È interessante notare come Roma riuscì a destreggiarsi abilmente tra 2 guerre e nonostante il gravoso conflitto punico, riuscì a sconvolgere il mondo e greco e stabilire la proprio egemonia sui greci. Con la battaglia di Cinocefale, cade il secolare impero macedone, si sgretola per sempre l’eredità di Alessandro Magno e si apre la nuova era Romana.
Lo spirito macedone comunque non si fiaccò immediatamente del tutto e un ventennio dopo Perseo, re dei Macedoni, prova ribellarsi nel tentativo di riavere la propria autonomia. Ecco che scoppia la terza guerra Macedonica. Perseo cerca l’appoggio della penisola ellenica, progettando l’alleanza delle poleis greche e promettendo che la Grecia sarebbe tornata all’antico glorioso splendore.
Contro di lui si levò immediatamente Eumene III re di Pergamo che avversava Perseo e aizzò i Romani, che essendo già preoccupati dalla situazione greca, non possono far altro che dichiarare guerra.
Inizialmente la guerra volge in favore dei Macedoni, che sconfiggono i romani a più riprese ma che nonostante tutto non si arrendono. I romani hanno difficoltà a reagire e non riescono ad affondare in Macedonia.
La guerra però verrà risolta nel 168 con la battaglia di Pidna, dove Perseo viene sconfitto pesantemente ed è costretto ad arrendersi decretando cosi la sua fine: verrà deposto, umiliato e portato a Roma come trofeo.
La Macedonia viene smembrata in 4 parti, 4 repubbliche clienti di Roma che non potevano più intrattenere rapporti tra di loro e neanche con la Grecia.
Roma distrugge la Macedonia ponendo fine al secolare stato ellenistico e segna la fine della gloriosa dinastia degli Antigonidi.
Roma si sostituisce alla Grecia e inizia la romanizzazione degli elleni, primo grande punto di svolta della storia Romane e dell’intera storia occidentale