Ovviamente ci sono delle vie di mezzo, quelle che dovremo seguire per sbagliare il meno possibile. Di Scaroni conosciamo le vicende giudiziarie, una delle quali, sappiamo, è in corso tra mille oscillazioni, ma conosciamo anche le sue notevoli capacità e risultati quale amministratore ENI, con numeri eccezionali per la compagnia petrolifera di Stato, e dividendi miliardari per il suo eccellente socio, in un epoca ed in un contesto geopolitico, mediorientale ed africano, sconvolto dal post 11 settembre, e dal radicalismo fondamentalista islamico. Ha conoscenze immense, maturate ovunque ed a tutti i livelli, che potrebbero risultare molto utili in un prossimo domani per allargare la platea degli investitori nel Milan, ciò che pare essere una preoccupazione dominante tra i tifosi, atterriti dalla gigantesca operazione a leva finanziaria che sta caratterizzando questa transizione societaria. Il Milan deve saper mettere le gambe sul terreno economico, finanziario, industriale ed immobiliare che lo circonda, per vincere la sfida dell'autofinanziamento che lo attende, ed ha bisogno di tutte le risorse necessarie che servono. Scaroni potrebbe servire a questo, e potrebbe servire al management del club, che sappiamo essere affidato ad altri. Se sarà cooptato nel board, guarderei a questo come un fatto positivo per il Milan.