Questa della mancata restituzione del prestito di Elliott pare francamente una ipotesi di scuola. Accreditando per l'ultima volta le illazioni del buon Alberto Giacomo Forchielli, su informazioni circolate negli ambienti finanziari di Hong Kong relative ad un progetto di Yonghong Li di una IPO su quella borsa ad una quotazione di circa 2 miliardi di euro della totalità della partecipazione della sua controllata lussemburghese nel club (apprezzamento per difetto, ci consenta Alberto Giacomo, Li con 2 miliardi non avrebbe un ritorno decente degli investimenti, francamente neanche si sarebbe mosso se la leva finanziaria fosse quella descritta dalle fonti in queste settimane, salvo che anche queste non siano state pure congetture), con la semplice cessione al mercato di un quindici per cento dello stock il debito sarebbe risolto. Più probabile, tuttavia, adescare investitori istituzionali nella compagine, magari quelli cinesi appena, per come si annuncia, saranno nuovamente liberalizzati gli investimenti cinesi oltremare (dopo il recente vertice Trump-Xi in Florida il clima politico è cambiato, ed attenuato il pericolo di una guerra commerciale a colpi di dazi, allorché si è constatata l'allarmante detenzione in mano pubblica cinese di una rilevante quota del debito pubblico americano), e poi giocarsi la carta del collocamento sul mercato libero più in là, quando il progetto stadio sarà varato. Ieri, tra le tante, la dichiarazione più interessante è parsa essere quella di Maroni, che ha confermato di essere stato contattato, evidentemente quale presidente della Regione Lombardia, da Fassone e Han Li per un appuntamento nei prossimi giorni. Un saluto, e, forse, la presentazione di un progetto su un nuovo stadio, da presumersi su lotti dell'ex zona Expo, benché ieri Maroni auspicasse un recupero del progetto del Portello. È vivamente auspicabile che sullo stadio nella conferenza di oggi emerga qualcosa, capiremmo da lì a quale altezza i cinesi, magnifici ingegneri ed architetti, vorranno collocare il loro grattacielo Milan.