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Per quanto lo disprezzi, Berlusconi non ci boicotta. Semplicemente è calcisticamente ignorante. Se ora i danni che ci provoca sono palesi è solo perchè avendo più tempo a disposizione può divertirsi con il suo giocattolo preferito, ossia il Milan.
Già nel 1988 stava penalizzandoci chiedendo a Sacchi di rinunciare a Rijkaard e prendere tale Borghi ammirato nel corso di un'inutile amichevole estiva. Ci salvò la tenacia con cui Sacchi chiese a gran voce l'olandese e l'arroganza ancora in divenire di un proprietario che non era ancora "il presidente più vincente di sempre".
Nell'estate 2008 ci fece spendere cifre importanti per assicurarci Ronaldinho, vecchia promessa elettorale e sogno dei tifosi. Il problema è che a quella squadra mancava un numero 9 e non l'ennesimo trequartista svogliato da integrare con Kakà. Al netto della stagione con Leonardo, è difficile pensare che i soldi investiti per lui abbiano portato risultati concreti.
Nel 2012 lo scambio Tevez-Pato saltò per mille ragioni, tra cui il fatto che a Berlusconi Tevez non piacesse probabilmente perchè poco elegante e di classe. Allegri e Mihajlovic invece incarnano un calico pragmatico e concreto che lui non sopporta. Il dramma vero è che lui non si rende conto che i tempi della grandeur sono finiti da un pezzo e che con Muntari, Poli, Kucka e Bertolacci non si può costruire niente di positivo.
Già nel 1988 stava penalizzandoci chiedendo a Sacchi di rinunciare a Rijkaard e prendere tale Borghi ammirato nel corso di un'inutile amichevole estiva. Ci salvò la tenacia con cui Sacchi chiese a gran voce l'olandese e l'arroganza ancora in divenire di un proprietario che non era ancora "il presidente più vincente di sempre".
Nell'estate 2008 ci fece spendere cifre importanti per assicurarci Ronaldinho, vecchia promessa elettorale e sogno dei tifosi. Il problema è che a quella squadra mancava un numero 9 e non l'ennesimo trequartista svogliato da integrare con Kakà. Al netto della stagione con Leonardo, è difficile pensare che i soldi investiti per lui abbiano portato risultati concreti.
Nel 2012 lo scambio Tevez-Pato saltò per mille ragioni, tra cui il fatto che a Berlusconi Tevez non piacesse probabilmente perchè poco elegante e di classe. Allegri e Mihajlovic invece incarnano un calico pragmatico e concreto che lui non sopporta. Il dramma vero è che lui non si rende conto che i tempi della grandeur sono finiti da un pezzo e che con Muntari, Poli, Kucka e Bertolacci non si può costruire niente di positivo.