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Come riportato da TS in edicola, mercoledì partirà il dibattito pubblico sul nuovo stadio. Milan e Inter vogliono l'ok definitivo entro Natale altrimenti si andrà altrove: la prima alternativa è Sesto Pronto investimento da 1,2 mld da ammortizzare entro 10 anni (incassi da 120 mln all'anno per entrambi i club). Lo scoglio è la demolizione del Meazza. Cardinale vuole proseguire il discorso con l'Inter. Abbandonata l'idea di uno stadio in proprio. La costruzione di un impianto insieme all'Inter è più sostenibile.
Ben 71.212 spettatori per Inter-Spezia, appena 58.951 per Inter-Bayern Monaco. È il paradosso dell’affluenza a San Siro in questo primo scorcio di stagione. Vale per l’Inter come per il Milan. Le due partite meno seguite allo stadio, delle nove finora disputate a Milano, sono state quelle di Champions. Anche per il Milan si colloca all’ultimo posto la sfida con la Dinamo Zagabria con 61.341 persone sulle tribune del Meazza. La media congiunta delle due milanesi in campionato è pari a 71.395 presenze. In Champions il dato cala di oltre undicimila unità a quota 60.146. La situazione per quanto riguarda il Milan può essere in parte giustificata dal blasone non eccelso dell’avversario. Oltre che dai due settori lasciati vuoti in applicazione delle misure di ordine pubblico studiate per contenere gli ultrà croati. Per l’Inter non c’è nemmeno questo appiglio visto che era di scena a San Siro una corazzata del calcio europeo. C’era più gente in infrasettimanale per Inter-Cremonese che per la sfida con Neuer e compagni (anche se per Inter-Barcellona è già annunciato il pienone). Una possibile spiegazione per questa differenza riguarda i prezzi dei biglietti che sono più alti in Champions League rispetto al campionato. Con quelle tariffe curiosamente l’affluenza si attesta intorno alla capienza prevista da Inter e Milan per il nuovo stadio, fissata a 63.000. Questo è uno dei punti che più fanno discutere del progetto della Cattedrale: la diminuzione di 12mila posti dagli attuali 75.817 di San Siro. In controtendenza con le strategie dei grandi club europei che non abbassano mai la capienza del nuovo stadio (ha fatto eccezione solo la Juventus). I dati di inizio stagione contribuiscono ad alimentare questi dubbi.
Ben 71.212 spettatori per Inter-Spezia, appena 58.951 per Inter-Bayern Monaco. È il paradosso dell’affluenza a San Siro in questo primo scorcio di stagione. Vale per l’Inter come per il Milan. Le due partite meno seguite allo stadio, delle nove finora disputate a Milano, sono state quelle di Champions. Anche per il Milan si colloca all’ultimo posto la sfida con la Dinamo Zagabria con 61.341 persone sulle tribune del Meazza. La media congiunta delle due milanesi in campionato è pari a 71.395 presenze. In Champions il dato cala di oltre undicimila unità a quota 60.146. La situazione per quanto riguarda il Milan può essere in parte giustificata dal blasone non eccelso dell’avversario. Oltre che dai due settori lasciati vuoti in applicazione delle misure di ordine pubblico studiate per contenere gli ultrà croati. Per l’Inter non c’è nemmeno questo appiglio visto che era di scena a San Siro una corazzata del calcio europeo. C’era più gente in infrasettimanale per Inter-Cremonese che per la sfida con Neuer e compagni (anche se per Inter-Barcellona è già annunciato il pienone). Una possibile spiegazione per questa differenza riguarda i prezzi dei biglietti che sono più alti in Champions League rispetto al campionato. Con quelle tariffe curiosamente l’affluenza si attesta intorno alla capienza prevista da Inter e Milan per il nuovo stadio, fissata a 63.000. Questo è uno dei punti che più fanno discutere del progetto della Cattedrale: la diminuzione di 12mila posti dagli attuali 75.817 di San Siro. In controtendenza con le strategie dei grandi club europei che non abbassano mai la capienza del nuovo stadio (ha fatto eccezione solo la Juventus). I dati di inizio stagione contribuiscono ad alimentare questi dubbi.