Cina come Nord Corea:"Via tatuaggi dai giocatori,oscenità occidentali"

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Il partito unico cinese continua la stretta sulla gioventù per riportarla ai fasti morali di un tempo.

Ciò ricorda sinistramente quanto avviene nell'alleata Corea del Nord.

Dopo la censura a musica e giochi in rete è la volta dei tatuaggi, altro segno di decadenza morale da Occidente

Anche i giocatori sono chiamati a far sparire con il laser tutti i tatuaggi e non azzardarsi a farne nuovi, pena esclusione dallo sport come affermato dal ministero

Un vero uomo non si tatua, sostiene Xi Jinping

Inoltre vietato look effemminati e fare idiozie sui social, tutti gli influencer sono nel radar


Ansa
Ecco cosa significa vivere in una dittatura
 

gabri65

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A parte i numeri fake della Cina, e comunque sono certo che loro hanno già cure ad hoc, resta il fatto che con le loro misure ci sta che contengano i contagi..
50 positivi mettono in isolamento 10 milioni di persone

chi arriva da fuori si fa 20-25 giorni di isolamento

Qua non si accetta nemmeno di dover usare la mascherina invece

Vero.

Ma è anche vero che in parecchi posti del mondo non hanno mascherine, non hanno vaccini e tutto sommato non sembra che ci siano ecatombi. Poi, certo, sono d'accordo che un po' più di persone subiranno.

Ma l'equilibrio tra l'avere una pandemia che mi sembra ormai approssimata a qualcosa di un po' più potente di un raffreddore (in media, eh) e una disgrazia che ci ucciderà tutti, mi sembra notevolmente spostata verso l'esagerazione.

La Cina per me è totalmente inattendibile, quella manco va vista, insomma, non ci basta quello che arriva da là? E' da cancellare da qualsiasi ragionamento serio secondo me.

Poi vedila come vuoi, le mascherine per me sono solo un simulacro sociopolitico di ammaestramento, prima forse potevano fare qualcosa, ma adesso continuare a marciare sopra 'sta roba mi sembra veramente ridicolo.

Voglio dire, ce le mettiamo in tasca, dentro le mutande, vengono trattate come carta igienica, il loro impatto è pressoché nullo. Non posso dimostrarlo, ma secondo me è lampante che se il vairus è veramente diffuso come dovrebbe essere, te lo ritrovi dappertutto, o lo prendi o non lo prendi, hai voglia a mascherine, ci vorrebbe veramente lo scafandro se vuoi veramente evitarlo.
 

gabri65

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Invece si tratta esattamente di questo. Se poi si pretende di conoscere il mondo rimandendo nella propria stanzetta a Trezzano sul Naviglio e di saperne di piu' di chi l'Asia l'ha girata in lungo e in largo alziamo le mani. A chi ha tatuaggi in Giappone e' vietato di frequentare palestre, piscine, bagni termali e hotel tradizionali ed e' generalmente consigliato ai turisti di coprirli il piu' possibile in pubblico.

Sì, ma codesta è tutto sommato una tradizione di radice "popolare", diciamo così, dettata dalla loro cura (se non frustrazione) maniacale per il rispetto, da quest'altra parte si tratta di imposizione venuta fuori dal nulla per limitare il più possibile ogni forma di distinzione ed esaltazione della personalità. Da una parte c'è un movente di usi e costumi consolidati, da quell'altra una cosa premeditata, mi sembrano cose un po' differenti.
 

Marilson

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Sì, ma codesta è tutto sommato una tradizione di radice "popolare", diciamo così, dettata dalla loro cura (se non frustrazione) maniacale per il rispetto, da quest'altra parte si tratta di imposizione venuta fuori dal nulla per limitare il più possibile ogni forma di distinzione ed esaltazione della personalità. Da una parte c'è un movente di usi e costumi consolidati, da quell'altra una cosa premeditata, mi sembrano cose un po' differenti.

nessuno mette in dubbio le evidenti differenze politico-sociali tra una democrazia come il Giappone e una dittatura come quella cinese, ma il substrato culturale e' simile se non identico, funzionano allo stesso modo ma il fine e' evidentemente diverso.
 

Clarenzio

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Invece si tratta esattamente di questo. Se poi si pretende di conoscere il mondo rimandendo nella propria stanzetta a Trezzano sul Naviglio e di saperne di piu' di chi l'Asia l'ha girata in lungo e in largo alziamo le mani. A chi ha tatuaggi in Giappone e' vietato di frequentare palestre, piscine, bagni termali e hotel tradizionali ed e' generalmente consigliato ai turisti di coprirli il piu' possibile in pubblico.
Nella stanzetta forse ci resti tu, in Inghilterra.
Il Giappone lo conosco benissimo, ci sono stato 4 volte ed 1 volta per 6 mesi di studio. Ho anche 3 nipoti italo-giapponesi con cui passo le festività. Scendi dal piedistallo e non crederti un tuttologo.

Il tuo approccio è sbagliato e fuori luogo per la discussione: stiamo parlando della Cina dal punto di vista politico, non c'entra nulla, come ti ho ricordato nel precedente post, la questione culturale, perchè a differenza tua sono consapevole di conoscere molto bene il Giappone, ma non la Cina (visitata solo da turista), per cui non mi interessa restare coinvolto in sterili diatribe da espertoni del web sulle differenze culturali tra i 2 Paesi.

P.S. Il discorso sulla Yakuza fa capire quanto tu conosca il Giappone: in tantissime zone si può benissimo entrare tatuati, ormai sono minoritari i luoghi in cui è vietato, soprattutto perchè esistono centinaia, se non migliaia di Onsen in tutto il Paese, spesso molto spartane ed economiche, ed è evidente a tutti i Giapponesi la differenza tra un simbolo della mala ed un a semplice scritta o roba simile tatuata. Non ti cito il Kensai o addirittura Okinawa dove tutti girano abbronzati, biondi e molti sono tatuati, basta uscire da Tokyo per vedere un Giappone diverso.
 

Marilson

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Nella stanzetta forse ci resti tu, in Inghilterra.
Il Giappone lo conosco benissimo, ci sono stato 4 volte ed 1 volta per 6 mesi di studio. Ho anche 3 nipoti italo-giapponesi con cui passo le festività. Scendi dal piedistallo e non crederti un tuttologo.

Il tuo approccio è sbagliato e fuori luogo per la discussione: stiamo parlando della Cina dal punto di vista politico, non c'entra nulla, come ti ho ricordato nel precedente post, la questione culturale, perchè a differenza tua sono consapevole di conoscere molto bene il Giappone, ma non la Cina (visitata solo da turista), per cui non mi interessa restare coinvolto in sterili diatribe da espertoni del web sulle differenze culturali tra i 2 Paesi.

P.S. Il discorso sulla Yakuza fa capire quanto tu conosca il Giappone: in tantissime zone si può benissimo entrare tatuati, ormai sono minoritari i luoghi in cui è vietato, soprattutto perchè esistono centinaia, se non migliaia di Onsen in tutto il Paese, spesso molto spartane ed economiche, ed è evidente a tutti i Giapponesi la differenza tra un simbolo della mala ed un a semplice scritta o roba simile tatuata. Non ti cito il Kensai o addirittura Okinawa dove tutti girano abbronzati, biondi e molti sono tatuati, basta uscire da Tokyo per vedere un Giappone diverso.

Hai parlato di paragoni assurdi, mentre negare l'evidente interscambio culturale tra Cina e Giappone e' la vera follia a mio parere. Di Yakuza io non ne ho parlato. E di quante volte sei stato in giappone mi interessa veramente poco, forse dal piedistallo dovresti scendere tu a questo punto.
 

Clarenzio

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Hai parlato di paragoni assurdi, mentre negare l'evidente interscambio culturale tra Cina e Giappone e' la vera follia a mio parere. Di Yakuza io non ne ho parlato. E di quante volte sei stato in giappone mi interessa veramente poco, forse dal piedistallo dovresti scendere tu a questo punto.
Ancora non ti entra nella testa che non ho fatto nessun paragone dal punto di vista culturale? Ho parlato di differenze o connessioni culturali tra i 2 Paesi che sono ovvi e che nessuno ha messo in discussione? Lasciamo stare, è chiaro che il tuo unico intento è far polemica.
 

galianivatene

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La Cina per me è totalmente inattendibile, quella manco va vista, insomma, non ci basta quello che arriva da là? E' da cancellare da qualsiasi ragionamento serio secondo me.
Questo passaggio è interessante.
Sono infatti molto d’accordo sulla inattendibilità di quello che proviene dalla Cina, e sulla Cina.
Da un lato hai una autocrazia che distorce, filtra e manipola l’informazione, dall’altro hai democrazie che… fanno praticamente lo stesso (mi limito a parlare di cose cinesi, è ovvio che le modalità di orientamento dell’opinione pubblica siano diverse in Cina o Occidente, ce ne sarebbe da parlare molto a lungo…).

È un argomento raramente trattato con la giusta competenza -non solo in questo forum, che resta un forum di calcio, ma anche a livello giornalistico ed accademico- proprio perché complesso.

Quantomeno questo commento ha il pregio di essere socratico. Poi si può scegliere tra il successivo approccio di approfondire la questione, con umiltà intellettuale e sospendendo il giudizio, o parlare tanto per, sputando sentenze e offrendo descrizioni sulla Cina solo perché si è letto un libro di Terzani, o si è stati in qualche città cinese a studiare un paio di mesi (magari facendo attenzione a non mescolarsi troppo con la popolazione locale).
Del resto è una realtà di difficile interpretazione anche per chi l’ha studiata a lungo, e la vive ogni giorno, da anni.
Io preferisco il primo approccio, per storia personale, ma non mi sento di giudicare troppo chi preferisce fare altrimenti: del resto c’è chi fa altrettanto parlando di finanza, virologia, etc senza il necessario background, con una sicumera che fa senz’altro sorridere, qualche volta riflettere (su certe dinamiche di formazione ed informazione dell’opinione pubblica), ma poi buona lì.
 
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gabri65

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Questo passaggio è interessante.
Sono infatti molto d’accordo sulla inattendibilità di quello che proviene dalla Cina, e sulla Cina.
Da un lato hai una autocrazia che distorce, filtra e manipola l’informazione, dall’altro hai media che… fanno praticamente lo stesso (mi limito a parlare di cose cinesi, è ovvio che le modalità di orientamento dell’opinione pubblica siano diverse in Cina o Occidente).

È un argomento raramente trattato con la giusta competenza -non solo in questo forum, ma anche a livello giornalistico ed accademico- proprio perché complesso.

Quantomeno questo commento ha il pregio di essere socratico. Poi si può scegliere tra il successivo approccio di approfondire la questione, con umiltà intellettuale e sospendendo il giudizio, o parlare tanto per, sputando sentenze e offrendo descrizioni sulla Cina solo perché si è letto un libro di Terzani, o si è stati qui a studiare un paio di mesi.
È una realtà di difficile interpretazione anche per chi l’ha studiata a lungo, e la vive ogni giorno, da anni.

Io preferisco il primo approccio, ma non mi sento di giudicare troppo chi preferisce fare altrimenti: del resto c’è chi fa altrettanto parlando di finanza, virologia, etc senza il necessario background, con una sicumera che fa senz’altro sorridere, qualche volta riflettere, ma tutto lì.

Sì, capisco.

Guarda, io sinceramente non posso essere obiettivo sulla Cina. A me inizialmente, tanti anni fa, non stavano nemmeno particolarmente antipatici. Poi le donne orientali mi piacciono pure. Però non so come si possa stimarli. Ovviamente faccio di tutta l'erba un fascio, e non mi metto a discriminare uno per uno il miliardo e mezzo di persone, altrimenti non ragioniamo mai di niente. Ma il giudizio complessivo è estremamente negativo, anche a causa di esperienze lavorative ed esperienze sul territorio. Quando si stanziano qui da noi diventano una specie di buco nero che fagocita tutto e sembra che sia tutto di loro dominio.

Quando accuso i cinesi e dico di nuclearizzarli, faccio ovviamente un'iperbole, e lo faccio più che altro dal punto di vista della gestione politica. Quello che stanno facendo è sotto gli occhi di tutti.

Il fatto che poi una massa così ingente di persone non riesca a scrollarsi di dosso quella dittatura, mi lancia segnali pessimi sui valori e la personalità che può avere un qualsiasi individuo, sempre generalizzando. Poi ovviamente hanno le loro tradizioni, i loro costumi, ci saranno anche tantissime brave persone, per carità, magari per certe cose possono essere anche apprezzati.

Sarei tendenzialmente per il vivi e lascia vivere, e se stanno bene così, buon per loro e amen.

Ma purtroppo stiamo sperimentando in modo più che diretto tutta una serie di circostanze negative, dalla propaganda, alla pandemia, alla concorrenza commerciale, all'inquinamento globale, che vengono da lì e che nessuno ha richiesto. Stanno di fatto colonizzando il pianeta come se fosse il giardino di casa loro, con metodi che ritengo molto discutibili, con tanta arroganza e poco rispetto. Lo stanno distruggendo sia fisicamente che come tessuto economico.

Quello che viene da là raramente è positivo, e secondo me giustificare con la scusa che ci forniscono manodopera, lavorano per noi, favoriscono tecnologia e telefonia a basso prezzo, non sta in piedi e alla fine avvantaggia solo le potenti megaaziende e i loro managers.

Mi spiace, ma fino a due anni fa potevo sopportarli, forse, con molta fatica. Adesso, dopo quello che è successo, non più.
 
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