Ancora un malore in campo: tocca a Nsakala

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Terzo malore in campo per un calciatore nel giro di tre mesi, il secondo nel giro di due settimane. Dopo la triste vicenda Eriksen, la settimana scorsa era toccato a Kalu, attaccante nigeriano di 23 anni del Bordeaux, il quale durante la sfida tra la sua squadra e il Marsiglia si è accasciato a terra mentre era in barriera per fronteggiare una punizione per gli ospiti. Il giocatore si è poi ripreso ed ha abbandonato il campo sulle proprie gambe. Questa volta è toccato a Fabrice Nsakala, difensore trentunenne del Besiktas, il quale si è accasciato a terra in seguito ad un malore a palla lontana. Sono intervenuti tempestivamente i compagni di squadra che lo hanno visto perdere i sensi per evitare che soffocasse con la lingua. Il giocatore è stato trasportato in ospedale dall'arrivo dell'ambulanza in campo. Adesso il giocatore sta bene, ma è già il terzo caso nel giro di poco tempo.
 

numero 3

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Cominciano a essere troppi?
In tanti anni che seguo il calcio in TV non erano mai successi casi simili con questa frequenza...
E la pericardite di Obiang?

..........
 

Darren Marshall

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Terzo malore in campo per un calciatore nel giro di tre mesi, il secondo nel giro di due settimane. Dopo la triste vicenda Eriksen, la settimana scorsa era toccato a Kalu, attaccante nigeriano di 23 anni del Bordeaux, il quale durante la sfida tra la sua squadra e il Marsiglia si è accasciato a terra mentre era in barriera per fronteggiare una punizione per gli ospiti. Il giocatore si è poi ripreso ed ha abbandonato il campo sulle proprie gambe. Questa volta è toccato a Fabrice Nsakala, difensore trentunenne del Besiktas, il quale si è accasciato a terra in seguito ad un malore a palla lontana. Sono intervenuti tempestivamente i compagni di squadra che lo hanno visto perdere i sensi per evitare che soffocasse con la lingua. Il giocatore è stato trasportato in ospedale dall'arrivo dell'ambulanza in campo. Adesso il giocatore sta bene, ma è già il terzo caso nel giro di poco tempo.
Eriksen non era vaccinato, per quanto riguarda questo giocatore del Besiktas non sappiamo ancora se lo sia.
 

princeps

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Terzo malore in campo per un calciatore nel giro di tre mesi, il secondo nel giro di due settimane. Dopo la triste vicenda Eriksen, la settimana scorsa era toccato a Kalu, attaccante nigeriano di 23 anni del Bordeaux, il quale durante la sfida tra la sua squadra e il Marsiglia si è accasciato a terra mentre era in barriera per fronteggiare una punizione per gli ospiti. Il giocatore si è poi ripreso ed ha abbandonato il campo sulle proprie gambe. Questa volta è toccato a Fabrice Nsakala, difensore trentunenne del Besiktas, il quale si è accasciato a terra in seguito ad un malore a palla lontana. Sono intervenuti tempestivamente i compagni di squadra che lo hanno visto perdere i sensi per evitare che soffocasse con la lingua. Il giocatore è stato trasportato in ospedale dall'arrivo dell'ambulanza in campo. Adesso il giocatore sta bene, ma è già il terzo caso nel giro di poco tempo.
Sono cose che son sempre capitate, non so se con la stessa frequenza con cui stanno capitando ora sinceramente, forse semplicemente ci facciamo più attenzione perchè siamo sensibili alla possibile correlazione con il vaccino, in tutta onestà non saprei
 

galianivatene

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Magari la frequenza aumentata di questi casi può essere anche correlata al grado di stress fisico imposto dai ritmi forsennati (e relativi regimi di allenamento, integratori -più o meno borderline...-), etc) del calcio di oggi?
 
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Magari la frequenza aumentata di questi casi può essere anche correlata al grado di stress fisico imposto dai ritmi forsennati (e relativi regimi di allenamento, integratori -più o meno borderline...-), etc) del calcio di oggi?
Condivido. Mi sembra una soluzione ragionata e plausibile.
 

carlocarlo

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Bisogna vedere se fossero vaccinati o meno. Comunque, come detto, gli sportivi professionisti ci faranno capire tanto su quanto siano innocui o pericolosi questi intrugli
Anche del covid asintomatico. E anche di chi ha preso il covid e si è fatto pure il vaccino. Chissà quale sarà la scelta giusta
 
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