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Stefano Leo ucciso da marocchino, che si è costituito.
Stefano Leo, il ragazzo sgozzato a Torino lo scorso febbraio, mentre si dirigenza al lavoro in zona Lungo Po, è stato ucciso da un marocchino ventisettenne di nome Said Mechaout il quale si è costituto nel pomeriggio confessato di essere l'assassino e di aver sgozzato Leo con un coltello.
Stefano Leo, il ragazzo sgozzato a Torino lo scorso febbraio, mentre si dirigenza al lavoro in zona Lungo Po, è stato ucciso da un marocchino ventisettenne di nome Said Mechaout il quale si è costituto nel pomeriggio confessato di essere l'assassino e di aver sgozzato Leo con un coltello.
Stefano Leo, il ragazzo sgozzato a Torino lo scorso febbraio, mentre si dirigenza al lavoro in zona Lungo Po, è stato ucciso da un marocchino ventisettenne di nome Said Mechaout il quale si è costituto nel pomeriggio confessato di essere l'assassino e di aver sgozzato Leo con un coltello.
"Ho scelto di ammazzare lui, perché l’ho visto e mi pareva troppo felice e io non potevo sopportare la sua felicità. Volevo uccidere un ragazzo come me, togliergli tutte le promesse che aveva, toglierlo dai suoi figli e dai suoi parenti.
Quella mattina ho deciso che avrei ucciso qualcuno. Sono andato a comprare un set di coltelli, li ho buttati tutti tranne il più affilato. Poi sono andato ai Murazzi e ho aspettato. Quando ho visto quel ragazzo ho deciso che non potevo sopportare la sua aria felice"
Attenzione che potrebbe essere vero il motivo originario: cioè pusher paranoico che uccide per paura di essere identificato. Non sarebbe la prima volta che cercano di mettere dentro solo uno per salvare il resto della banda.