E' dalla cessione di Shevchenko del 2006 che le cose hanno iniziato a girare male. Nel 2007 vincemmo la Champions ma fu semplicemente il canto del cigno di quella che era una squadra fenomenale. Poi è iniziato il balletto:
-
Estate 2007: siamo fortissimi, come si fa a migliorare la squadra più forte d'Europa (cit Galliani) ? Ed arrivò il solo Pato, contorno i rinnovi milionari ai vari Dida, Kaladze eccetera, che ormai avevano intrapreso la strada del declino.
-
Estate 2008: ci si rende conto che la miglior squadra d'Europa della stagione prima così forte non era, eliminazione in champions subita dall'Arsenal che ci rifila un 2-0 a San Siro, quinto posto che significa estromissione dalla principale competizione continentale l'anno dopo. Si decide quindi di spendere troppi soldi per l'acquisto di Ronaldinho, che aveva già fatto vedere di non essere più il fenomeno di qualche anno prima. Arriva anche il 31enne Zambrotta per 9 milioni ai quali bisogna aggiungere un ricco ingaggio, si aggiunge lo strapagato Flamini.
-
Estate 2009: 3+2=4, i Conti non tornano! E si deve ridimensionare, causa ingaggi eccessivamente elevati in relazione ai risultati che la squadra ottiene, parte uno dei migliori giocatori avuti dal Milan nell'ultimo decennio: Kakà. I tifosi protestano, ma Silvio fa salire Ronaldinho sul tavolo strappandogli la promessa che avrebbe giocato una gran stagione.
La Gran stagione del Milan di Ronaldinho si è conclusa al terzo posto, dietro all'Inter ( e vabbé) ma anche alla mediocrissima Roma che verso ottobre-novembre era nei bassifondi della classifica. Stagione conclusa, di fatto, tra Febbraio e Marzo, quando il Milan riesce nell'impresa di perdere un derby giocato in buona parte in vantaggio numerico (cui si aggiunge al 4-0 dell'andata), oltre che a prendere 4 gol dal Manchester UTD.
-
Estate 2010 Il Club più titolato al mondo osserva l'Inter vincere il famoso triplete, l'estate prima non c'erano i soldi ma adesso magicamente appaiono: arriva Zlatan (costo totale dell'operazione un centinaio di milioni di euri) cosa che comunque ha un senso: Ibra è una certezza in ambito nazionale. Arriva anche Robinho, che negli anni successivi si rivelerà zavorra difficile da disfarsi. Ma arriva lo scudetto, siamo tutti contenti (io per primo, sia chiaro). Di fatto, però, ci si è accontentati di una gioia effimera, di quelle che si possono ottenere semplicemente sganciando i milioni, invece di cercare di programmare qualcosa, volto ad ottenere risultati più continui in seguito.
-
Estate 2011: La base della squadra c'è, le altre pretendenti allo scudetto partono da lontano: l'Inter sembra aver preso un biglietto senza ritorno verso la mediocrità, il Napoli è poca roba, la Juventus non ha una rosa alla nostra altezza e viene da un paio di campionati fallimentari. C'è la possibilità di creare un ciclo, mettendo un solco tra il Milan e le avversarie. Basterebbe fare qualche acquisto oculato, inserendo qualche giovane che magari oggi sarebbe titolare. Invece no, ci si siede sugli allori.
Iniziano, le prese per il **** di Galliani: Mister x, occhi cerulei bla,bla,bla. Ed arriva Nocerino per mezzo milione di euro
Estate 2012 Si raggiunge il fondo con le cessioni di Ibra e Thiago, praticamente si cerca di tappare le falle più grosse della nave che affonda senza rendersi conto che il vero danno lo fanno tutti gli altri forellini, che sommati fanno imbarcare più acqua rispetto allo squarcio causato principalmente dall'ingaggio di Zlatan. E si continuerà a bucherellare la nave strapagando vari mediocri, tipo De Jong. Cito l'olandese solo perché i costi (considerando cartellino+ingaggio) dell'olandese furono praticamente identici a quelli di Verratti, almeno per quanto riguarda l'inizio (in seguito l'abruzzese ha rinnovato a cifre più alte).
Le stagioni seguenti furono un fiasco totale, non serve commentarle.
Scusami se non considero soddisfacenti questi ultimi 10 anni. Io non guardo solo i risultati, ma cerco di contestualizzarli.