Serve un allenatore che abbia una dimensione internazionale. Uno che, si, pensi all'equilibrio di squadra, ma che sia propenso al calcio propositivo, prima che a quello distruttivo, e prediliga quindi giocatori prima di tutto intelligenti e tecnici, più che fisici e di rottura. E quell'allenatore, secondo me, non è Capello, che ha ormai fatto il suo tempo.