Come da oggetto, è ora di darci un taglio. Basta con questi pesudo allenatori dell'altrettanto pseudo bel giuco. Provincialotti che non vincerebbero nulla manco a briscola, con gli amici giusti ai piani, ai quali è stata appioppata questa etichetta che un tempo, quando il calcio era roba seria e vera, venivano chiamati per ciò che erano: perdenti. E restavano in provincia per tutta la carriera.
Il calcio italiano è stato il più vincente in assoluto grazie al pragmatismo dei propri grandi allenatori passati. Tre passaggi e dritti in porta a cercare il gol. Basta con questi passaggetti che non servono a nulla. Basta con lo pseudo bel gioco. Basta con questa gente!
Nel calcio non conta giocare bene. Conta solo vincere.
Non sono del tutto d'accordo. Fermo restando, come detto già da altri che il binomio "bel gioco" e "Ventura" nella stessa frase stride come la maionese sulla pasta, secondo me tutto dipende dai giocatori (intesi anche come generazione di giocatori, che crescono inevitabilmente condizionati dallo stile calcistico della epoca) di cui si dispone.
Non è nemmeno giusto dire "abbiamo sempre giocato così, ergo bisogna continuare a giocare così", perché se così fosse per tutto non ci sarebbe mai evoluzione.
Il "guardiolismo" o "tiki taka" o come lo si preferisca chiamare è un sistema tattico in sé efficace, ma che noi allo stato attuale non potremmo mai attuare. L'unica nazionale che di fatto gioca un calcio simile è la Spagna per due semplici motivi: da anni è il tipo di calcio più evangelizzato nel loro paese e hanno pescato una generazione di giocolieri irripetibile.
Se stiamo a guardare il materiale di cui disponiamo adesso, come nazionale, è sicuramente orfano di fantasisti di qualità eccellente come nel recente passato (penso a Baggio, Totti, Del Piero), ma non siamo del tutto privi di giocatori dal tasso tecnico medio/alto che potrebbero (dovrebbero anzi) esprimere un gioco che non sia solo "tre passaggi e dritti in porta".
Poi, sopra ogni cosa, c'è anche da considerare che l'allenatore della nazionale si è sempre definito, non a caso, selezionatore. Sono quindi d'accordo con chi dice basta a chi si siede sulla panchina azzurra pensando di insegnare calcio e di innovare. Chi si siede sulla panchina della nazionale chiama gente che a calcio sa già giocarci, deve "soltanto" creare un gruppo vincente, unire i tasselli scegliendo giocatori che siano compatibili tra loro, ma non deve inventare nulla.
Pretendere che gente che non ha mai giocato il 3-5-2 (a parte il blocco difensivo della Juve in questo caso) possa venire in nazionale, allenarsi qualche giorno a distanza di settimane/mesi tra un incontro e l'altro, e dare il 100% è da chi vive il calcio in maniera cieca, come appunto è stato il caso di Ventura.