Il "sistema Bibbiano" entra nella fase cruciale da ieri.
Lo psicoterapeuta e fondatore dell'associazione Foti è stato condannato a quattro anni per lesioni gravissime e abuso d'ufficio, per lui si è fatto prima perchè ha scelto il rito abbreviato.
Per due anni non potrà praticare la sua professione e interdizione per cinque anni ai pubblici uffici.
Per 17 imputati inizia ora il processo, tra cui il sindaco PD della zona che era stato anche arrestato in un primo momento, mentrre per cinque si stralcia la propria posizione accusatoria.
A loro sono contestati 97 capi d'accusa
Foti, fondatore dell'associazione Hansel e Gretel che prendeva appalti a piene mani con una vicinanza alla politica persino senza aver vinto bandi pubblici, ha praticato sui minori una tecnica "innovativa", priva di qualunque protocollo scientifico, chiamata "macchina dei ricordi" che in realtà faceva convincere di qualcosa mai avvenuto.
E' arrivato a usare anche scariche elettriche, oltre a travestimenti per insinuare pensieri arditi ai bambini.
Un soggetto che si ritiene un guru della materia, tanto da essere invitato a conferenze nazionali, e che sia tutto un equivoco poichè trattasi di un genio incompreso.
"C’è stato uno scontro in quest’aula che non doveva avvenire in ambito giudiziario ma in accademia tra posizioni culturali, teoriche diverse. Credo sia stata criminalizzata la psicoterapia del trauma, portata avanti da una componente ampia di psicoterapeuti.
Ho fiducia che in appello possa essere rivista.
Penso di essermi comportato correttamente in scienza e coscienza"
Da pochi giorni finalmente i bambini strappati alle famiglie di origine sono tornati a casa dopo troppi anni alla fine dell'inchiesta Angeli e Demoni
Ecco un paio di inquietanti testimonianze dei genitori che non hanno potuto vivere con i propri figli per questi criminali.
Sonia Cecchinato:
"Voglio giustizia, esigo giustizia.
Io e mio marito siamo sposati da 12 anni, abbiamo una casa, un lavoro, ci hanno tolto gli anni migliori di nostro figlio, quelli in cui ha imparato a conoscere il mondo, a leggere, a scrivere, il primo giorno di scuola, i dentini persi e quelli cresciuti.
Nessuno ci restituirà questo, ma almeno le condanne potranno ricompensarci di parte della sofferenza
Non so nemmeno se Davide abbia fatto la comunione o meno, quando gliel'ho chiesto mi ha risposto 'ma perché, avrei dovuto farla?' e mi hanno accusato di avergli procurato un disagio.
La nostra fortuna è di esser riusciti a mantenere sempre con lui un buon rapporto, ci chiama mamma e papà, è felice quando ci vede, gli facciamo i regali.
Cinque figli ho avuto e cinque figli mi hanno tolto"
Un padre che non ha visto i figli perchè accusato da un'assistente sociale, legata al movimento LGBT, di omofobia:
"Mi hanno portato via i miei due bambini più piccoli, che all'epoca avevano 3 anni e mezzo e 5 anni e mezzo, il 18 giugno 2018.
Quel giorno mi convocarono presso la sede dei servizi sociali dove Federica Anghinolfi, ex responsabile dei servizi sociali della Val d'Enza, mi comunicò che da quel giorno non avrei potuto vedere i miei figli se non in forma protetta un'ora ogni 20 giorni".
Rimasi basito da quell'affermazione mancando il contesto socio-economico disagiato, anzi tutt'altro, non essendoci violenza su minore, denuncia o maltrattamento.
A quell'epoca ero separato, mia moglie si è accompagnata con una donna.
La Anghinolfi, che era responsabile dei servizi sociali e anche del movimento Lgbt, pensò bene di accusarmi di omofobia e di togliermi i figli perché, mi disse, dovevo adeguarmi ad accettare le relazioni di genere.
Due bambini li collocarono così presso la mia ex moglie e la sua compagna, mentre il più grande 13enne è sempre rimasto con me, evidentemente meno propenso per l'età al plagio e alla manipolazione
Il 18 giugno 2019, precisamente un anno più tardi, c'è stata l'udienza di divorzio e la palla è passata al tribunale ordinario dove fortunatamente ho avuto la possibilità di avere un contraddittorio.
Il magistrato mi ha voluto credere, il 27 giugno ci sono stati gli arresti e i miei figli sono tornati a casa
Sono stati molto traumatizzati, al piccolo di 5 anni e mezzo hanno attaccato la famosa 'macchina dei ricordi'.
Gli davano la scossa per fargli dire cose non vere, quando diceva che voleva tornare a casa dal papà gli rispondevano che non li volevo, che preferivo il più grande rimasto con me, che la nonna non voleva né lui né il fratello
Il risultato è che mio figlio ha ancora ricominciato a farsela addosso.
La sentenza di oggi magari ci darà giustizia, ma i traumi che questi bambini si portano addosso sono da valutare".