Scrivevo dopo Chievo-Milan che si possono vincere cinque partite di fila, o anche dieci, ma con una mentalità e un gioco simili (tra i peggiori in Italia) non si costruisce nulla. "Eh, ma siamo terzi!". No, non siamo più terzi.
Ferisce ancor più il fatto che questa meravigliosa gente (ieri record d'incasso per la Serie A) sia stata ancora una volta tradita. Come in Milan-Arsenal (70.000 spettatori e presi a pallonate per 90 minuti), come nel derby di ritorno, la finale di coppa Italia, Roma-Milan, Lazio-Milan.
Traditi non dai risultati, ma da un atteggiamento codardo, vile, impaurito, imbelle: ciò che di più lontano possa rappresentare la storia dell'AC Milan, fatta SEMPRE di coraggio e bel gioco, persino negli anni della B.
Siamo un un cul de sac, purtroppo. La base di giocatori è ottima (Gigio, Romagnoli, Baka, Piatek, Paquetà), ma non vedo prospettive. Perché se ci qualificassimo per la Champions avremmo due lire per migliorare la rosa, che però verrebbe svilita da questo incapace pauroso (Paquetà deve fare legna! Ecco la mentalità del salsicciaro calabro). Se non ci qualificassimo, non potremmo migliorare la rosa, ed anzi dovremmo forse vendere uno dei pezzi citati sopra.
Ma poi, andare in Champions a far che? Saremmo in quarta fascia, quindi beccheremmo almeno due squadroni. San Siro strapieno contro un Man City o un Barça, e poi novanta minuti dentro l'area e cinque palloni da raccogliere in fondo alla rete. Perché dico, cosa farebbero quelle squadre contro un sistema difensivo tipo quello mostrato ieri nell'occasione del primo gol? Dieci giocatori dietro la linea della palla, ma avversari liberissimi, con cinque metri di spazio intorno, e tutto il tempo di scegliere la giocata. Ma si può giocare così a calcio nel 2019? Dopo la partita si presenta e dice :"Non abbiamo gli.uomini per alzare il pressing". Ma vai a vendere il pesce, quale pressing, difendi sempre rintanato nell'ultimo terzo di campo, anche contro l'ultima in classifica, ma senza la minima aggressività, senza alcun addestramento per il recupero proattivo del pallone!
Un dilettante, un incompetente, un vile, un codardo, ed un emerito lekkakuli (gli avversari sono sempre meravigliosi, tutti. Gli altri allenatori tutti meravigliosi, e pure i tifosi rivali): e infatti sta facendo carriera ed è difeso a spada tratta da tutto il sistema del calcio italiano, quando gente molto più capace ancora attende la prima occasione di allenare un grande club.
Non c'è futuro con questo qui, nulla di positivo, e giudicherò l'operato di Leo e Paolo dalla decisione che prenderanno a giugno.