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La conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, neo tecnico dell'Inter:"Io non mi pongo limiti. E' stato semplice scegliere l'Inter, il club ha la mia stessa voglia di costruire qualcosa di importante, è stato questo il motivo che mi ha spinto a scegliere il club. Si è creato un gap enorme con due squadre, soprattutto con la Juve, ma anche con il Napoli. Dovremo lavorare tanto, meglio degli altri. Qui c'è una buona base di partenza, mi sento addosso una grande responsabilità, sono pronto a prendermela, dividendola con i miei calciatori, per vivere una stagione da protagonisti. Una cosa pretenderò da tutti, uscire con la maglia sudata. Ringrazio Marotta che mi ha definito un top player. Ma i top player dobbiamo averli in campo. Con l'io non si va da nessuna parte, non ho la presunzione di dire che da solo valgo dieci punti in più. Io indicherò la strada, pensiamo da vincenti: se qualcuno non ha questa ambizione, è giusto che in maniera onesta si faccia da parte. L'obiettivo è far tornare l'Inter ai fasti di qualche tempo fa. Come dissi alla Gazzetta devo avere anche solo l'1% di percezione di poter vincere. Un per cento vuol dire che ci sono 99 possibilità su 100 di non farcela. Ma è su quell'1 che voglio lavorare. Noi dovremo essere bravi a non chiedere troppo tempo ai nostri tifosi. Chi ha tempo, non aspetti tempo, si dice. Nessuno qui ha la bacchetta magica, ma dobbiamo lavorare perché l'impossibile diventi possibile, il gap con la Juve non sia un alibi per farci diventare arrendevoli. Ho un contratto fino al 2022: voglio mettere le basi per lasciare un'eredità importante a chi eventualmente verrà dopo di me. La Juve? Le due partite mi provocheranno grande emozione. Ma a me interessano le 38 partite, ragiono sulla globalità. La Juve sarà solo un avversario, per tutto l'anno, siamo pronti a combattere. Spalletti? Gli è stato chiesto di arrivare in Champions, l'ha fatto. Il mio obiettivo è far diventare l'Inter una squadra più regolare. L'Inter è una delle sfide più difficili della mia carriera. Ma io vivo di sfide, mi nutro di questo. Partirò con la difesa a tre, ma non è un dogma, spesso in passato ho cambiato idea. Perisic alla Eto'o? Il parallelo può starci perché il camerunese mise il noi davanti all'io. Cerco calciatori così, poi il mercato è lungo: se qualcuno non è su questa lunghezza d'onda, amici come prima, faremo altre scelte. Lautaro? Non vedo l'ora di scoprirlo, di testarlo, di migliorarlo, un tecnico bravo è quello che migliora i giocatori. Icardi e Nainggolan? Il club ha avuto tempo necessario per valutare, io mi sono totalmente allineato, io e la società siamo stessa cosa". Della serie: non c'è spazio per ricucire".