Io ho sempre giustificato Allegri. I primi tre anni per come si è mossa la società sul mercato, sono andati molto bene.
Facciamo una sintesi:
2010: mercato ottimo, acquisti di Ibrahimovic, Boateng e Robinho scudetto e supercoppa vinta.
2011: mercato così così, con l'illusione Fabregas e la storiella dei mister X e Y. Due acquisti che alla fine si rivelarono anche buoni, Aquilani, il giovane El Shaarawy e Nocerino. Però il primo per volere della società giocò pochissime partite e nel girone di ritorno non fu più utilizzato se non per due inutili presenze. Alla fine l'acquisto vero fu solo uno Nocerino, ma non basta, scudetto perso, giustamente.
2012: mercato osceno, cessioni clamorose di Ibrahimovic e Thiago Silva da Constant a Pazzini, il giovane Niang pagato nonostante fosse un giocatore fuori rosa. Dopo un girone d'andata da dimenticare, decisivi sono stati le esplosioni di El Shaarawy e l'acquisto di Balotelli a gennaio, veri trascinatori per una miracolosa zona champions.
2013: ancora una volta un mercato osceno, tra gli acquisti si segnalano Poli, Matri ed il ritorno di Kakà. Tutto sommato però la squadra può tranquillamente qualificarsi per i primi 4-5 posti, invece no. Da segnalare il solito problema infortuni, esistente dalla prima stagione del livornese e che ci ha costretti ad iniziare la stagione con migliaia di giocatori ai box, tra cui El Shaarawy, Montolivo, De Sciglio, Bonera ed Abate quattro di questi giocatori furono molto importanti l'anno scorso per la risalita. Molti giocatori sono stati deludenti rispetto allo scorso anno e tra questi c'è proprio Balotelli, che ha segnato 7 gol nel girone d'andata, ma mai veramente decisivo. Altrettanto deludenti sono i difensori centrali Mexes e soprattutto Zapata che l'anno scorso fecero un buonissimo girone di ritorno. Gli uomini più decisivi nelle soli 5 vittorie risultano Birsa e Kakà. Pochissime vittorie e tanti gol subiti, non basta ad essere l'unica squadra italiana ad essere qualificata per gli ottavi di Champions il rendimento è così disastroso, che l'allenatore non ha più scusanti ed il disastro a Reggio Emilia è stata la definitiva conferma che bisognava cambiare tecnico. Sperando che le alternative siano all'altezza.