Non sono d'accorso sulla prima parte. Non diciamo che Berlusconi ha smesso di investire perché gli faceva schifo il sistema calcio moggiano: non sarebbe onesto dirlo, dal momento che lo stesso Berlusconi, con il suo fidato condor, faceva parte di quello stesso marciume. Berlusconi è quello che ha sempre lasciato tutto nelle mani di Galliani, conscio che anche lui ci avrebbe guadagnato; Galliani, uno dei personaggi più squallidi del sistema calcio italiano: uomo di corruzione, intrallazzi, brogli e clientele.
Berlusconi ha smesso di investire perché ha pensato di non voler più dissanguare il suo portafoglio e di non doverlo più dissanguare, all'apice della sua storia politica.
"Rendiamo grazie" a Silvio per tutto ciò che abbiamo vinto, per tutta la passione (anche se con doppio fine) che ci ha messo nei primi vent'anni per portare questa squadra al vertice, ma non proviamo a giustificare gli ultimi dieci anni, perché gli ultimi dieci anni sono stati di una decadenza e di un degrado inqualificabili ed ingiustificabili.
Il bilancio della gestione Berlusconi non può che essere positivo: 20 anni ne battono 10, ma non possiamo cancellare così, con un colpo di spugna, 10 anni di buio pesto.
Alla fine del conti va un sentito ringraziamento al presidente Berlusconi, con la speranza che un giorno gli si possa intitolare anche un nuovo stadio, ma senza accecamenti e senza fanatismi, perché nonostante anni di caviale e champagne, non potrò mai dimenticare le portate di sterco e urina che ci hanno obbligato a mangiare, sprezzanti e strafottenti, negli ultimi tempi.