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Van Ginkel:"Giocare nel Milan è un orgoglio. Qui grazie a..."
Marco Van Ginkel, intervistato da Milan Channel, spegne le polemiche che si erano sollevate ieri dopo l'intervista rilasciata ad un giornale olandese. Forse mal interpretata. Ecco, di seguito, le parole del centrocampista rossonero:
"A Milanello sto bene. Il Milan è un ottimo club, qui ci sono persone gentili e grandi giocatori. De Jong e Torres mi hanno convinto ad accettare il Milan, con Nigel ho parlato di più. E' olandese come me ed era quindi più facile. Dopo l'infortunio, al Chelsea non c'era spazio per me. Cercavo un club che facesse giocare con più frequenza. E mi sono convinto davvero ad accettare il Milan. Che giocatore sono? MI ritengo un centrocampista centrale moderno: so attaccare, difendere, segnare e aiutare i compagni. Il Milan, per ogni giovane, rappresenta una grandissima società. E per me giocare a San Siro è un orgoglio. Con il mister abbiamo discussione, anche se con qualche difficoltà: io non parlo italiano e lui non parla molto inglese però gli assistenti hanno tradotto e ci hanno fatto capire (ride). Il resto, è un segreto tra di noi".
Marco Van Ginkel, intervistato da Milan Channel, spegne le polemiche che si erano sollevate ieri dopo l'intervista rilasciata ad un giornale olandese. Forse mal interpretata. Ecco, di seguito, le parole del centrocampista rossonero:
"A Milanello sto bene. Il Milan è un ottimo club, qui ci sono persone gentili e grandi giocatori. De Jong e Torres mi hanno convinto ad accettare il Milan, con Nigel ho parlato di più. E' olandese come me ed era quindi più facile. Dopo l'infortunio, al Chelsea non c'era spazio per me. Cercavo un club che facesse giocare con più frequenza. E mi sono convinto davvero ad accettare il Milan. Che giocatore sono? MI ritengo un centrocampista centrale moderno: so attaccare, difendere, segnare e aiutare i compagni. Il Milan, per ogni giovane, rappresenta una grandissima società. E per me giocare a San Siro è un orgoglio. Con il mister abbiamo discussione, anche se con qualche difficoltà: io non parlo italiano e lui non parla molto inglese però gli assistenti hanno tradotto e ci hanno fatto capire (ride). Il resto, è un segreto tra di noi".