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In Toscana è scoppiata una bomba nucleare e il PD ne è travolto completamente.
Le accuse sono pesantissime e variegate, sebbene fondamentale tutto si basi su depredare e distruggere ciò che è pubblico.
Si va da rifiuti tossici messi sotto le strade a emendamenti regionali dietro pagamenti di fondi neri
Incontri tra 'ndranghetisti, imprenditori e politici locali per creare un cartello di associazione a delinquere.
Tra gli indagati il capo di gabinetto Ledo Gori del governatore Giani e il referente toscano Andrea Pieroni di Letta nipote.
Il braccio destro del governatore è descritto dalla procura antimafia come l'anello di congiunzione con la criminalità organizzata per gestire lo smaltimento di rifiuti tossici.
8 mila tonnellate già sversate nel tratto tra Empoli e Castelfiorentino.
Erano fanghi tossici usciti da lavorazione di concerie e andavano trattati come rifiuti speciali,invece mischiati al materiale edilizio con risparmio di 28 milioni di euro per gli imprenditori coinvolti.
Gori, indagato per corruzione, era già primo collaboratore del governatore uscente Rossi (lui è indagato per falso in un'altra inchiesta per finanziamenti in campagna elettorale 2015 non dichiarati) e c'è stata pressione di questo mondo qui per riconfermarlo.
Il suo stipendio vale 100.000 euro ogni anno e per la riconferma ha fatto promesse precise secondo il gip
"Autorizzazioni più morbide sullo smaltimento dei residui della lavorazione delle pelli, deroghe agli sforamenti sull’utilizzo di metalli pesanti, pressing su dirigenti ostili dell’Arpat, la garanzia di usare la manica larga sui finanziamenti elargiti dal 2004 a oggi dall’ente al Consorzio"
Il sindaco Deidda di Santa Croce si è mossa in prima persona per togliere di mezzo i tecnici regionali più ligi al dovere nei controlli dell'inquinamento e nominarne altri più malleabili.
In galera l'imprenditore calabrese Francesco Lerose ma residente in Toscana, gestore dell'impianto di smaltimento di Pontendera
Ai domiciliari:
-Alessandro Francioni, originario di Lucca e residente a Castelfranco di Sotto (Pisa), fino al 2019 presidente dell’Associazione conciatori e membro del consiglio di amministrazione del consorzio Aquarno
-Piero Maccanti, di Castelfranco di Sotto (Pisa), direttore dell’Associazione conciatori fino al gennaio del 2019
-Aldo Gliozzi, residente a Ponsacco (Pisa), direttore dell’Associazione conciatori dal febbraio 2019
-Manuel Lerose, residente a Pergine Valdarno (Arezzo), dipendente della Lerose srl e gestore dell’impianto di riciclaggio di Bucine (Arezzo)
-Annamaria Faragò, residente a Pergine Valdarno (Arezzo), responsabile della gestione amministrativa delle aziende della famiglia Lerose.
Il Tirreno
Le accuse sono pesantissime e variegate, sebbene fondamentale tutto si basi su depredare e distruggere ciò che è pubblico.
Si va da rifiuti tossici messi sotto le strade a emendamenti regionali dietro pagamenti di fondi neri
Incontri tra 'ndranghetisti, imprenditori e politici locali per creare un cartello di associazione a delinquere.
Tra gli indagati il capo di gabinetto Ledo Gori del governatore Giani e il referente toscano Andrea Pieroni di Letta nipote.
Il braccio destro del governatore è descritto dalla procura antimafia come l'anello di congiunzione con la criminalità organizzata per gestire lo smaltimento di rifiuti tossici.
8 mila tonnellate già sversate nel tratto tra Empoli e Castelfiorentino.
Erano fanghi tossici usciti da lavorazione di concerie e andavano trattati come rifiuti speciali,invece mischiati al materiale edilizio con risparmio di 28 milioni di euro per gli imprenditori coinvolti.
Gori, indagato per corruzione, era già primo collaboratore del governatore uscente Rossi (lui è indagato per falso in un'altra inchiesta per finanziamenti in campagna elettorale 2015 non dichiarati) e c'è stata pressione di questo mondo qui per riconfermarlo.
Il suo stipendio vale 100.000 euro ogni anno e per la riconferma ha fatto promesse precise secondo il gip
"Autorizzazioni più morbide sullo smaltimento dei residui della lavorazione delle pelli, deroghe agli sforamenti sull’utilizzo di metalli pesanti, pressing su dirigenti ostili dell’Arpat, la garanzia di usare la manica larga sui finanziamenti elargiti dal 2004 a oggi dall’ente al Consorzio"
Il sindaco Deidda di Santa Croce si è mossa in prima persona per togliere di mezzo i tecnici regionali più ligi al dovere nei controlli dell'inquinamento e nominarne altri più malleabili.
In galera l'imprenditore calabrese Francesco Lerose ma residente in Toscana, gestore dell'impianto di smaltimento di Pontendera
Ai domiciliari:
-Alessandro Francioni, originario di Lucca e residente a Castelfranco di Sotto (Pisa), fino al 2019 presidente dell’Associazione conciatori e membro del consiglio di amministrazione del consorzio Aquarno
-Piero Maccanti, di Castelfranco di Sotto (Pisa), direttore dell’Associazione conciatori fino al gennaio del 2019
-Aldo Gliozzi, residente a Ponsacco (Pisa), direttore dell’Associazione conciatori dal febbraio 2019
-Manuel Lerose, residente a Pergine Valdarno (Arezzo), dipendente della Lerose srl e gestore dell’impianto di riciclaggio di Bucine (Arezzo)
-Annamaria Faragò, residente a Pergine Valdarno (Arezzo), responsabile della gestione amministrativa delle aziende della famiglia Lerose.
Il Tirreno