Bacca si racconta a La Repubblica: "Il mio idolo sono io..."

Louis Gara

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Bacca si racconta a La Repubblica: "Il mio idolo sono io..."

Carlo Bacca, attaccante rossonero, in vista del derby di domani è stato intervistato da La Repubblica. Ecco le sue parole: "Io gioco per la squadra, ma so che per un attaccante ciò che è importante è il gol. Io più che veloce, sono potente. La rabona in nazionale contro il Perù? Non mi fidavo del mio sinistro, quindi ho provato la rabona di destro... sarebbe stato un gol spettacolare, ma meglio pensare alla concretezza. Murillo dell'Inter mi conosce bene? Vediamo, il campo dirà chi avrà trattato vantaggi dalla conoscenza...
L'invasione colombiana nei maggiori campionati europei? Noi i campioni li abbiamo sempre avuti, ma al tempo di Valderrama si prediligeva la tecnica, ora la velocità. Ora siamo 4° nella classifica FIFA e Pekerman ci ha fatto cambiare mentalità. Il nostro paese delira per noi, abbiamo cancellato molti pregiudizi. Calcio colombiano legato a droga e al narcotraffico? Noi vogliamo essere di esempio per i più giovani, dimostrando che il lavoro premia. Ogni giovane che riceve un'educazione può diventare un campione. Il miscuglio di etnie è una ricchezza. Al Mondiale e alla Copa America il cammino è stato breve? Al Mondiale ero infortunato, alla Copa sono stato espulso ma non c'era solo quell'episodio.
Il mio passato? Inizialmente ero iscritto all'università, studiavo ingegneria industriale ma lasciai gli studi perché non potevo permettermeli. La storia del pesce? E' falsa, erano i miei genitori a lavorare in quel settore. Per il resto, facevo il controllore e giocavo nei dilettanti dell'Aurora.
Se sono approdato tardi in Europa? L'importante è esserci arrivati e restarci. Ho 29 anni e non ho intenzione di fermarmi. Il Milan è il posto giusto e non l'ho scelto per i soldi. Per quelli sarei potuto andare in Arabia, Cina, Inghilterra. L'obiettivo di tornare in Champions mi affascina. Il Milan è una bella addormentata, da 3-4 anni non sta più al suo posto. Ma ora si è rinforzato e ha un allenatore con le idee chiare.
Lasciare Siviglia non è stato facile. Ci vivevo con mia moglie Shayira, e con i miei figli Carlos Daniel di 5 anni e Karla Valentina di 2 anni. Ma ora sono approdato al campionato che seguivo già da bambino e che sognavo.
Se ero già stato vicino alla Serie A in precedenza? Si, ero vicino al Chievo. Nel 2010. Ma si sparse una notizia che avessi fatto una festa notturna e quindi mi chiesero solo in prestito... ma meglio così: credo molto in Dio. Non ero ancora pronto e maturo. Se sono maturo ora per rilanciare il Milan? Le responsabilità non mi spaventano. Oltre me e L. Adriano, c'è Balotelli. E anche gli infortunati, Niang e Menez... qui c'è sana concorrenza.
Il derby? lo capii già allo Junior, quando subito ne vinsi uno segnando 2 gol. E anche a Siviglia, dove ho segnato e vinto contro il Betis. Il derby non si gioca, si vince.
Chi è il mio idolo colombiano? Carlos Bacca..."
 

Super_Lollo

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Questo ragazzo mi piace sempre di più ... In bocca al lupo per domani sera
 

Jino

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Come ragazzo piace davvero, è una persona seria ed intelligente. Speriamo davvero con noi possa fare delle ottime annate, speriamo.
 
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