- Registrato
- 12 Dicembre 2014
- Messaggi
- 9,139
- Reaction score
- 3,879
Leggendo le decine di post critici e catastrofici che affollano il forum in queste ultime settimane, mi è capitato di riflettere sull'incidenza dei risultati negativi della prima squadra su quello che, per generalizzazione, è chiamato "l'ambiente".
I pessimi risultati conseguiti dai nostri sul campo si ripercuotono in due modi:
1) In maniera diretta sui tifosi: dopo una serie di sconfitte, si tende a vedere tutto nero. Oltre alle legittime critiche da girare ai giocatori e all'allenatore, queste si estendono "in automatico" alla società sia per le scelte asseritamente errate in sede di mercato sia per una fantomatica "assenza", che io fatico a comprendere cosa sia ma non è l'argomento del topic, quindi passo oltre.
2) In maniera indiretta sui tifosi, attraverso quegli avvoltoi dei mezzi di comunicazione, in special modo quelli professionali come televisione e giornali. Al riguardo, vi invito ad analizzare il trattamento riservato a Juventus, Inter e Milan.
La prima vince lo scudetto da sei anni e arriva in finale di UCL per due volte: critiche zero, se non sporadiche dopo le finali perse, eppure si finanzia vendendo alcuni dei migliori giocatori e recentemente tre giocatori hanno chiesto esplicitamente la cessione: confrontate la soap Donnarumma e la risonanza-zero che sui media ha avuto la richiesta di cessione. Contano i risultati: se ci sono quelli, tutto è rosa e la polvere va sotto il tappeto.
La seconda ha avuto il merito di prendere un ottimo allenatore e ha fatto corsa nel gruppo di testa fino a dicembre, tuttavia non ha fatto mercato e la situazione debitoria è peggiore di quella rossonera. Stanno venendo fuori ora le prime crepe a livello di condizione fisica e dunque di risultati. Sui media cosa compare? Il mercato autofinanziato, i pegni e i debiti. Prima di dicembre queste cose non esistevano? Certo che esistevano, ma non erano evidenziate su giornali e tv. Contano i risultati: se ci sono quelli, tutto è rosa, altrimenti si comincia a virare verso il nero.
Il Milan: mercato roboante ed elogi sui media, risultati disastrosi sul campo e critiche alla società. Non è presente, non ha una lira, non rifinanzierà il debito, fallirà o sarà ceduta in poco tempo. Dai media tutto questo si travasa al gruppone dei tifosi e il pessimismo dilaga in ogni dove. Contano i risultati: se fossimo quinti in classifica, si sarebbe parlato del “normale processo di crescita di una squadra”.
Quel che intendo dire è che buona parte del pessimismo che si aggira sul Milan è indotto dal sistema dei media e noi, volenti o nolenti, ne siamo contagiati. Come disse Goebbels, ripetete una bugia dieci, cento, mille volte e diventerà una realtà.
Al di là delle sacrosante incazzature indotte dai pessimi risultati, dobbiamo considerare che siamo una società nuova con una squadra in gran parte nuova: ci sta che sia stata sbagliata la scelta dei dirigenti e che questi abbiano sbagliato i giocatori o l'allenatore. Non si può pretendere la perfezione al primo anno, e siamo a dicembre. Il valore della nuova proprietà si misurerà proprio sulla capacità di analizzare i problemi emersi e porvi rimedio: a oggi, emettere giudizi mi sembra presto e quelli dei mezzi di comunicazione sono improntati all’oggi, anzi all’ultimo risultato conseguito, tutto per loro deriva da lì. Esaltare e drammatizzare porta lettori, crea interesse.
Un filotto di vittorie (se mai arriveranno) e vedrete che “Gattuso ha rimesso le cose a posto, Fassone ha magistralmente condotto in porto il rifinanziamento, il Milan è libero dalle grinfie di Elliott e Mirabelli ha compiuto buone scelte sul mercato, salvo alcuni errori”.
Detto questo, in tema di equilibrio, se perdono anche oggi, che dio li fulmini tutti quanti, giocatori pipponi, allenatore incompetente, manager incapaci e proprietà evanescente. Vadano nella Giudecca in bocca a Lucifero, a far compagnia a Giuda, Bruto e Cassio.
Forza Milan!
I pessimi risultati conseguiti dai nostri sul campo si ripercuotono in due modi:
1) In maniera diretta sui tifosi: dopo una serie di sconfitte, si tende a vedere tutto nero. Oltre alle legittime critiche da girare ai giocatori e all'allenatore, queste si estendono "in automatico" alla società sia per le scelte asseritamente errate in sede di mercato sia per una fantomatica "assenza", che io fatico a comprendere cosa sia ma non è l'argomento del topic, quindi passo oltre.
2) In maniera indiretta sui tifosi, attraverso quegli avvoltoi dei mezzi di comunicazione, in special modo quelli professionali come televisione e giornali. Al riguardo, vi invito ad analizzare il trattamento riservato a Juventus, Inter e Milan.
La prima vince lo scudetto da sei anni e arriva in finale di UCL per due volte: critiche zero, se non sporadiche dopo le finali perse, eppure si finanzia vendendo alcuni dei migliori giocatori e recentemente tre giocatori hanno chiesto esplicitamente la cessione: confrontate la soap Donnarumma e la risonanza-zero che sui media ha avuto la richiesta di cessione. Contano i risultati: se ci sono quelli, tutto è rosa e la polvere va sotto il tappeto.
La seconda ha avuto il merito di prendere un ottimo allenatore e ha fatto corsa nel gruppo di testa fino a dicembre, tuttavia non ha fatto mercato e la situazione debitoria è peggiore di quella rossonera. Stanno venendo fuori ora le prime crepe a livello di condizione fisica e dunque di risultati. Sui media cosa compare? Il mercato autofinanziato, i pegni e i debiti. Prima di dicembre queste cose non esistevano? Certo che esistevano, ma non erano evidenziate su giornali e tv. Contano i risultati: se ci sono quelli, tutto è rosa, altrimenti si comincia a virare verso il nero.
Il Milan: mercato roboante ed elogi sui media, risultati disastrosi sul campo e critiche alla società. Non è presente, non ha una lira, non rifinanzierà il debito, fallirà o sarà ceduta in poco tempo. Dai media tutto questo si travasa al gruppone dei tifosi e il pessimismo dilaga in ogni dove. Contano i risultati: se fossimo quinti in classifica, si sarebbe parlato del “normale processo di crescita di una squadra”.
Quel che intendo dire è che buona parte del pessimismo che si aggira sul Milan è indotto dal sistema dei media e noi, volenti o nolenti, ne siamo contagiati. Come disse Goebbels, ripetete una bugia dieci, cento, mille volte e diventerà una realtà.
Al di là delle sacrosante incazzature indotte dai pessimi risultati, dobbiamo considerare che siamo una società nuova con una squadra in gran parte nuova: ci sta che sia stata sbagliata la scelta dei dirigenti e che questi abbiano sbagliato i giocatori o l'allenatore. Non si può pretendere la perfezione al primo anno, e siamo a dicembre. Il valore della nuova proprietà si misurerà proprio sulla capacità di analizzare i problemi emersi e porvi rimedio: a oggi, emettere giudizi mi sembra presto e quelli dei mezzi di comunicazione sono improntati all’oggi, anzi all’ultimo risultato conseguito, tutto per loro deriva da lì. Esaltare e drammatizzare porta lettori, crea interesse.
Un filotto di vittorie (se mai arriveranno) e vedrete che “Gattuso ha rimesso le cose a posto, Fassone ha magistralmente condotto in porto il rifinanziamento, il Milan è libero dalle grinfie di Elliott e Mirabelli ha compiuto buone scelte sul mercato, salvo alcuni errori”.
Detto questo, in tema di equilibrio, se perdono anche oggi, che dio li fulmini tutti quanti, giocatori pipponi, allenatore incompetente, manager incapaci e proprietà evanescente. Vadano nella Giudecca in bocca a Lucifero, a far compagnia a Giuda, Bruto e Cassio.
Forza Milan!