Code all'apertura di Starbucks a Milano: l'opinione di Diego Fusaro.

Milanforever26

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Bene anche quest'altro punto, che mi sembra vada d'accordo con quanto scrivevo qualche post sopra. E come si ottiene questo effetto?

1) La velocità. Siamo sottoposti a ritmi sempre più pressanti, e non abbiamo più tempo a disposizione per riflettere. Velocità in tutto, velocità di esecuzione, velocità nel lavoro, velocità di pensiero. Dovendo sottostare a una corsa continua contro il tempo, non abbiamo più la lucidità per fermarci un attimo ed analizzare, fare un minimo di introspezione. Quanti di noi possono rilassarsi comodamente in poltrona e semplicemente pensare in modo totalmente sereno? Il poco tempo a disposizione porta inevitabilmente a pressappochismo e scelte affrettate e non interamente ponderate.
2) Il progressivo abbassamento culturale. Detta meglio, ci stiamo riinstupidendo (con tutto il rispetto e presenti esclusi). Questo è da attribuire ai media e un sistema votato alla performance estrema. Da una parte, la scuola ha perso quella capacità di trasmettere la vera cultura, si limita a un bagaglio oppressivo ed arruffato di nozioni. Io lo vedo nel mio lavoro, le nuove generazioni sanno tantissime cose, ma superficiali, e mancano spesso il nocciolo del problema. Ad esempio, magari ti sanno dire esattamente le date delle battaglie di Napoleone, ma non sanno i motivi del perché si è arrivati a quel momento storico. Dall'altra parte, i media e il sistema in generale ci abitua ad un diffuso background di mentalità molto lontana da un sobrio benessere. Ditemi quante notizie dette al telegiornale ritenete intelligenti e culturalmente gratificanti. I programmi sono diventati contenitori di personaggi che dicono cose agghiaccianti. Questi personaggi un tempo venivano presi a pedate nel c*lo, adesso fanno tendenza.

Ovviamente generalizzo e chiedo venia se urto qualcuno, ma credo che la direzione sia questa, e purtroppo con intensità in allarmante aumento.

Sollevi un discorso più ampio, quindi troppo complesso da affrontare qui, io mi limito solo all'aspetto del condizionamento che fa la pubblicità (o i modelli creati appositamente per fare tendenza) e perché nessuno o quasi può dirsene immune..
Il primo punto che esprimi (il tempo e la velocità) sono in effetti fattori chiave in questo giochetto, la società di oggi è frenetica e questo ci porta tristemente ad accettare la velocità come un valore anziché vederla come un difetto (+ veloce=meno qualitativo questo è automatico)..in quest'ottica quindi i messaggi immediati diventano veicoli efficacissimi..quindi la pubblicità lo sfrutta ci bombarda con quantità enormi di stimoli, visivi-uditivi-sensoriali, e alla fine riesce a veicolarci un messaggio che va oltre le parole..

Il condizionamento mentale, che sembra roba da film fantascientifici è in vero una scienza a tutti gli effetti ed è lo strumento che viene usato per creare finti bisogni e per attirare la gente..

Guardate che è davvero roba subdola, un lavaggio del cervello sottilissimo..lo scopo è proprio farti credere che sei TU a volere quelle cose partendo dall'averti stimolato nel cervello una necessità, che quindi tu non vivi come imposizione ma come un desiderio.

Sulle masse più stupide oggi non lo so...cioé, 60 anni si andava in guerra galvanizzati a palla da pagliacci che parlavano da un palco..io quando vedo le immagini del nazismo o dell'URSS non riesco a non pensare a che razza di lavaggio del cervello c'era pure lì..solo che lì era più facile, adesso si deve lavorare a livello subconscio
 
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Allora premettendo che non ti conosco quindi non sto giudicando te ma semplicemente queste due affermazioni che ho evidenziato, secondo me fraintendi quello che intende dire [MENTION=1341]Mille e una notte[/MENTION].
Il problema della pubblicità non è convincerti a comprare qualcosa..se pensiamo questo mi spiace ma siamo fermi al 1950 signori..la pubblicità vera, potente è quella capace di farti credere di volere TU qualcosa..è lì "trucchetto" maligno con cui ci abbindolano..
Tu dici giustamente io faccio quello che voglio io..ma i nostri "gusti" sono il frutto di quello che siamo e abbiamo vissuto/visto conosciuto..fidati che chi fa pubblicità a certi livelli lavora su dati statistici minuziosi, sa che i soggetti "X" che hanno determinato background se stimolati con l'incentivo "Y" molto probabilmente si comporteranno in un certo modo..sono meccanismi del cervello che loro studiano a fondo..

Perfino il colore di certi loghi è studiato, il carattere in cui sono scritti i messaggi come "Just do It"..

Credimi, dire "su di me la pubblicità non funziona" è un'affermazione tremendamente ingenua..

E credimi che anche il dire "io non seguo le mode" spesso è uno stile di vita a sua volta riconducibile a "una moda"..ovvero l'esatto opposto di chi necessita di omologazione c'è chi necessita di sentire che fa qualcosa "di diverso" (che poi spesso si tramuta a sua volta in una moda, l'esempio top è Apple passata da prodotto di nicchia a moda nr 1 al mondo)

Infatti non mi conosci. Io ho il mio modo di pensare. Questo tuo discorso non mi tangd minimamente.
Sono proprio l’oppos Di quello che scrivi
 

Milanforever26

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Infatti non mi conosci. Io ho il mio modo di pensare. Questo tuo discorso non mi tangd minimamente.
Sono proprio l’oppos Di quello che scrivi

Se mi rispondi così, vuol dire che non hai capito il discorso..

Io ti dico che sebbene sia consapevole al 100% di questi subdoli sistemi di manipolazione mentale mai e poi mai me ne direi immune perché io so che esistono, ma non so come funzionano..quindi dire che non ne sono "vittima" sarebbe da parte mia ingenuo..

Ognuno di noi, chi più chi meno, pensa di essere unico..in parte lo siamo, in parte invece no..se non esistessero le cose di cui stiamo parlando non esisterebbero professioni serissime come quelle dei profiler..

Poi oh, se tu pensi che leggere classici e ignorare le pubblicità ti preservi dalla contaminazione culturale va benissimo..io ti dico che parlando con te 15 minuti del più o del meno un soggetto abile saprebbe dirti perfino dove preferisci comprarli i libri (feltrinelli o amazon?)..ma se non mi credi sei libero di farlo..

PS: spero non percepisca questi miei post come critiche personali..io appunto non ti conosco, ma queste sono considerazioni che sono applicabili purtroppo a ben oltre il 90% della popolazione..
 

FiglioDelDioOdino

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In questi templi del globalismo liberal non metterei mai piede: no money for anti-white business.

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Allora premettendo che non ti conosco quindi non sto giudicando te ma semplicemente queste due affermazioni che ho evidenziato, secondo me fraintendi quello che intende dire [MENTION=1341]Mille e una notte[/MENTION].
Il problema della pubblicità non è convincerti a comprare qualcosa..se pensiamo questo mi spiace ma siamo fermi al 1950 signori..la pubblicità vera, potente è quella capace di farti credere di volere TU qualcosa..è lì "trucchetto" maligno con cui ci abbindolano..
Tu dici giustamente io faccio quello che voglio io..ma i nostri "gusti" sono il frutto di quello che siamo e abbiamo vissuto/visto conosciuto..fidati che chi fa pubblicità a certi livelli lavora su dati statistici minuziosi, sa che i soggetti "X" che hanno determinato background se stimolati con l'incentivo "Y" molto probabilmente si comporteranno in un certo modo..sono meccanismi del cervello che loro studiano a fondo..

Perfino il colore di certi loghi è studiato, il carattere in cui sono scritti i messaggi come "Just do It"..

Credimi, dire "su di me la pubblicità non funziona" è un'affermazione tremendamente ingenua..

E credimi che anche il dire "io non seguo le mode" spesso è uno stile di vita a sua volta riconducibile a "una moda"..ovvero l'esatto opposto di chi necessita di omologazione c'è chi necessita di sentire che fa qualcosa "di diverso" (che poi spesso si tramuta a sua volta in una moda, l'esempio top è Apple passata da prodotto di nicchia a moda nr 1 al mondo)
Non lo so dov'è la linea di confine tra il convincerti e il plagiarti del tutto e farti credere che sei tu a volerla quella cosa, ma sostanzialmente corcordo.

Come ha detto Gabri, creano bisogni. Una volta fatto questo, il consumatore sente di volere quella cosa.

È proprio una questione che siamo fatti così. Non è un caso forse che oggi esista...l influencer (già il nome mi dà fastidio) che va a dire alla massa che se compri Gucci stai meglio in società
 

gabri65

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In questi templi del globalismo liberal non metterei mai piede: no money for anti-white business.

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Se non è razzismo questo ... il tutto condito con frasi di un'ipocrisia nauseante. Sono sicuro che comunque neanche loro la pensano veramente così, semplicemente i loro studiosi avranno elaborato un modello teorico secondo cui schierarsi politicamente in questo modo e la concomitante affluenza di un tot di persone di un certo tipo, automaticamente trainerà una massa sufficiente di clientela. Si ritorna sul discorso del condizionamento. Figurati, mica ti stanno obbligando, no, no, ti stanno dicendo "venite da noi, che gli altri sono cattivi". Ribrezzo totale, l'equivalente dell'antisportività commerciale. 'Ste cose andrebbero proibite, ma neanche puoi contestare, figurati come ti aggredirebbero i soliti noti.
 

Milanforever26

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Non lo so dov'è la linea di confine tra il convincerti e il plagiarti del tutto e farti credere che sei tu a volerla quella cosa, ma sostanzialmente corcordo.

Come ha detto Gabri, creano bisogni. Una volta fatto questo, il consumatore sente di volere quella cosa.

È proprio una questione che siamo fatti così. Non è un caso forse che oggi esista...l influencer (già il nome mi dà fastidio) che va a dire alla massa che se compri Gucci stai meglio in società

L'influencer non è nemmeno uno che ti dice metti questo o quello..è uno che direttamente ti spiega uno stile di vita, e lo fa indossando capi di una marca o usando un dispositivo anziché altri..

Insomma, pincopalla vede l'influencer di turno fare yoga con un certo tipo di leggins e va a prendersi quella marca.
Pincopallo vede che l'influencer che va in giro con gli Airpods ed ecco che di colpo una stupidata inutile diventa vitale e indispensabile

Condizionamento è molto diverso da convinzione..per convincerti devo partire da delle argomentazioni valide e devo vincere uno scetticismo..condizionarti vuol dire abbassare le tue barriere e infilarmi nella tua testa...
 
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Se mi rispondi così, vuol dire che non hai capito il discorso..

Io ti dico che sebbene sia consapevole al 100% di questi subdoli sistemi di manipolazione mentale mai e poi mai me ne direi immune perché io so che esistono, ma non so come funzionano..quindi dire che non ne sono "vittima" sarebbe da parte mia ingenuo..

Ognuno di noi, chi più chi meno, pensa di essere unico..in parte lo siamo, in parte invece no..se non esistessero le cose di cui stiamo parlando non esisterebbero professioni serissime come quelle dei profiler..

Poi oh, se tu pensi che leggere classici e ignorare le pubblicità ti preservi dalla contaminazione culturale va benissimo..io ti dico che parlando con te 15 minuti del più o del meno un soggetto abile saprebbe dirti perfino dove preferisci comprarli i libri (feltrinelli o amazon?)..ma se non mi credi sei libero di farlo..

PS: spero non percepisca questi miei post come critiche personali..io appunto non ti conosco, ma queste sono considerazioni che sono applicabili purtroppo a ben oltre il 90% della popolazione..

No tranquillo so che non mi attacchi.
Per me comunque esagerate con questi discorsi, proprio tanto.

Comunque quando compro libri, li compro dove li trovo...
 

gabri65

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L'influencer non è nemmeno uno che ti dice metti questo o quello..è uno che direttamente ti spiega uno stile di vita, e lo fa indossando capi di una marca o usando un dispositivo anziché altri..

Insomma, pincopalla vede l'influencer di turno fare yoga con un certo tipo di leggins e va a prendersi quella marca.
Pincopallo vede che l'influencer che va in giro con gli Airpods ed ecco che di colpo una stupidata inutile diventa vitale e indispensabile

Condizionamento è molto diverso da convinzione..per convincerti devo partire da delle argomentazioni valide e devo vincere uno scetticismo..condizionarti vuol dire abbassare le tue barriere e infilarmi nella tua testa...

Secondo me, esempio perfetto per il discorso che facevo prima dell'abbassamento del livello culturale.

Detta meglio, io non credo che la gente nasce mediamente più stupida, il QI credo è sostanzialmente legato alla abitudine e capacità di ragionare, che deriva dall'ambiente circostante, oltre a una certo contributo intrinseco genetico. La nostra società insegna a NON RAGIONARE. Perché? Perché fa comodo, ovviamente.

Mi dici come è possibile che una persona, RAZIONALMENTE, guardi un qualsiasi demente digitale e si precipiti a comprare i leggins o la boiata di turno? Per quale motivo? E' questo che a mio parere manca, oltre a molti altri aspetti, un'educazione "civica" a porsi domande e fare autocritica.

PS
Naturalmente non è una domanda rivolta a te, è in senso generale.
 
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Non lo so dov'è la linea di confine tra il convincerti e il plagiarti del tutto e farti credere che sei tu a volerla quella cosa, ma sostanzialmente corcordo.

Come ha detto Gabri, creano bisogni. Una volta fatto questo, il consumatore sente di volere quella cosa.

È proprio una questione che siamo fatti così. Non è un caso forse che oggi esista...l influencer (già il nome mi dà fastidio) che va a dire alla massa che se compri Gucci stai meglio in società

L’influencer è solo un pecoraio che pasce il gregge di pecoroni. Sta tutto nella cultura per me.
 
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