Appena arrivato al Milan Mauro Tassotti non sapeva nemmeno stoppare un pallone. Tecnicamente era grezzissimo. Liedholm lo prese in disparte, gli diede un pallone e lo portò vicino ad un muretto e gli disse "Questo è un pallone e questo è un muro. Allenati qui. Quando sarai diventato più bravo con i piedi sarai un giocatore da Milan".
Durante i primi allenamenti El Shaarawy passava poco il pallone, forse per la smania di mettersi in mostra. Si impuntava in dribbling e spesso perdeva palla. Allegri disse ai suoi collaboratori "Questo qui si crede già un fenomeno". Nelle settimane successive il mister fu particolarmente "duro" con Stephan e iniziò a guidarne la crescita in maniera particolarmente attenta.
Il più grosso rimpianto di Galliani è non aver preso Zidane quando ne aveva avuto l'occasione.
La stagione 1998/1999, doveva essere una stagione di transizione. Si chiese a Zaccheroni di riportare il Milan in Europa e... di vincere entrambi i derby di campionato.
Ronaldo, all'epoca al Barça, era al centro di un intrigo di mercato già durante la stagione Primaverile, a mercato ancora chiuso. L'Inter puntava forte sul Fenomeno mentre il Milan sembrava aver mollato la presa. Sacchi commentò: "Ronaldo... ma è davvero così necessario?". Sacchi fu cacciato dopo una stagione disastrosa... Il Milan prese Kluivert a parametro 0 e Ronaldo andò ai cugini.