Oh, che bel topic. Bel topic oltre che per l'argomento, perché mi becca proprio in un periodo durante il quale discuto dello stesso identico argomento con un mio amico.
Partiamo dal presupposto che condivido l'idea di juventino ma soprattutto condivido la proposta di Cris, test selettivi li farei non soltanto in sede d'elezioni ma prima di ammettere qualsiasi persona per qualsiasi lavoro ma questo è un altro discorso. Detto questo porto un esempio:
Nelle ultime elezioni mi reco con la mia famiglia alle urne e troviamo un nostro(ahimé!)conoscente, sottolineo conoscente perché non abbiamo niente da spartire con quest'uomo.
L'uomo in questione credo sia uno degli uomini più ignoranti dell'Italia, il classico contadino(letteralmente contadino, adesso ha un'azienda agricola col figlio ma in passato era un contadino che zappava la terra)grasso e pacioso, con il volto rosso e vinoso e il panciotto a quadrettoni che a stento trattiene la pancia. Gli chiediamo chi avesse votato e lui ci risponde Berlusconi(non PDL)con la seguente motivazione(riporto in dialetto con traduzione perché queste persone non sono neanche capaci di parlare un italiano comprensibile):
-S' stev' megl' cu Berluscon', primm cu Berluscon' magnav'n tutt' quant', mo' sul tass'-(Si stava meglio con Berlusconi, prima con Berlusconi mangiavano tutti quanti, mo' soltanto tasse)
E per piacere, non facciamo i finti perbenisti, il mio voto dovrebbe valere quanto quello di un uomo del genere?
Sopra qualcuno parlava di partiti saliti al governo con l'ignoranza, sì, io lo sostengo con forza. Per me tutto l'elettorato pidiellino è composto o da ignorante, che stanno ancora dietro alle assurde motivazioni succitate, o da ricchi privati, i quali per definizione sono d'accordo con la privatizzazione di stampo berlusconiano, oppure da finti intellettuale che, in quanto tali, amano andare controcorrente, ed essendo la corrente quella antiberlusconiana si schierano col caimano così, per finto spirito critico e per finta intelligenza.
Fatte queste premesse m'arrischio a dire qualcosa di estremamente impopolare ma dato che in questo forum ci sono persone adulte, con più esperienza di me, e persone molto intelligenti, mi rimetto alle loro facoltà di comprendonio sperando di non scandalizzare nessuno, perché ormai su certe cose si ha il tabù. Io è da tempo che penso seriamente alla dittatura come forma di governo, parlo di dittatura senza colore di sorta, sia una totalitaria di stampo fascista che una partitistica di stampo comunista. Il problema non è il colore, le mie convinzioni affondando sempre di più verso un potere costituito che garantisca ordine civile a questo paese.
Io credo che il problema democrazia sussista particolarmente per l'Italia perché l'Italia non è mai stato un paese unito, l'idea di "bene comune" non ci passa neanche per l'anticamera del cervello, discorso diverso per paesi come la Francia e la Germania che hanno uno spirito patriottico molto più spiccato del nostro.
L'Italia è fatta da due paesi diversi, il nord e il sud, ma anche queste stesse macrozone vivono delle differenziazioni interne estreme.
Questo non è un paese unito ma un paese menefreghista e con questi presupposti una democrazia non potrà mai funzionare.
L'unica cosa che contesto alla dittatura sarebbe la censura, ammetterei soltanto la libertà di parola, per il resto sarei contento, penso, di un regime che garantisca l'ordine civile.
Diciamo che quest'idea deriva anche dalla situazione che mi ritrovo intorno, a Napoli, dove spesso e volentieri la civiltà viene meno.
A questo punto però parlerei di un altro aspetto che non può essere trascurato se si tratta di società e politica: la criminalità.
La criminalità è ormai divenuta parte integrante del nostro tessuto sociale. Ecco perché mi viene da sorridere quando vedo gli studentelli in piazza che protestano contro la Camorra o la Mafia in generale, perché la criminalità va a braccetto con la legalità, questo tra le due sfere è un confine davvero debolissimo. La democrazia ha avuto, per me, l'infausto esito di rendere anche la criminalità più democratica, più alla portata di tutti. Le fette di torta da distribuire sono troppe, è questo il problema, con un potere costituito, partitistico, la torta da spartire si ridurrebbe drasticamente.
So di parlare di utopie perché ad oggi, 2013, è inauspicabile un regime dittatoriale, infatti mi rendo conto di aver un po' divagato, chiamatemi pure qualunquista ma è così che la penso da non troppo tempo a questa parte.