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Renegade
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Torna a parlare Paolo Maldini. L'ex-Capitano rossonero è intervenuto ad un evento Fondazione Milan in collaborazione con Braun. Ecco le sue parole: ''All'inizio ero Juventino. Ma giocando nel Milan il mio amore è mutato, grazie a mio padre. Dagli anni 50 ad oggi c'è sempre stato un Maldini nel Milan. E' stato un onore essere capitano dopo mio padre. Credo che De Sciglio possa essere il mio erede. Può fare una carriera come la mia. Da giovane ho provato a diventare un leader prendendo esempio da molte persone. Tra di loro c'è sicuramente Baresi. Ho un carattere diverso da Franco ma è stato un esempio. Non sono stato un capitano dalle tante parole, ma un capitano rispettato. Puoi anche bastonare i compagni nello spogliatoio e metterli in riga come facevo io, ma il rispetto ti viene dato prima o poi. Ho cercato sempre di non dividere il calciatore dall'uomo. Si è uguali sia in campo che fuori. L'uomo deve essere uguale in entrambe le situazioni. Voi mi avete visto giocare, io sono così. I giovani? Anche io ero problematico, attratto da cose negative, ma mi sono fermato al punto giusto. I giovani devono credere in qualcosa, non basta avere talento, le difficoltà ci sono per tutti. Quello che non facevo da giovane era parlare, lo chiedo ai miei figli ora, è fondamentale la comunicazione. I problemi con la Curva Sud? Non è stato un bel momento ed era anche inaspettato. C'erano tantissimi spettatori ma si ricorda solo quel piccolo gruppetto. Sono una persona riflessiva, ho detto le cose come stavano e quello che è successo mi ha allontanato ancor di più da quel tipo di calcio. Non penso che quello possa rappresentare il futuro di questo Sport.''