Già... Con quel cappottone blu quasi rasoterra ed i radi capelli brizzolati sulla nuca, ancora lontano dalla pelata integrale, stile colonnello Wurz, che tanto abbiamo detestato, faceva quasi tenerezza, l'industrialotto brianzolo tutto casa e fabbrichetta che urlava al mondo: abbiamo vinto, e mo' beccateve questo... eravamo tutti idealmente lì quella notte, goffi, un po' ridicoli, confusi e felici. Non era simpatico, ma era la nostra voglia di arrivare al centro del mondo, noi, poveri casciavit, con la forza e la rabbia per le tante amarezze subite. Piaceva, anche per il modo aziendalista rude e ottuso di difendere il club contro tutto e tutti, sempre al livello del campo di gioco: talvolta, sino agli eccessi (radiocomandati da Silvio, ovviamente), come quelli di Marsiglia e di certi suoi lampioni, nel '91. Poi, dopo, il potere, la ricchezza, il lusso, le tribune vip, le vanità mediatiche, i Giannino, le cene rivoltanti, la politica sportiva, un senso assurdo di onnipotenza, la corruzione strisciante con presidenti, procuratori e magnaccia vari, lo hanno definitivamente demolito nell'immaginario del tifoso. Diavolo di un Berlusconi: ha ispirato la totalità delle azioni di Galliani, ma il primo spira odore di santità, del secondo non rimarrà che un nudo nome nella nuda terra. Ha ragione Confalonieri: Berlusconi è puro genio.