Variante sudafricana "buca" Pfizer. Ipotesi terza dose.

Toby rosso nero

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Il Corriere della Sera riporta uno studio israeliano secondo il quale non sarebbe solo Astrazeneca ad avere difficoltà contro la variante sudafricana del Covid.
Secondo i nuovi studi la variante sarebbe in grado di «bucare», almeno in parte, la protezione indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech, contrariamente a quanto affermato dagli studi precedenti. Per fortuna sembra che la vulnerabilità del vaccino sia ridotta nel tempo.
Dopo la seconda dose di Pfizer, la variante sudafricana resterebbe pericolosa ancora per una quindicina di giorni.

Il tallone d'Achille della sudafricana sembrerebbe essere la poca contagiosità.
Le case farmaceutiche americane si sono già mosse e stanno studiando una terza dose proprio per aumentare la protezione contro le varianti più insidiose.
 

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Quale sarà la release/variante che diventerà dominante?

:troll:
 

Ringhio8

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Quale sarà la release/variante che diventerà dominante?

:troll:

Quella che potrà prolungare i locchedauns più a lungo possibile. Ad ogni modo la normalità non la vedremo più almeno per una decina d'anni, ad essere ottimisti. Questo é solo l'inizio
 

gabri65

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Il Corriere della Sera riporta uno studio israeliano secondo il quale non sarebbe solo Astrazeneca ad avere difficoltà contro la variante sudafricana del Covid.
Secondo i nuovi studi la variante sarebbe in grado di «bucare», almeno in parte, la protezione indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech, contrariamente a quanto affermato dagli studi precedenti. Per fortuna sembra che la vulnerabilità del vaccino sia ridotta nel tempo.
Dopo la seconda dose di Pfizer, la variante sudafricana resterebbe pericolosa ancora per una quindicina di giorni.

Il tallone d'Achille della sudafricana sembrerebbe essere la poca contagiosità.
Le case farmaceutiche americane si sono già mosse e stanno studiando una terza dose proprio per aumentare la protezione contro le varianti più insidiose.

FC Vairus - Nazionale Vaccinih 2-0.

Cinesi mica tonti. I pipistrelli hanno fatto training nelle università, eh, mica nei mercatini del pesce dei trogloditi.
 

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Il Corriere della Sera riporta uno studio israeliano secondo il quale non sarebbe solo Astrazeneca ad avere difficoltà contro la variante sudafricana del Covid.
Secondo i nuovi studi la variante sarebbe in grado di «bucare», almeno in parte, la protezione indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech, contrariamente a quanto affermato dagli studi precedenti. Per fortuna sembra che la vulnerabilità del vaccino sia ridotta nel tempo.
Dopo la seconda dose di Pfizer, la variante sudafricana resterebbe pericolosa ancora per una quindicina di giorni.

Il tallone d'Achille della sudafricana sembrerebbe essere la poca contagiosità.
Le case farmaceutiche americane si sono già mosse e stanno studiando una terza dose proprio per aumentare la protezione contro le varianti più insidiose.

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7vinte

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Il Corriere della Sera riporta uno studio israeliano secondo il quale non sarebbe solo Astrazeneca ad avere difficoltà contro la variante sudafricana del Covid.
Secondo i nuovi studi la variante sarebbe in grado di «bucare», almeno in parte, la protezione indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech, contrariamente a quanto affermato dagli studi precedenti. Per fortuna sembra che la vulnerabilità del vaccino sia ridotta nel tempo.
Dopo la seconda dose di Pfizer, la variante sudafricana resterebbe pericolosa ancora per una quindicina di giorni.

Il tallone d'Achille della sudafricana sembrerebbe essere la poca contagiosità.
Le case farmaceutiche americane si sono già mosse e stanno studiando una terza dose proprio per aumentare la protezione contro le varianti più insidiose.

Vabbè, appunto si tratta di un'efficacia leggermente minore e per pochi giorni. Niente paura
 
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Il Corriere della Sera riporta uno studio israeliano secondo il quale non sarebbe solo Astrazeneca ad avere difficoltà contro la variante sudafricana del Covid.
Secondo i nuovi studi la variante sarebbe in grado di «bucare», almeno in parte, la protezione indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech, contrariamente a quanto affermato dagli studi precedenti. Per fortuna sembra che la vulnerabilità del vaccino sia ridotta nel tempo.
Dopo la seconda dose di Pfizer, la variante sudafricana resterebbe pericolosa ancora per una quindicina di giorni.

Il tallone d'Achille della sudafricana sembrerebbe essere la poca contagiosità.
Le case farmaceutiche americane si sono già mosse e stanno studiando una terza dose proprio per aumentare la protezione contro le varianti più insidiose.

ci sarà l' update ogni 6 mesi, un pò come con le app sul telefono. chissà tra qualche anno saremo allo pfizer 4.2
 
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Vabbè, appunto si tratta di un'efficacia leggermente minore e per pochi giorni. Niente paura

esatto..almeno da come è scritto nell'articolo

alla fine è solo un paio di settimane di attenzione in piu post vaccino

il fatto poi della poca contagiosità è a dir poco una discriminante notevole (finalmente in senso positivo)..il problema di questo virus è stato proprio l'altissima contagiosità
 
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