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Quando ero piccolo io e quasi tutti i miei amici avevamo un passatempo che surclassava di gran lunga tutti gli altri: il calcio. Il calcio dei piccoli intendo, nel cortile sottocasa, nei giardinetti di Milano, negli spazi asfaltati sotto agli enormi condomini, ... se non c'erano degli alberi a fare da porta c'erano le cartelle, oppure le maglietto, i sassi, un solo palo, ...
Uscivamo da scuola e appena possibile ci reincontravamo per giocare, ci citofonavamo fra l'odio dei genitori per esortare gli altri a scendere a giocare, a volte giocavamo per ore ed ore senza sosta.
Ho 37 anni e quando ero piccolo non si erano ancora diffusi PC e consolle, giocare a calcio era tutto il divertimento che potevo avere, idem per i miei amici.
La società era differente, si avvertiva (a ragione o torto) meno criminalità, i miei genitori (che non sono scriteriati) e quelli dei miei amici ci lasciavano scendere a giocare per le strade senza farsi molte paranoie anche quando eravamo ancora bambini e non adolescenti.
Qualche giorno fa ero in macchina a milano, passiamo a fianco ad uno dei classici vialoni che hanno in mezzo dei giardinetti e la mia compagna mi dice "certo che il Basket è diventato molto popolare anche qui, vedo sempre i ragazzi li a giocare" (ragazzi, non bambini), sulle prime annuisco poi ci penso bene e mi dico, cribbio nel paese del calcio è facile trovare un bel campo da bascket in quasi tutti i giardinetti ma quanti campi di calcetto a 5 GRATUITI ci sono nei giardinetti di Milano ? Forse neppure uno ?
In aggiunta a questo aggiungo che anche la società è cambiata, i genitori hanno mediamente paura a far scendere per strada da soli i bambini, ci sono i PC, le consolle, i tablet, gli smatphone che creano un'alternativa di intrattenimento per i bambini che neppure chiedono più di poter scendere a giocare a calcio.
Insomma tutto questo per avviare uno spunto di dicussione, ma non è che noi quando affrontiamo il problema di mancanza di talenti ci focalizziamo sulla cosa sbagliata ? Sulle scuole calcio, sulle metodologie, sul coraggio dei club di lanciare giovani italiani,... ma in realtà il problema parte da più lontano, parte dalle strade che non brulicano più di bambinetti che giocano a pallone tutto il giorno ? Chissà quanti giovani campioni stanno chiusi in casa, chissà quanti a calcio giocano solo su FIFA...
E' un caso che sempre più spesso i nuovi giovani promettenti vengano da paesi meno sviluppati dove ancora magari iniziano a giocare a calcio per le strade polverose 16 ore al giorno ?
Cosa ne pensate ?
Uscivamo da scuola e appena possibile ci reincontravamo per giocare, ci citofonavamo fra l'odio dei genitori per esortare gli altri a scendere a giocare, a volte giocavamo per ore ed ore senza sosta.
Ho 37 anni e quando ero piccolo non si erano ancora diffusi PC e consolle, giocare a calcio era tutto il divertimento che potevo avere, idem per i miei amici.
La società era differente, si avvertiva (a ragione o torto) meno criminalità, i miei genitori (che non sono scriteriati) e quelli dei miei amici ci lasciavano scendere a giocare per le strade senza farsi molte paranoie anche quando eravamo ancora bambini e non adolescenti.
Qualche giorno fa ero in macchina a milano, passiamo a fianco ad uno dei classici vialoni che hanno in mezzo dei giardinetti e la mia compagna mi dice "certo che il Basket è diventato molto popolare anche qui, vedo sempre i ragazzi li a giocare" (ragazzi, non bambini), sulle prime annuisco poi ci penso bene e mi dico, cribbio nel paese del calcio è facile trovare un bel campo da bascket in quasi tutti i giardinetti ma quanti campi di calcetto a 5 GRATUITI ci sono nei giardinetti di Milano ? Forse neppure uno ?
In aggiunta a questo aggiungo che anche la società è cambiata, i genitori hanno mediamente paura a far scendere per strada da soli i bambini, ci sono i PC, le consolle, i tablet, gli smatphone che creano un'alternativa di intrattenimento per i bambini che neppure chiedono più di poter scendere a giocare a calcio.
Insomma tutto questo per avviare uno spunto di dicussione, ma non è che noi quando affrontiamo il problema di mancanza di talenti ci focalizziamo sulla cosa sbagliata ? Sulle scuole calcio, sulle metodologie, sul coraggio dei club di lanciare giovani italiani,... ma in realtà il problema parte da più lontano, parte dalle strade che non brulicano più di bambinetti che giocano a pallone tutto il giorno ? Chissà quanti giovani campioni stanno chiusi in casa, chissà quanti a calcio giocano solo su FIFA...
E' un caso che sempre più spesso i nuovi giovani promettenti vengano da paesi meno sviluppati dove ancora magari iniziano a giocare a calcio per le strade polverose 16 ore al giorno ?
Cosa ne pensate ?