Ciao Marco, una precisazione, non una critica.
L'elettronica che è presente dentro questi aggeggi è effettivamente esuberante, e la loro potenza di calcolo supera di ordini di grandezza i computers che hanno mandato l'Apollo 11 sulla Luna, ai tempi.
Poi, ovviamente, sono chiusi, tappati, con software maligno, volutamente limitati e farraginosi da un punto di vista di utilizzo "generico", come le vere workstations.
Quindi, in effetti è pubblicità ingannevole nel senso che "non sono adatti" ad essere utilizzati come normali computers, ma onestamente le CPUs interne hanno performances assolutamente strabilianti.
Tranquillo gabri, ci conosciamo da un po' oramai, ed è sempre un piacere discutere così positivamente.
In questo caso, non si parlava (io non parlavo) di potenza del processore ma di fotografia. La fotografia ha dei limiti fisici che esulano dalla potenza del processore. Un esempio. Una full frame (sensore di pari dimensioni ad un equivalente 35mm analogica di un tempo) con davanti un obiettivo scadente restituirà foto più modeste di una DX (sensore della metà) con un obiettivo di buona fattura e luminoso.
Le componenti che fanno la macchina fotografica, al di là della presenza di comandi manuali, ergonomia e via dicendo, sono 3:
1) sensore e sua dimensione;
2) processore di immagine;
3) obiettivo.
Il primo e il terzo di questi elementi sono i principali, essendo il processore di immagine utile fondamentalmente per funzioni di aiuto nella messa a fuoco (non nel settore reflex ma mirrorless ad esempio) e nello sviluppo automatico dei jpg (quando cioè non si fotografa in raw) e misurazione esposizione (sempre mirrorless, perché l'esposimetro reflex che io sappia opera sul prisma ed è a se stante).
Di fatto esistono limiti fisici invalicabili negli smartphone che sono dati dalla dimensione del sensore (che al massimo è di 1/2.3 - è il rapporto fra un pollice e la dimensione del sensore che è più piccola di oltre due volte) e dagli obiettivi che non possono essere di qualità eccelsa per colpa delle dimensioni stesse del "vetro". A questo si aggiunge la distanza fra obiettivo e sensore, con il punto di messa a fuoco che di fatto resta schiacciato fra gli estremi.
Non potendo fare obiettivi "seri" per limiti fisici, questi geni (non è sarcasmo, è lo stesso riconoscimento che ho fatto sopra) hanno creato tre modesti fissi che creano lo zoom ottico tramite una finzione.
Di fatto in uno zoom (strumento che alle nuove generazioni sembra indispensabile ma che non lo è esistendo i piedi da tempo immemore), le lenti si allontanano dal corpo macchina, cambiano il rapporto con il sensore e permettono un avvicinamento e un allontanamento dal soggetto. Lasciando stare le implicazioni prospettiche del cambio di focale, è ovvio che in uno smartphone non sarebbe ammissibile una lente che si allontana di un centimetro dal centro del telefonino... e loro cosa fanno? Mettono una seconda fotocamera, con secondo sensore, che ha una suo focale più lunga.
Di fatto uno smartphone ha uno zoom digitale finalmente ma che fa 1x e 2x (è un esempio), senza avere le misure intermedie. Una cosa pazzesca e intelligentissima.
Per compensare sugli altri limiti, soprattutto la dimensione del sensore, hanno realizzato lenti luminosissime (1.2, dove 1 è la luce che entra nella pupilla umana e 1.4 la metà della luce che entra nella pupilla umana, alias uno stop) e processori pazzeschi che riconoscono la scena e fanno analisi digitali delle foto che neanche un professionista.
Non so se hai avuto modo di vedere alcune foto di smartphone che adesso sono in grado di sfocare lo sfondo in un primo piano. Questo in fotografica avviene aprendo molto l'obiettivo o adoperando focali lunghe (le uniche in realtà ammesse in fotografica per non avere una deformazione artistica delle parti del corpo). Non avendo focali lunghe, il telefono sceglie al focale intermedia o la lunga, apre tutto l'obiettivo e, data la qualità non eccelsa, aggiunge allo sfocato che ne deriva uno sfocato digitale (come se fosse aggiunto con photoshop). L'immagine finale sembra professionale e solo un vero professionista o appassionato nota gli incredibili problemi che ha una foto così fatta.
Il succo, e scusa se sono stato prolisso, è che questi gioiellini hanno raggiunto un grandissimo livello tecnico, tale da consentire a chiunque di fare foto da 7 (voto ipotetico), che poi sono da 9 se viste su semplici schermi di smartphone.... ma, per contro, una vera macchina fotografica permette di fare foto da 10 su carta stampata.
Gli oggetti in questione sono estremamente differenti, perché uno smartphone in mano al mio nipotino crea una foto decente, una reflex in mano al mio nipotino, oltre che un infarto a me provocherebbe unicamente foto scadenti per la maggiore difficoltà di utilizzo.