TAR, no alle cure domiciliari per il COVID.

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A prescindere dalle ragioni dei medici di base, va detto che anche volendo non hanno praticamente strumenti per seguire i malati covid a casa.
Per essere realmente utili avrebbero bisogno di un radiografo portatile in modo da diagnosticare la polmonite, oppure degli ecografi. Senza questi strumenti in pratica dovrebbero mettersi in uno scafandro per l'intera giornata solo ed esclusivamente per misurare pressione e saturazione dell'ossigeno a centinaia di persone, e senza poter nemmeno prescrivere farmaci visto che i protocolli in pratica prevedono solo l'utilizzo della Tachipirina, con aggiunta di altro solo quando i pazienti sono già in condizioni più serie e che quindi hanno già bisogno del pronto soccorso.

E poi va anche detto che, di fatto, l'unico presidio medico rapido rimasto per le miliardi di altre patologie esistenti sono proprio i medici di base. Se pure loro ora devono diventare medici-covid per 24 ore al giorno, la medicina è finita.
Se si ammalano loro, almeno 1500 persone rimangono di sicuro senza copertura medica.

C'erano 6 mesi di tempo per preparare una rete di medici di base, di guardia medica, infermieri, specializzandi e simili che avrebbero potuto fornire un'assistenza domiciliare seria. Il governo ha preferito puntare sulla risoluzione del problema del traffico con i monopattini, il problema della scuola con i banchi a rotelle, e il problema degli assembramenti con il caffè da asporto.
Ricordatelo se per caso aspettate ancora con amore Conte in conferenza stampa che ci racconta come sono stati bravi.

La discussione è stata volutamente portata fuori binario per creare confusione : è chiaro che i medici di base non possono seguire a casa i casi covid ma qualche tampone per un caso sospetto lo vogliamo fare?
Se un anziano ha tosse le spalle gliele vogliamo sentire ?
Si può andare oltre una visita per telefono?
 
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