Sei fuori strada. La prescrizione non scatta dopo 20 anni, ma dipende dal numero di anni previsti come pena. Ma soprattutto, e qui sta l'inghippo, non inizia a decorrere da quando inizia il processo ma da quando viene commesso il fatto. Metti che Tizio corrompe un pubblico ufficiale il 5 novembre 2018, è dal 5 novembre 2018 che decorrono i 15 anni previsti nel caso della corruzione di pubblico ufficiale(e ti cito un caso in cui la prescrizione è molto lunga). A meno che uno dei due non sia un fesso, non va in giro a parlare della mazzetta data/ricevuta, quindi la cosa può venire fuori dopo anni, magari per caso. Per puro caso viene fuori dopo 5 anni. Iniziano le indagini e... OPS, è passato tutto per paradisi fiscali. Gira e rigira passano altri 5 anni. Al momento in cui inizia il processo mancano 5 anni alla prescrizione. La durata del processo penale in Italia rientra perfettamente nella media europea, che è di circa 6 anni e mezzo. Capisci che ci sono ZERO possibilità di arrivare a una sentenza definitiva di condanna. Epperò, non è che puoi dire "va beh tanto non facciamo in tempo, chiudiamola qui". Sei comunque obbligato ad andare avanti, con relativo costo in termini economici e di personale. Il tutto per arrivare in Cassazione e dire "sei colpevole, ma il reato è prescritto. Grazie e arrivederci". Una roba del genere succede solo in Italia.
Giusto che dopo la scadenza della prescrizione NON si inizi il processo, ma se ti becco prima il processo si deve concludere. Anche perché, ripeto, la durata eccessiva riguarda soprattutto il processo civile(come confermato dai dati della Corte europea dei diritti dell'Uomo), quello penale è nella media europea e durerebbe anche meno se l'imputato non fosse incentivato a perdere tempo.