Come ha scritto Matteo qui su, proprio la mancanza di soldi comporta la necessità di un bravo DS.
Un bravo DS (non un fenomeno), se avesse pochi soldi non li butterebbe in fallimenti preannunciati. Coi 12 milioni di Matri ti prenderebbe un Pjanic o un Vidal (che tra l'altro fu vicinissimo al Napoli grazie a Bigon), con gli 8 milioni di Constant va a prenderti un Bernat, i 3 milion di Paletta li va a dare al Basilea per darti Schar prima che vada in scadenza.
Un bravo DS, se il procuratore D'Amico lo chiama al telefono per tirargli il pacco Bocchetti, non risponde manco al telefono. E se deve agire secondo il diktat presidenziale della "linea italiana", si assicura la compartecipazioni di giovani come Berardi e Rugani, non Poli e Salamon. Un DS bravo, nel momento in cui Raiola gli offre Pogba, se lo prende di corsa, e a Traorè gli da un calcio nel sedere.
Poi, per carità, i fallimenti possono capitare a tutti. Tutti prendono sole. Ma devono essere eccezioni. Da noi le eccezioni sono invece i giocatori buoni, mentre la regola è prendere i cessi senza arte né parte, su consiglio di procuratori e mangiatori a sbafo.
Galliani, se tanto ci tiene alla sua poltrona, può anche non schiodarcisi. Però dovrebbe lasciare la gestione sportiva a qualcuno competente. Perchè ragazzi miei, veniamo da un ottavo posto (.cit) e quest'anno faremo pure peggio. Qualcosa vorrà pur significare, dato che lui è l'amministratore delegato con delega sportiva.
E per carità, smettiamola di farlo passare per povera vittima di Berlusconi... perchè a 70 anni, coi soldi che ha accumulato, potrebbe benissimo farsi da parte se le cose fossero davvero insostenibili anche per lui. Ma dato che rimane al suo posto, senza muoversi di un millimetro, significa che a lui non frega veramente niente.