Montella: "Rimango qui, parola d'ordine programmazione"

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Willy Wonka

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L'allenatore del Milan, Vincenzo Montella, si è concesso ad una lunga intervista ai microfoni del Quotidiano Sportivo. Di seguito un estratto:

"La nuova società mi ha illustrato il loro progetto. Sicuramente è qualcosa di molto importante, ci trasmettono tanta fiducia. Senza nulla togliere a Galliani, questa nuova dirigenza è sempre presente, ogni giorno ci ribadiscono le loro volontà, i loro obiettivi e desideri. Con Berlusconi non ho più avuto alcun contatto da Gennaio, io mi interfacciavo solamente con il dottor Galliani e Maiorino.
Ora stiamo gettando le basi per il futuro, stiamo costruendo un'identità di squadra che negli ultimi anni era andata persa. La squadra deve essere più spensierata, purtroppo nelle ultime partite abbiamo pagato lo stress derivante dal dover far risultato a tutti i costi. Mentalmente è un peso che non tutti i nostri giocatori riescono a reggere. Tuttavia non accetto che si tacci la mia squadra di essere pigra.
Io son convinto che questa squadra ha molti estimatori tra i tifosi, certo la storia del Milan dice altro rispetto ai risultati, ma io sono felice di essere qui. Il mio obiettivo è migliorare i miei ragazzi.
Io credo che la classifica rispecchi il valore della squadra, son contento che mi sia stato riconosciuto un certo tipo di lavoro in un momento non facilissimo come quella della cessione societaria.
I problemi con Bacca e Lapadula? Umanamente nessun problema, forse mi son concentrato troppo sulla fase difensiva, ma almeno sono stato coerente nel corso della stagione.
Un confronto col "sergente" Mihajlovic? Non lo trovo corretto. Quello che posso dire è che non sempre serve urlare per farsi ascoltare. I giocatori vanno sempre difesi pubblicamente, i panni sporchi si lavano in casa. Io sono orgoglioso del mio modo di lavorare.
Per il rinnovo sono molto sereno, la società è stata chiara, non ho motivo di dubitare.
Il calo delle milanesi? Non lo imputo alla mancanza di fondi ma alla mancanza di programmazione, la Juventus in tal contesto ha fatto scuola. Non servono necessariamente gli sceicchi per competere, ma programmazione.
Il mercato? Intanto io mi auguro di ritrovare quasi tutti i ragazzi che ho allenato quest'anno, in particolare Donnarumma. Abbiamo una spina dorsale molto importante in cui innestare pochi ma ottimi giocatori.
Dzeko mi piace molto, il suo curriculum parla per lui. Morata e Benzema sono due profili di assoluto spessore. Io però preferisco i piccoletti, come ero io. Il mio attaccante ideale? Non ha nome, deve solo fare tanti gol."
 
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