Totalmente dalla parte di Fassone. Nel momento in cui fosse sorta una divergenza di vedute con Mirabelli, chi altro l'avrebbe potuta dirimere se non l'AD? Se Paolo non ha accettato che l'ultima parola fosse di Fassone, mi fa pensare che l'ultima parola volesse averla lui, cioè che, de facto, volesse essere lui l'AD. Anzi, dirò di più: a me sembra esagerato anche che potesse trovarsi in una situazione di parità con Mirabelli, che sarà il nostro Direttore sportivo.
Se le ragioni sono queste, allora no, nessun rimpianto. Per il capitano sempre la massima riverenza, il massimo rispetto e tutto il nostro amore, ma, a queste condizioni, meglio lasciar perdere. Io temevo non volesse entrare in società per delle carenze progettuali; infatti, davo per scontato che avesse accettato un ruolo da DT, per forza di cose ridimensionato rispetto all'AD e al DS.
La verità è che i ruoli operativi in società sono due: il DS e l'AD, che, tra l'altro, erano già occupati; quindi no, volendo Paolo un ruolo operativo sin dal primo momento, non ci sono mai state le condizioni perché potesse entrare in società, né, in origine, ci si poteva permettere di scegliere lui, senza alcuna esperienza, in quelle posizioni.
Secondo la mia modesta opinione, Maldini sarebbe dovuto essere ciò che Nedved e Zanetti sono, rispettivamente, per Juventus e Inter, dal momento che nella Juventus e nell'Inter, rispettivamente, le coppie operative sono rappresentate da Marotta/Paratici e Bolingbroke/Ausilio; tuttavia, il problema è risieduto nel fatto che un ruolo di rappresentanza come quello del ceco e dell'argentino stava stretto al capitano, che, di contro, ha preferito declinare l'offerta. Se questa è la sua volontà, amen, ce ne faremo una ragione.