Come temevamo, Maldini è nome troppo importante per essere ridotto ad una posizione meramente figurativa. D'altra parte, il contesto che si va formando è quello di un soggetto investitore che pretende di avere stretto controllo sulle dinamiche di spesa e conseguentemente sui programmi tecnici, che è, immaginiamo, il settore in cui un Maldini che si espone chiede legittimamente di avere voce, quale garante morale delle aspettative della tifoseria che egli incarna e simboleggia. Vorremmo chiedere a Paolo di essere meno Rivera e più Rummenigge, sarebbe un vantaggio incommensurabile per lui e per il Milan. Ma forse è solo un problema di tempi per le conoscenze reciproche, che manca ad un club che ha fretta di procedere nella sua rigenerazione.