Bargnani non ha mostrato i progressi sperati, sono d'accordo, ma in questo momento c'è anche un problema di squadra.
A Toronto come play e guardia ci sono Lowry, che è una comboguard (un D-Rose dei poveri) all'ultimo anno di contratto, la cui difesa è stata sopravvalutata e del quale McHale, con tutti i suoi difetti, si è disfatto senza problemi, e DeRozan che ha appena avuto l'adeguamento del contratto e deve giustificarlo in campo.
Rispetto all'anno scorso la squadra non lotta, ognuno gioca per le proprie statistiche. La difesa rocciosa, in cui anche Andrea riusciva a dare un buon contributo, è scomparsa. Toronto è un'accozzaglia di buoni giocatori (perché il quintetto per l'est non sarebbe male, anzi) allo sbando.
Andrea, senza il suo fidato Calderon con cui l'intesa era ottima, sparacchia ogni pallone che gli passa tra le mani, perché quei due sopracitati lo condividono poco. E nell'ultimo quarto, infatti, spesso fanno di testa loro. Tre delle quattro vittorie dei Raptors sono arrivate senza Lowry.
Io penso che per un europeo sia molto difficile adattarsi a una realtà perdente Nba, dove dopo due mesi ti trovi a giocare senza obiettivi: da noi almeno c'è la retrocessione da combattere, qualcosa per cui lottare. Là niente. Ormai ha fatto il suo tempo a Toronto, gli stimoli sono zero, non c'è fiducia tra lui e l'ambiente. Tutti hanno delle colpe, Andrea ovviamente compreso, ma non ha senso continuare a difendere la scelta iniziale: secondo me, dividendosi con una buona trade ne guadagnerebbero tutti.