Io detesto la veste intellettuale che è stata conferita a Benigni. Benigni non è un intellettuale, non è un pensatore, è un artista, un comico, un attore, quindi detesto che gli si mettano nelle mani argomenti di cultura come Dante o i 10 comandamenti, chiamate piuttosto qualche filologo dell'una o dell'altra cosa, chiamata un Luciano Canfora, per dire... ma Canfora non farebbe gli ascolti di Benigni sebbene sia più competente, Benigni è un grosso prodotto commerciale, la sua indiscutibile bontà artistica purtroppo viene strumentalizzata e asservita alle logiche del marketing ed ecco il risultato. Ecco perché concordo con chi dice che Benigni sia un venduto, concordo con chi lo critichi, perché è la sua figura ad essere inadeguata in certi contesti.
Tutto questo preambolo a prescindere dal contenuto della trasmissione ma adesso trattiamo anche questo... beh, io non l'ho vista tutta, anzi l'ho vista soltanto a bocconi ma concordo con chi dice che Benigni non abbia fatto propaganda religiosa, infatti ha cercato di trattare molto laicamente i 10 comandamenti e ha cercato di affrontare vari temi, etici, morali ecc. a prescindere dalla religione, questa è l'impressione che ho avuto.
Questa per voi è una buona cosa? Per me no, perché i 10 comandamenti non si possono decontestualizzare dal loro quadro religioso, se di certi temi si vuole parlare davanti ad una platea lo si faccia alla maniera di Carlin o Hicks, perché bisogna fare "intellettualismo etico" sulla base dei 10 comandamenti? Pierre Bayle sosteneva a giusta ragione che ogni discorso etico potesse prescindere dalla morale religiosa, quindi perché se vogliamo parlare di etica la base devono essere i 10 comandamenti?
A questo punto capisco chi lo accusi di propaganda religiosa sebbene parlando dei comandamenti non sembra averla fatta e sebbene nei confronti della Chiesa sia anche stato critico.