Il caso della nave dimostra come le soluzioni semplici prese di pancia siano le peggiori. Da quando l’Umanità ha iniziato a solcare i mari, le navi sono sempre state il luogo in cui le infezioni si sono diffuse più rapidamente. Anche considerando le notevolmente migliorate le condizioni igienico-sanitarie delle navi attuali, restano pur sempre un luogo chiuso in cui è inevitabile che un’infezione si trasmetta.
Sul discorso della mascherina, fidati che non sono granché efficaci. Considera solo che in tempi non sospetti l’OMS ha pubblicato un rapporto in cui sosteneva che il Mondo non sarebbe in grado di contenere un virus aggressivo e, se comparisse una bestiaccia del genere, causerebbe milioni di morti. Figurati se basta una mascherina...
Per il resto, chiunque si sbilanci in questo momento, spara a caso perché è una situazione che stiamo vivendo in tempo reale.
L’unica cosa che possiamo fare è valutare dati e fatti in modo razionale e avendo almeno qualche nozione sull’argomento. Per esempio, molti pensano che un virus che causa immediatamente sintomi gravi si diffonda molto rapidamente. In realtà, non è detto che sia così. A livello teorico(ripeto, a livello teorico) nel mondo moderno, nei Paesi con un buon sistema sanitario, è più probabile che si diffonda molto e rapidamente un virus che causa sintomi lievi. E il motivo è semplice: se uno si sveglia con un po’ di mal di gola e qualche linea di febbre, continua la sua vita normalmente, andando a lavorare, a fare la spesa, a vedere l’ennesimo rigore inventato a favore della Juventus ecc, contribuendo alla diffusione del virus. Se, invece, uno si sveglia, non riesce a respirare e tossisce sangue, tendenzialmente va in ospedale a farsi curare, bloccando la diffusione.
Questo per dire che, se persino chi ha studiato il virus non si lancia in affermazioni perentorie, a maggior ragione non ha senso l’atteggiamento di chi paventa lo spauracchio della fine del Mondo senza sapere neanche come si usa un cerotto.