Lui avrà avuto qualche difetto di personalità, ma un giovane deve essere messo nelle condizioni di esprimere liberamente il proprio potenziale. Sono pochi al mondo quei giocatori che in qualsiasi sistema di gioco, in qualsiasi ambiente, con qualsiasi allenatore e qualsiasi compagno di squadra, riescono a rendere al meglio.
Anche un Dybala se fosse arrivato direttamente dalla Serie B in un Milan in crisi, senza nessun punto di riferimento nello spogliatoio, con l'etichetta di nuovo Kakà, avesse saltato la preparazione per problemi fisici, avesse esordito nel derby a dicembre e non avesse quasi più rimesso piede in campo, se non sullo 0 - 2 contro la Juventus o da mezz'ala contro il Palermo, dubito avrebbe sfondato.
Saponara non è un fenomeno, ma era un giocatore sul quale dovevamo puntare. Invece abbiamo dato millemila chances a gente come Cerci, a Poli, a Honda, e anche allo stesso Niang, buon giocatore, ma inferiore come talento a Saponara.
Quando una squadra come il Milan, che non ha soldi per comprare calciatori affermati, e che da un paio d'anni sbandiera questo fantomatico "progetto italiano" si lascia scappare un giocatore come Saponara, e oltretutto parte del ricavato lo va a spendere per Bertolacci, commette un errore. E' una cosa oggettiva. Magari un errore giustificabile, ma comunque grave.