basta un confronto sui valori degli organici: il Milan vale 570 milioni di euro, gli Spurs 710. Oltre al citato Kane, ci sono Son, l’ex juventino Kulusevski, l’ex interista Perisic: la squadra londinese è forte e ampia. Ieri ha perso Bentancur, fermato come il portiere Lloris da un infortunio al ginocchio. Ma, come detto, Conte in questo senso non ha i problemi di Pioli: se gli manca uno forte, ne mette dentro un altro forte. L’andata avrà un peso enorme, in chiave qualificazione ma anche in ottica campionato, col piazzamento Champions che da qui a giugno sarà il vero obiettivo che il Milan non può permettersi di fallire. Una prestazione positiva, che tenga aperta la questione fino al ritorno dell’8 marzo a Londra, sarebbe il modo ideale per rialzare davvero la testa per il lungo sprint di primavera in serie A. Sabato, dopo la coppa, c’è la trasferta «romantica» a Monza, a casa di Berlusconi. Vietato fallire.La testa però adesso va al Tottenham, con Bennacer e Tomori che oggi dovrebbero riaggregarsi al gruppo in modo da tornare arruolabili per martedì. La loro assenza si è fatta sentire maledettamente in queste ultime partite: senza di loro, in difesa e a centrocampo cambia molto. In attacco, Leao sarà confermato nel nuovo ruolo di seconda punta. Una svolta tattica che ha sorpreso anche Pioli: «Ho sempre pensato che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l’ho provato, ha detto che è la sua posizione preferita». A volte va così, basta un dettaglio, basta una scintilla.

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Corriere della Sera: da Giroud a Theo segnali di risveglio. E anche Leao rassicura il tecnico. Il Milan si è ripreso col Toro e non vuole più fermarsi. Ora la controprova col Tottenham. L’andata dell’ottavo di Champions contro il Tottenham di Antonio Conte che martedì sera segnerà in un modo o nell’altro la stagione rossonera. La certezza è che al Milan servirà molto più di quanto mostrato venerdì sera contro i granata, con quella prima ora di (non) gio- co che ha lasciato in tutti l’impressione di una crisi ancora profonda. Di gioco, di gambe, di testa. A fare la differenza stavolta è stata a la reazione dell’ultima mezz’ora, con alcuni dei protagonisti tornati finalmente ai loro livelli, dopo troppo tempo. Serve un salto di qualità, da parte di tutti. Iniziando dalla difesa, che contro il Toro è riuscita finalmente a non prendere gol dopo oltre tre mesi: l’ultima volta era successo a Cremona, 8 novembre. Thiaw ha convinto: ha fisico e personalità, chissà che con lui non si recuperino le sicurezze smarrite. Martedì ci sarà. E se la dovrà vedere con Kane. Il Tottenham ieri ha perso malamente, 4-1 contro il Leicester, rimediando una figuraccia e finendo fuori dalla zona Champions, segno che non tutto va per il meglio nemmeno lassù, ma sottovalutare una squadra di Premier è sempre un azzardo. Basta un confronto sui valori degli organici: il Milan vale 570 milioni di euro, gli Spurs 710. Oltre al citato Kane, ci sono Son, l’ex juventino Kulusevski, l’ex interista Perisic: la squadra londinese è forte e ampia. Ieri ha perso Bentancur, fermato come il portiere Lloris da un infortunio al ginocchio. Ma, come detto, Conte in questo senso non ha i problemi di Pioli: se gli manca uno forte, ne mette dentro un altro forte. L’andata avrà un peso enorme, in chiave qualificazione ma anche in ottica campionato, col piazzamento Champions che da qui a giugno sarà il vero obiettivo che il Milan non può permettersi di fallire. Una prestazione positiva, che tenga aperta la questione fino al ritorno dell’8 marzo a Londra, sarebbe il modo ideale per rialzare davvero la testa per il lungo sprint di primavera in serie A. Sabato, dopo la coppa, c’è la trasferta «romantica» a Monza, a casa di Berlusconi. Vietato fallire.La testa però adesso va al Tottenham, con Bennacer e Tomori che oggi dovrebbero riaggregarsi al gruppo in modo da tornare arruolabili per martedì. La loro assenza si è fatta sentire maledettamente in queste ultime partite: senza di loro, in difesa e a centrocampo cambia molto. In attacco, Leao sarà confermato nel nuovo ruolo di seconda punta. Una svolta tattica che ha sorpreso anche Pioli: «Ho sempre pensato che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l’ho provato, ha detto che è la sua posizione preferita». A volte va così, basta un dettaglio, basta una scintilla.

Tuttosport in edicola: col Tottenham terzetto con Kalulu, Thiaw e Tomori, dunque, non è da escludere così come sarà fondamentale il ritorno di Bennacer, che non darà a Tonali il riposo del quale necessita, ma sicuramente lo sgraverà dei compiti di costruzione dei quali si è dovuto fare carico durante l’assenza del regista algerino. Poi Pioli dovrà anche decidere come agire sulla corsia di destra, dove Saelemaekers si è sbattuto tanto contro il Torino, ma non ha inciso nella fase di spinta. A sinistra si punterà sul redivivo Theo Hernandez, che con l’assist per Giroud ha interrotto una serie negativa di otto gare dove non ha portato né gol né assist. La davanti, invece, è difficile che Pioli possa cambiare Olivier Giroud e Rafael Leao. Il bomber francese ha un certo feeling contro le squadre londinesi e il gol con il Torino gli ha dato nuova carica mentre Leao, piaccia o meno, è sempre quell’arma imprevedibile che può spaccarti la partita da un momento all’altro. Insostanza, con Brahim Diaz che potrebbe andare in panchina, l’ago della bilancia potrebbe toccare a Rade Krunic. Il bosniaco, che venerdì ha giocato da interno di centrocampo accanto a Tonali, potrebbe agire come centrocampista box-to-box in alternanza con Tonali. Non ci sarà Maignan, il cui rientro in gruppo previsto tra una decina di giorni (Maldini dixit) così come non è ancora pronto Florenzi, anche se è alle battute finali del suo percorso di recupero.
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Come riportato dalla GDS in edicola, Pioli sta provando a curare il Milan con difesa coperta, pazienza e stelle. Il tecnico copia i rivali per fermarli ma poco alla volta spinge il Diavolo in avanti. Venerdì sono tornate le cose decisive di Giroud e Theo e si è rivisto un buon Kalulu. Manca ancora, soprattutto, il vero Leao, anima dello scudetto. Quando recupererà uomini, fiducia e condizione, Pioli potrà rivestire la propria identità tattica e non copiare quella degli altri. Allora, forse si rivedrà l’antica qualità di gioco perché un Milan che non fa un tiro in porta in tre tempi (i due con l’Inter e il primo col Toro) non è il vero Milan. Intanto martedì arriva il Tottenham di Kane che ha la forma del Torino (3-4-2-1). Vedremo se Pioli si specchierà in Conte. Meglio non illudersi sul tonfo di ieri degli Speroni, spianati dal Leicester 4-1. Meglio convincersi che bisognerà pareggiare la corsa e l’intensità degli inglesi. Non sarà facile per il Milan di oggi. Ma se riuscirà l’impresa, la guarigione sarà molto più vicina, perché tutto parte dalla testa. Lo si è capito venerdì: il Diavolo ha corso di più alla fine, perché il vantaggio ha regalato leggerezza.

Corriere della Sera: da Giroud a Theo segnali di risveglio. E anche Leao rassicura il tecnico. Il Milan si è ripreso col Toro e non vuole più fermarsi. Ora la controprova col Tottenham. L’andata dell’ottavo di Champions contro il Tottenham di Antonio Conte che martedì sera segnerà in un modo o nell’altro la stagione rossonera. La certezza è che al Milan servirà molto più di quanto mostrato venerdì sera contro i granata, con quella prima ora di (non) gio- co che ha lasciato in tutti l’impressione di una crisi ancora profonda. Di gioco, di gambe, di testa. A fare la differenza stavolta è stata a la reazione dell’ultima mezz’ora, con alcuni dei protagonisti tornati finalmente ai loro livelli, dopo troppo tempo. Serve un salto di qualità, da parte di tutti. Iniziando dalla difesa, che contro il Toro è riuscita finalmente a non prendere gol dopo oltre tre mesi: l’ultima volta era successo a Cremona, 8 novembre. Thiaw ha convinto: ha fisico e personalità, chissà che con lui non si recuperino le sicurezze smarrite. Martedì ci sarà. E se la dovrà vedere con Kane. Il Tottenham ieri ha perso malamente, 4-1 contro il Leicester, rimediando una figuraccia e finendo fuori dalla zona Champions, segno che non tutto va per il meglio nemmeno lassù, ma sottovalutare una squadra di Premier è sempre un azzardo. Basta un confronto sui valori degli organici: il Milan vale 570 milioni di euro, gli Spurs 710. Oltre al citato Kane, ci sono Son, l’ex juventino Kulusevski, l’ex interista Perisic: la squadra londinese è forte e ampia. Ieri ha perso Bentancur, fermato come il portiere Lloris da un infortunio al ginocchio. Ma, come detto, Conte in questo senso non ha i problemi di Pioli: se gli manca uno forte, ne mette dentro un altro forte. L’andata avrà un peso enorme, in chiave qualificazione ma anche in ottica campionato, col piazzamento Champions che da qui a giugno sarà il vero obiettivo che il Milan non può permettersi di fallire. Una prestazione positiva, che tenga aperta la questione fino al ritorno dell’8 marzo a Londra, sarebbe il modo ideale per rialzare davvero la testa per il lungo sprint di primavera in serie A. Sabato, dopo la coppa, c’è la trasferta «romantica» a Monza, a casa di Berlusconi. Vietato fallire.La testa però adesso va al Tottenham, con Bennacer e Tomori che oggi dovrebbero riaggregarsi al gruppo in modo da tornare arruolabili per martedì. La loro assenza si è fatta sentire maledettamente in queste ultime partite: senza di loro, in difesa e a centrocampo cambia molto. In attacco, Leao sarà confermato nel nuovo ruolo di seconda punta. Una svolta tattica che ha sorpreso anche Pioli: «Ho sempre pensato che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l’ho provato, ha detto che è la sua posizione preferita». A volte va così, basta un dettaglio, basta una scintilla.

Tuttosport in edicola: col Tottenham terzetto con Kalulu, Thiaw e Tomori, dunque, non è da escludere così come sarà fondamentale il ritorno di Bennacer, che non darà a Tonali il riposo del quale necessita, ma sicuramente lo sgraverà dei compiti di costruzione dei quali si è dovuto fare carico durante l’assenza del regista algerino. Poi Pioli dovrà anche decidere come agire sulla corsia di destra, dove Saelemaekers si è sbattuto tanto contro il Torino, ma non ha inciso nella fase di spinta. A sinistra si punterà sul redivivo Theo Hernandez, che con l’assist per Giroud ha interrotto una serie negativa di otto gare dove non ha portato né gol né assist. La davanti, invece, è difficile che Pioli possa cambiare Olivier Giroud e Rafael Leao. Il bomber francese ha un certo feeling contro le squadre londinesi e il gol con il Torino gli ha dato nuova carica mentre Leao, piaccia o meno, è sempre quell’arma imprevedibile che può spaccarti la partita da un momento all’altro. Insostanza, con Brahim Diaz che potrebbe andare in panchina, l’ago della bilancia potrebbe toccare a Rade Krunic. Il bosniaco, che venerdì ha giocato da interno di centrocampo accanto a Tonali, potrebbe agire come centrocampista box-to-box in alternanza con Tonali. Non ci sarà Maignan, il cui rientro in gruppo previsto tra una decina di giorni (Maldini dixit) così come non è ancora pronto Florenzi, anche se è alle battute finali del suo percorso di recupero.
Non odiavo un calciatore come odio Krunic dai tempi di Emanuelson, con cui condivideva l'essere un inutile water e un feticcio irresistibile dell'allenatore nei suoi confronti.
Prego che quest'estate riusciremo a liberarci di lui e messias, perchè sono solo dannosi.
 

davidsdave80

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CDK sara pure un bidone.. ma sto ragazzo un anno e mezzo prima in CLaveva fatto delle ottime prove contro squadre di un certo livello..rubando palla e facendo pressing a meta campo e ripartenza... e in Serie A il livello e piu basso che in champions . Per cui, la responsabilita per me e 40/50'del
giocatore e 60/50 di allenatore e ambiente che dovrebbe occuparsi di gestire al meglio l'inserimento dei giovani. Il Milan del berlusca aveva psicologi e mental
coach 30 anni fa... possibile non ci sia attenzione nel 2023?
 

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