- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 205,157
- Reaction score
- 28,126
Le nuove rivelazioni dell'arbitro di Serie A Le Iene in tv stasera:
Inviato: Cosa è successo dopo che è andato in onda il nostro servizio?
Arbitro anonimo: È partita la caccia all'uomo all'interno della Commissione Arbitri nazionale, c'è uno stato di agitazione tangibile, molti hanno dei sospetti e ognuno formula le proprie ipotesi su chi sia la talpa.
Inviato: Che dicono i tuoi colleghi dell'intervista?
Arbitro anonimo: Ce ne sono tanti che hanno espresso la loro solidarietà nei confronti dell’arbitro anonimo e hanno condiviso i contenuti espressi nel servizio. Rocchi il giorno dopo il servizio ha convocato una riunione con tutti i componenti della Commissione Arbitri nazionale per le ore 19, eravamo all’incirca 160, tutti collegati via zoom.
Inviato: E cosa ha detto il designatore?
Arbitro anonimo: Sembrava provato per il servizio andato in onda, l'ennesimo attacco che viene fatto agli arbitri dall’esterno. Ci ha invitato a non farci coinvolgere emotivamente, e ad andare in campo mettendoci gli attributi e dimostrando il nostro valore. Per il resto lui dice che è solo una messa in scena, una roba mediatica per attaccare la sua persona e gli arbitri. Ma ha detto anche che, nel caso la talpa dovesse davvero esistere, prima della fine della stagione andrà da lui, chiederà scusa e dirà che ha fatto una c***ata.
Inviato: Tu hai intenzione di chiedere scusa a Rocchi?
Arbitro anonimo: No, assolutamente no, perché ci sono state tante situazioni che purtroppo non vengono portate alla luce.
Inviato: Quindi non ti farai avanti con l’associazione arbitri?
Arbitro anonimo: No, perché so a cosa andrei incontro: alla radiazione. Aver parlato anche anonimamente è già tanto, per cercare di far emergere i problemi che abbiamo all'interno di questo ambiente. Tutti hanno ben chiaro che se ci avessi messo la faccia avrei già terminato mio percorso in serie A.
Inviato: Dopo la tua intervista diminuiranno gli errori arbitrali in campo e al Var?
Arbitro anonimo: Lo spero vivamente, anche perché la sera precedente al servizio delle Iene c'è stata la finale di Supercoppa italiana Inter-Napoli, e tra vari episodi c'è stata un'espulsione dovuta a una doppia ammonizione del giocatore del Napoli, Simeone. La prima ammonizione che lo riguarda è stata chiaramente un errore, in quanto il fallo del giocatore del Napoli è stato un semplice fallo, che invece l'arbitro ha ritenuto di sanzionare con un cartellino giallo, a mio parere ingiustificato visto il tipo di azione e d'intervento per nulla pericoloso. L'ammonizione era del tutto fuori luogo.
Inviato: Dopo il servizio Rocchi ha dato una risposta ai tuoi dubbi sul perché il Var a volte ha scelto delle immagini, piuttosto che altre?
Arbitro anonimo: No, ad oggi non abbiamo avuto alcun chiarimento in merito ai dubbi sollevati sulle partite Sassuolo-Lazio e Juventus-Roma. A mio parere, sarebbe opportuno che il responsabile della Commissione Arbitri Nazionale desse delle spiegazioni in merito. Anche perché ci servirebbe per motivi didattici e per sapere con certezza come ci si deve comportare in futuro in casi analoghi.
Fabrizio Pasqua, arbitro di serie A dal 2017 fino all’anno scorso, dalle parole è passato ai fatti, intentando una causa di lavoro alla federazione italiana giuoco calcio. Queste le sue parole sentito da Filippo Roma:
Inviato: Mi risulta che tu hai fatto una causa alla Federazione è così, ce lo puoi confermare?
Pasqua: È un atto pubblico quindi sì, non posso negarlo. Ritengo che il nostro contratto lavorativo, che è un Co.co.co., …non abbiamo nessuna, tra virgolette, tutela, ma soltanto obblighi.
Inviato: Tu lamenti il fatto che quello di arbitro è un lavoro dipendente camuffato?
Pasqua: Sì, diciamo che ci sono più obblighi che diritti, tra cui quello dell’allenamento, quello di fare le gare senza poter rifiutare, perché comunque il rifiuto non è una cosa ammessa e quindi è uno dei tanti motivi.
Inviato: Cioè, ci sono elementi che configurano un lavoro subordinato, rispetto degli orari, delle decisioni prese…?Pasqua: Assolutamente sì.
Inviato: Non è un lavoro da libero professionista. Questo intendi?
Pasqua: Se io sono obbligato a fare allenamento, ci sono delle presenze, se sono obbligato a farlo credo che non sia più libero professionista.
Inviato: E altri tipi di obblighi?
Pasqua: Quello dei raduni, a cui non potevi mancare. Quello di viaggiare, di prendere i voli che ci prendevano loro, di mangiare nello stesso posto, di dormire negli stessi luoghi.
La causa intentata da Fabrizio Pasqua potrebbe dare il via a una vera rivoluzione nel mondo del calcio, come spiega l’avvocato giuslavorista, Mario Miceli: “Se gli arbitri fossero configurati con un contratto di lavoro subordinato godrebbero di diversi benefici economici, cioè Tfr, ferie pagate, malattia, anche di contributi versati e quindi di una aspettativa di una pensione importante, di garanzie, soprattutto nel caso in cui il datore di lavoro lo volesse licenziare, anche con una misura economica. Gli arbitri attualmente non godono delle stesse garanzie, la loro dismissione è legata a una valutazione molto discrezionale, probabilmente non troppo trasparente.”.
Cosa farà la Federazione di fronte a una questione che Luca Marelli definisce “una vera bomba atomica”? Per concludere e per rispondere all’invito dell’Aia: “Chi ha le prove si faccia Avanti”, tanti arbitri stanno scrivendo alle Iene da tutta Italia per confermare quanto dichiarato la settimana scorsa dal loro collega di serie A. Un arbitro di serie C dice: “Io sono arrivato vicinissimo al calcio che conta, la serie A, la serie B, e posso dire che il vostro arbitro anonimo ha assolutamente ragione. Purtroppo, i passaggi da una categoria all'altra delle carriere degli arbitri sono fortemente segnati dalla politica interna all'Associazione Italiana arbitri”. Un direttore di Serie A Calcio a 5 afferma: “Non è possibile che si faccia avanti perché lui da statuto non può rilasciare interviste, non può metterci la faccia, non può fare niente di niente.”. E ancora, un arbitro di Serie D dice: “Sono stato un arbitro di serie D per diversi anni e se dovessi comparire potrei subire delle gravi sanzioni disciplinari da parte della Federazione che possono portare anche all'esclusione.”. Infine, di nuovo l’arbitro di serie A calcio a 5: “Per cui, dal momento in cui fa una denuncia pubblica, verrebbe radiato. E nel caso lui chiedesse informazioni all'Aia stessa, gli verrebbero respinte.”.
Tutti gli arbitri che stanno contattando la trasmissione hanno un problema comune riassunto dal loro famoso collega Luca Marelli: “Non è strano che ci siano arbitri che hanno paura di parlare, conosciamo perfettamente quale è la situazione all’interno dell’Aia, che una parola fuori posto può diventare un problema. È un problema serio.”. E quindi Le Iene rivolgono un appello ai vertici del calcio italiano: presidente Pacifici, designatore Rocchi, presidente Gravina, perché non concedete una salvaguardia a chiunque voglia denunciare pubblicamente cosa non va nel mondo degli arbitri italiani? Siete o no dalla parte di chi vuole davvero che venga fuori tutta la verità? Le Iene e migliaia di arbitri di tutta Italia attendono una risposta.
Inviato: Cosa è successo dopo che è andato in onda il nostro servizio?
Arbitro anonimo: È partita la caccia all'uomo all'interno della Commissione Arbitri nazionale, c'è uno stato di agitazione tangibile, molti hanno dei sospetti e ognuno formula le proprie ipotesi su chi sia la talpa.
Inviato: Che dicono i tuoi colleghi dell'intervista?
Arbitro anonimo: Ce ne sono tanti che hanno espresso la loro solidarietà nei confronti dell’arbitro anonimo e hanno condiviso i contenuti espressi nel servizio. Rocchi il giorno dopo il servizio ha convocato una riunione con tutti i componenti della Commissione Arbitri nazionale per le ore 19, eravamo all’incirca 160, tutti collegati via zoom.
Inviato: E cosa ha detto il designatore?
Arbitro anonimo: Sembrava provato per il servizio andato in onda, l'ennesimo attacco che viene fatto agli arbitri dall’esterno. Ci ha invitato a non farci coinvolgere emotivamente, e ad andare in campo mettendoci gli attributi e dimostrando il nostro valore. Per il resto lui dice che è solo una messa in scena, una roba mediatica per attaccare la sua persona e gli arbitri. Ma ha detto anche che, nel caso la talpa dovesse davvero esistere, prima della fine della stagione andrà da lui, chiederà scusa e dirà che ha fatto una c***ata.
Inviato: Tu hai intenzione di chiedere scusa a Rocchi?
Arbitro anonimo: No, assolutamente no, perché ci sono state tante situazioni che purtroppo non vengono portate alla luce.
Inviato: Quindi non ti farai avanti con l’associazione arbitri?
Arbitro anonimo: No, perché so a cosa andrei incontro: alla radiazione. Aver parlato anche anonimamente è già tanto, per cercare di far emergere i problemi che abbiamo all'interno di questo ambiente. Tutti hanno ben chiaro che se ci avessi messo la faccia avrei già terminato mio percorso in serie A.
Inviato: Dopo la tua intervista diminuiranno gli errori arbitrali in campo e al Var?
Arbitro anonimo: Lo spero vivamente, anche perché la sera precedente al servizio delle Iene c'è stata la finale di Supercoppa italiana Inter-Napoli, e tra vari episodi c'è stata un'espulsione dovuta a una doppia ammonizione del giocatore del Napoli, Simeone. La prima ammonizione che lo riguarda è stata chiaramente un errore, in quanto il fallo del giocatore del Napoli è stato un semplice fallo, che invece l'arbitro ha ritenuto di sanzionare con un cartellino giallo, a mio parere ingiustificato visto il tipo di azione e d'intervento per nulla pericoloso. L'ammonizione era del tutto fuori luogo.
Inviato: Dopo il servizio Rocchi ha dato una risposta ai tuoi dubbi sul perché il Var a volte ha scelto delle immagini, piuttosto che altre?
Arbitro anonimo: No, ad oggi non abbiamo avuto alcun chiarimento in merito ai dubbi sollevati sulle partite Sassuolo-Lazio e Juventus-Roma. A mio parere, sarebbe opportuno che il responsabile della Commissione Arbitri Nazionale desse delle spiegazioni in merito. Anche perché ci servirebbe per motivi didattici e per sapere con certezza come ci si deve comportare in futuro in casi analoghi.
Fabrizio Pasqua, arbitro di serie A dal 2017 fino all’anno scorso, dalle parole è passato ai fatti, intentando una causa di lavoro alla federazione italiana giuoco calcio. Queste le sue parole sentito da Filippo Roma:
Inviato: Mi risulta che tu hai fatto una causa alla Federazione è così, ce lo puoi confermare?
Pasqua: È un atto pubblico quindi sì, non posso negarlo. Ritengo che il nostro contratto lavorativo, che è un Co.co.co., …non abbiamo nessuna, tra virgolette, tutela, ma soltanto obblighi.
Inviato: Tu lamenti il fatto che quello di arbitro è un lavoro dipendente camuffato?
Pasqua: Sì, diciamo che ci sono più obblighi che diritti, tra cui quello dell’allenamento, quello di fare le gare senza poter rifiutare, perché comunque il rifiuto non è una cosa ammessa e quindi è uno dei tanti motivi.
Inviato: Cioè, ci sono elementi che configurano un lavoro subordinato, rispetto degli orari, delle decisioni prese…?Pasqua: Assolutamente sì.
Inviato: Non è un lavoro da libero professionista. Questo intendi?
Pasqua: Se io sono obbligato a fare allenamento, ci sono delle presenze, se sono obbligato a farlo credo che non sia più libero professionista.
Inviato: E altri tipi di obblighi?
Pasqua: Quello dei raduni, a cui non potevi mancare. Quello di viaggiare, di prendere i voli che ci prendevano loro, di mangiare nello stesso posto, di dormire negli stessi luoghi.
La causa intentata da Fabrizio Pasqua potrebbe dare il via a una vera rivoluzione nel mondo del calcio, come spiega l’avvocato giuslavorista, Mario Miceli: “Se gli arbitri fossero configurati con un contratto di lavoro subordinato godrebbero di diversi benefici economici, cioè Tfr, ferie pagate, malattia, anche di contributi versati e quindi di una aspettativa di una pensione importante, di garanzie, soprattutto nel caso in cui il datore di lavoro lo volesse licenziare, anche con una misura economica. Gli arbitri attualmente non godono delle stesse garanzie, la loro dismissione è legata a una valutazione molto discrezionale, probabilmente non troppo trasparente.”.
Cosa farà la Federazione di fronte a una questione che Luca Marelli definisce “una vera bomba atomica”? Per concludere e per rispondere all’invito dell’Aia: “Chi ha le prove si faccia Avanti”, tanti arbitri stanno scrivendo alle Iene da tutta Italia per confermare quanto dichiarato la settimana scorsa dal loro collega di serie A. Un arbitro di serie C dice: “Io sono arrivato vicinissimo al calcio che conta, la serie A, la serie B, e posso dire che il vostro arbitro anonimo ha assolutamente ragione. Purtroppo, i passaggi da una categoria all'altra delle carriere degli arbitri sono fortemente segnati dalla politica interna all'Associazione Italiana arbitri”. Un direttore di Serie A Calcio a 5 afferma: “Non è possibile che si faccia avanti perché lui da statuto non può rilasciare interviste, non può metterci la faccia, non può fare niente di niente.”. E ancora, un arbitro di Serie D dice: “Sono stato un arbitro di serie D per diversi anni e se dovessi comparire potrei subire delle gravi sanzioni disciplinari da parte della Federazione che possono portare anche all'esclusione.”. Infine, di nuovo l’arbitro di serie A calcio a 5: “Per cui, dal momento in cui fa una denuncia pubblica, verrebbe radiato. E nel caso lui chiedesse informazioni all'Aia stessa, gli verrebbero respinte.”.
Tutti gli arbitri che stanno contattando la trasmissione hanno un problema comune riassunto dal loro famoso collega Luca Marelli: “Non è strano che ci siano arbitri che hanno paura di parlare, conosciamo perfettamente quale è la situazione all’interno dell’Aia, che una parola fuori posto può diventare un problema. È un problema serio.”. E quindi Le Iene rivolgono un appello ai vertici del calcio italiano: presidente Pacifici, designatore Rocchi, presidente Gravina, perché non concedete una salvaguardia a chiunque voglia denunciare pubblicamente cosa non va nel mondo degli arbitri italiani? Siete o no dalla parte di chi vuole davvero che venga fuori tutta la verità? Le Iene e migliaia di arbitri di tutta Italia attendono una risposta.