LukeLike;2369682 ha scritto:
Dopo Ogbonna, anche Zaha, calciatore ivoriano del Crystal Palace, si schiera contro l'inginocchiamento prima delle partite. Queste le sue parole: "Secondo me inginocchiarsi è degradante, perché i miei genitori mi hanno sempre detto di essere orgoglioso di essere nero. Dovremmo rimanere in piedi, non inginocchiarci. E' una cosa che facciamo sempre prima delle partite, ma la facciamo così, giusto per farla. Quindi io non mi inginocchierò e non indosserò una maglietta con la scritta Black Lives Matter. Si cerca di dire che siamo tutti uguali, ma la verità è che ci stiamo isolando con queste cose, che secondo me non stanno nemmeno funzionando. Questa è la mia posizione."
Non lo conosco ma mi fa piacere leggere queste parole.
Faccio un esempio che c'entrerà anche poco ma è per rendere l'idea. Nel film "Fantozzi va in pensione", in autobus una ragazza incinta con un paio di bambini in braccio si alza dal suo posto per far sedere Fantozzi fresco di pensione, con il ragioniere più famoso d'Italia che ci resta male.
Certe volte sono proprio queste manifestazioni che possono far sentire diversi i destinatari delle attenzioni teoricamente positive.
Se l'obiettivo è far passare il messaggio che siamo tutti uguali, il modo è sbagliato, ancora di più perché sembra obbligatorio inginocchiarsi e non spontaneo.
Ci aveva visto giusto Leclerc nei primi tempi.
Poi, a parte questo gesto che è solo simbolico, mi chiedo se sia cambiato concretamente qualcosa nella vita di tutti i giorni, se meno neri subiscano episodi di razzismo oppure no, se abbiano le stesse possibilità lavorative, ecc.